Capitolo 44 - Non voglio che tu vada via...

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Tutti e tre ci sedemmo ai nostri posti e il prof ricominciò a spiegare come se nulla fosse. Se avessi minacciato io a Luca, il suo alunno preferito, mi avrebbe spedito subito dalla preside. Ma a lui no, lui era speciale... Coglione!!! Alla fine della lezione, e dell'intera giornata scolastica, Alessandra si alzò dal suo banco e venne accanto al mio dopo che quasi tutti i nostri compagni furono usciti.

«Dai sbrigatevi che vi accompagno io!!» ci disse.

«Ti preoccupi che possa farci qualcosa?» le chiesi io sorridendo.

«Beh certo, lui deve stare lontano da te!!» rispose lei.

«Guarda che ha minacciato anche te...» le ricordai mettendo l'ultimo quaderno nello zaino.

«Si, ma a me può fare ciò che vuole, a te non deve toccarti!!» continuò lei mentre io mi alzai in piedi.

«Non deve toccare nemmeno te, altrimenti gli do un pugno dritto in faccia!!» le dissi fissandola negli occhi.

«Si ok, abbiamo capito, a Luca non conviene toccare nessuna delle due, ma adesso possiamo andare??» chiese Laura sarcasticamente mentre io e Alessandra ridemmo.

«Va bene, andiamo!!» rispose quest'ultima continuando a ridere.

Passammo davanti al banco di Fabio e lo trovammo ancora indaffarato con i suoi libri, e Alessandra si fermò per chiedergli se volesse un passaggio.

«Non disturbo?» chiese lui un po' troppo timidamente.

«Mi prendi in giro?!» gli chiese Alessandra sorridendo. «Dai, vieni!!» continuò lei mentre Fabio si mise lo zaino sulle spalle e ci seguì fuori dall'aula.

Uscimmo fuori dalla scuola, entrammo nel parcheggio sul retro e trovammo Luca, Cristian e Giuseppe che ci aspettavano, il primo era poggiato con la schiena contro l'auto di Alessandra mentre gli altri due erano poco più avanti a Luca.

«Togli il tuo dannato culo dalla mia macchina!!» gli disse quest'ultima quando arrivammo a pochi passi da loro.

«Non dicevi che davi i passaggi solo alle "signorine"??» le chiese Luca senza muoversi dal suo posto.

«Non sono affari tuoi chi faccio salire sulla mia macchina!!» rispose Alessandra.

«Ma lui è una bella femminuccia!!» commentò Giuseppe facendo ridere gli altri due idioti, mentre Fabio si limitò a stringere i pugni.

«Perché non ve ne andate a fare un giro??» gli chiesi io facendo un passo verso di loro, mentre Cristian fece lo stesso verso di me.

«Una volta magari avevi il potere di farmi fare ciò che volevi, adesso non sarò più il tuo burattino!!» commentò lui, anche se le sue parole non le capivo.

A me non piaceva "comandare" gli altri, perché ovviamente non mi piaceva quando lo facevano con me, quindi non capivo a cosa si stesse riferendo.

«Non ti ho mai chiesto nulla, nemmeno di starmi addosso per cinque anni. E poi non sei mai stato il mio "burattino", al massimo lo eri di mio padre!!» gli dissi con la voglia matta di prenderlo a schiaffi.

«Ero solo gentile!» commentò lui.

«Si, certo, non conosco nessuno così gentile che si metta a cercare la propria ex per conto del padre di lei. Dimmi un po', mio padre dov'è che ti infila la mano per manovrarti? Su per il culo??» gli chiesi sarcasticamente.

«Dipende, lei dove te l'ha infilata??» mi chiese lui posando il suo sguardo su Alessandra.

Io feci un altro mezzo passo in avanti, ma Alessandra mi prese per il polso e mi fermò. Perché doveva fermarmi sempre sul più bello?? Se non mi avesse fermata gli sarei saltata addosso!! Lui fece un sorriso soddisfatto, insieme ai suoi amici, mentre io ribollivo di rabbia. Alessandra si fermò accanto a me, mi lasciò il polso e si voltò di nuovo verso quei tre idioti.

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