Capitolo 42

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DOPO TRE SETTIMANE


La mia notte mi soffoca per la tua mancanza. La mia notte palpita d'amore, quello che cerco di arginare ma che palpita nella penombra, in ogni mia fibra. La mia notte vorrebbe chiamarti ma non ha voce. -Frida Kahlo

BEKKA'S POV:

"Bekka? Pronto? Terra chiama Bekka, mi ricevi?" cerca di scuotermi dalle spalle Fiodor.

"Cosa c'è?" alzo lo sguardo a lui seduta sulle scale della mia facoltà.

"Mi sembri una morta che cammina, un po' di vita e per la miseria!" sbotta Fiodor spegnendo la sigaretta e venendo a sedersi al mio fianco.

"Che ti prende? Me lo vuoi dire?" prende il mio mento e chiede ancora "Stai così per Farid?"

Nota mi rabbuio e sbuffa "Dimenticalo! C'è ancora David in piazza, perchè non ci esci qualche volta?"

"Io...non capisco perchè non cercarmi più. Cos'ho fatto di male?" penso ad alta voce col cellulare in mano. Lo porto sempre a presso per non perdermi nessun messaggio o ipotetica chiamata.

"Sono passate tre settimane e sembra essere sparito dalla faccia della terra, levaci mano"

"Non ci riesco, mi aveva promesso che sarebbe tornato da me"

"Be', io non lo vedo da nessuna parte e...se devo essere sincero, almeno un messaggino avrebbe potuto mandartelo per farti stare tranquilla"

"Credi che mi voglia lasciare?"

"Tesoro, mi dispiace dirtelo, ma ti ha già lasciata" dice Fiodor accarezzando la mia schiena.

"Ma lui...noi siamo innamorati. Farid non mi farebbe mai del male"

"Eppure guarda come ti ha ridotta"

Sospiro triste mentre i miei colleghi rientrano dentro e David si avvicina per salutarmi "Ehi gioia, come stai?"

"Sto, tu come va?"

"Va" mi strappa un sorriso "Questo weekend prendiamo il sushi per vedere la partita, ti unisci a noi?"

"Non credo, grazie lo stesso per l'invito"

"Lasciala stare, la convincerò io. Ci vediamo sabato" interviene Fiodor.

"Ci conto, rientro dentro"

"Ciao bello" replica Fiodor mentre a me viene un'idea folle.

Se non posso avere notizie di Farid, sarò io ad andare a cercarle.

"Potresti accompagnarmi in un posto?" chiedo a Fiodor alzandomi di scatto.

"Adesso? Devi rientrare a lezione tu e io tra un po' vado a mensa"

"Vuoi aiutarmi o no?" chiedo brusca mentre scrivo alle ragazze di fornirmi l'indirizzo di casa o dell'ufficio di Jamal.

Fiodor mi osserva con attenzione finchè sbuffa rassegnato "Muoviti a prendere le tue cose"

Saltello felice e apro il portone.

Corro dentro a recuperare il mio zaino e riuscendo fuori, trascino Fiodor fino alla sua moto.

"Dove devi andare?"

Controllo il cellulare e vedo un messaggio inoltrato da Beni con un indirizzo e sotto scritto "Credo sia l'indirizzo dell'ufficio, almeno così mi ha detto Bilel"

La ringrazio con un cuoricino e comunico l'indirizzo a Fiodor che inserisce il casco e monta sulla moto.

Salgo dietro di lui e partiamo, per sfortuna becchiamo un po' di traffico ma in mezz'ora riusciamo a raggiungere la zona dell'indirizzo.

Un attentato al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora