Capitolo 16

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Vasa inania multum strepunt.

I vasi vuoti fanno un grande rumore

MELISA'S POV:

PASSATO

"Ci metto un attimo" dice lampo passandomi la pomata sul gonfiore alla caviglia, qualche insetto mi avrà morso e mi prude un sacco.

L'osservo applicare con cura la pomata e mormoro "Che vuol dire attimo?"

"E' uno spazio di tempo molto breve"

"Come quello che passiamo noi, resti con me solo per poco. Vorrei tanto che questo attimo non abbia mai una fine"

"Te lo prometto"

"Cosa?" chiedo corrugando la fronte.

"L'attimo senza fine, prometto che lo avremo"

Sorrido felicissima e lo abbraccio forte, è lui il mio attimo senza fine.

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PRESENTE.

"Stasera sei dei nostri? "chiede Beni al telefono mentre corro a mettermi i leggins.

Sono super in ritardo, mi sono addormentata sul divano mentre studiavo e ora sono le 18:53.

Sono spacciata.

"Si, credo di sì"

"Grande. Perché hai il fiatone? Stai correndo?"

"Sono in ritardo per l'allenamento con Kemal, mi ucciderà oggi" zampetto inserendo i leggins.

"Suvvia, Kemal abbaia ma non morde"

Metto in vivavoce posando il cellulare sul comodino "Credimi che morde. Dopo l'allenamento di ieri sono arrivata a casa con le gambe tremanti. Menomale che Massimiliano mi ha dato un passaggio"

"Massimiliano? Quel Massimiliano? "chiede eccitata Beni.

"Si, quel Massimiliano. È un ragazzo a posto" passo ad allacciarmi le converse.

"Ed è pure bono! Perché non ci provi?"

"Non saprei...lui è carino e gentile, ma non l'ho inquadrato bene" farfuglio cercando la mia adorata maglietta over.

"Dovresti buttarti, anche se devo avvisarti del fatto che Massimiliano è un farfallone. Ci aveva provato anche con me e Bilel era davanti"

Scoppio a ridere "E Bilel che ha fatto?"

"Gli ha messo in bocca il bigliettino col suo cellulare che mi aveva dato"

"Non ci credo, sarei voluta essere lì" trovo finalmente la maglia e la indosso facendo un nodo all'altezza dell'ombelico.

"E' stato divertente, devo ammetterlo. Credo che Diana stia combinando qualcosa, è troppo silenziosa. Ci vediamo stasera noi?"

"Certo, a stasera. Devo portare qualcosa in particolare?"

"Solo il tuo culo"

"Perfetto" ridacchio aspettando che lei riattacchi.

Riattacco anch'io e afferrando il borsone e le chiavi, corro al parcheggio.

Arrivo in palestra che sono le 19:13, non ho neanche il tempo di salutare per bene Emily che mi metto a correre per raggiungere l'aula 1.

La spalanco e non trovo nessuno dentro.

Un attentato al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora