Capitolo 30

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Ricorda che ogni persona che incontri ha paura di qualcosa, ama qualcosa e ha perso qualcosa. -H. Jackson Brown Jr


KEMAL' S POV:

È da ore ormai che la osservo, che sto tracciando il contorno del viso con le punta delle dita per timore di svegliarla, che vorrei così tanto chinarmi e baciare le sue labbra schiuse e rosee.

Col pollice accarezzo piano le sue guance ambrate e tonde che supplicano di essere morse e assaggiate fino in fondo. Arrivo piano al naso piccolissimo e di velluto dove la punta splende lucida e osservo le sue lunghe ciglia che adesso riposano leggiadre.

Cerco d'immaginarla più grande, quando avrà un seno più prosperoso, le gambe lunghe, le labbra più carnose, il sedere più tondo e sodo...dio, un fremito in basso mi conferma che non resisterei più di tanto.

Infilo le dita tra i suoi capelli lunghi di seta e con estrema lentezza accarezzo la cute della testa.

Come sarà in intimo pronta per me? Con un vestito da sposa bianco il giorno del nostro matrimonio? Con il pancione che le avrò causato io?

Sospiro felice.

Non vedo l'ora di vivere tutte queste emozioni con lei.

Allungo una mano per prendere una bottiglietta d'acqua ma noto che non c'è, mi sa che abbiamo finito tutte le scorte, dannazione.

Decido di resistere, ma il pensiero che la mattina nuvola si possa svegliare assetata e io non abbia nulla da darle, mi convince ad alzare lentamente la sua testolina e poggiarla sul plaid.

Mi alzo veloce e levandomi la giacchetta, faccio per metterglielo di sopra ma noto che ha la fronte sudata.

Forse sente caldo.

Mi rimetto la giacchetta e prendendo il borsone, dove ci sono i soldi, mi chino all'altezza della fronte di nuvola e lasciandole un lungo bacio mormoro "Arrivo subito mia piccola nuvola"

Sorrido alla sua espressione beata mentre dorme, e lasciandole un altro bacio a fior di pelle sulle labbra schiuse, esco dal treno.

Recupero degli spicci dal borsone e individuando una macchinetta per bevanda poco più lontano, mi metto a correre per raggiungerla.

Metto gli spicci dentro e cliccando il numerino per l'acqua, osservo le rotelle muoversi ed esportare la bottiglietta d'acqua.

Mi abbasso per aprire il cesto, ma sembra bloccato...poso il borsone per terra e cerco di aprirlo con entrambe le mani, quando all'improvviso non vedo più il mio borsone e un ragazzino che corre con esso sulla spalla.

"Ehi!" grido rincorrendolo più veloce che posso, ma con orrore sento come un treno fischiare.

Mi giro e solo adesso realizzo che si tratta proprio del treno dove si trova nuvola.

"Fermate il treno! Fermi! Fermatevi!" grido a squarciagola buttandomi sui binari per fermarlo "La mia ragazza è dentro! Fermi! Fermatevi, vi prego!"

Corro come un dannato mentre continuo anche a gridare, ma all'improvviso non vedo un grande sasso e cado con la faccia per terra.

L'impatto è talmente forte che il naso inizia a sanguinare e la voglia sul fianco scotta.

Rialzo tempo luce la testa e avrei voglia di suicidarmi adesso.

Il treno è partito e sta frecciando sui binari nel lato opposto portandosi via la mia nuvola.

Un attentato al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora