Capitolo 54 - Occhi scuri.

1K 61 5
                                    

In quei giorni tentai in tutti i modi di evitare la preside. Sapevo che se mi avesse vista mi avrebbe detto di andare a scuola a fare l'esame, che tanto non potevo fare altro per Francesca e che quindi non andare a scuola avrebbe solo peggiorato le cose. Ma io credevo effettivamente che andare a fare l'esame sarebbe stato inutile, non avrei scritto nulla e avrei solo costretto gli altri a chiedermi di Francesca, cosa che probabilmente non fregava a nessuno, a parte quei pochi che lo chiesero a Laura. Quest'ultima mi disse anche che Cristian le chiese cosa fosse successo, e che il giorno dopo la seconda prova sarebbe andato a trovarla. Il che sarebbe stato il giorno dopo il mio incontro con la preside, a lui di sicuro lo avrebbe fatto entrare il padre di Francesca, ma io non potevo permetterlo. Quindi ero pronta per andare anche il giorno dopo, durante l'orario di visita, solo per non farlo entrare, anche se credevo che non potessi fare nulla, era suo padre quello che "decideva" tutto.

«Non ci vediamo da un po', eh?!» commentò la preside facendomi uscire dai miei lunghi pensieri.

«Già... E non potevamo continuare così?» le chiesi io mentre lei sorrise.

«No, non potevamo!!» rispose lei con un largo sorriso.

«Mi sta seguendo per caso??» continuai io sperando che non fosse così, era leggermente inquietante.

«Seguirti?! Perché dovrei? Perché non sei venuta a scuola a fare le due prove scritte d'esame?» mi chiese lei con un tono sarcastico.

«Quindi mi sta seguendo davvero??»

«Ma no, dai, scherzavo!!» rispose ridendo. «Io abito qui, dietro l'angolo.» aggiunse facendomi segno verso destra dove, poco più avanti, c'era un piccolo supermercato e accanto un palazzo quasi completamente giallo, a parte le finestre bianche.

«Si, beh andate pure...» dissi staccandomi dal finestrino e facendole segno verso casa sua.

«No, dai, voglio parlarti. Sali un attimo!!» continuò lei.

«Se avessi voluto parlare con qualcuno sarei rimasta con i miei amici!!» le dissi poggiandomi di nuovo con le braccia su quel finestrino.

«Forse non volevi pesare troppo sulle loro spalle, non volevi dirgli come stavi perché altrimenti si sarebbero sentiti peggio. Con me puoi parlare di tutto quello che vuoi, non serve che ti chiudi, stai già troppo male!» commentò lei con un tono tranquillo, come se sapesse effettivamente come mi sentivo.

«Va bene, salgo, ma non vi dirò nulla!!» dissi io aprendo lo sportello ed entrando in auto.

«Va bene...!» continuò lei sorridendo. «Allora, vuoi che ti accompagni a casa?» chiese.

«No, per favore, non voglio vedere mia madre...»

«Ok, e hai un altro posto dove andare?» chiese rimettendosi nel traffico.

«No...» risposi io pensando che comunque non volevo andare da Valeria, lei e Manuela mi avrebbero guardata per tutto il tempo con compassione, e non riuscivo a sopportarlo.

Quindi probabilmente era meglio rimanere in mezzo alla strada.

«Beh allora andiamo a casa mia, almeno per questa sera, poi domani deciderai cosa fare!» concluse lei svoltando verso destra e avvicinandosi a quel palazzo.

Era decisamente imbarazzante essere lì in macchina con lei. Cioè dai, era la mia preside... A quale alunno sano di mente sarebbe piaciuto stare in macchina con la propria preside?? Cioè, per carità, era una bella donna, questo lo avevo appurato, ma era pur sempre la mia preside. Colei che parlò con i miei genitori, che sospese Luca per tanti giorni, che spiegò a mia madre che ciò che provavo io per Francesca era normale, seppur lei non capì. In effetti era strana come preside, non ne avevo mai avute come lei. Tutti gli altri presidi erano sempre nei loro uffici, lei di tanto in tanto girava per i corridoi della scuola, e spesso era a lì prima di noi, mentre altri miei presidi si presentavano lì alle 10 passate. Quando arrivammo sotto a quel palazzo, lei parcheggiò, poi uscimmo dall'auto, e ci dirigemmo verso quel portone bianco. Anche se io mi tenni a debita distanza.

Prima di te...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora