Capitolo 31

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Amor fati.

L'amore del fato.

MELISA' S POV:

"Woke up this morning, can't shake the thunder from last night

You left with no warning and took the summer from my lifeI gave you my everything, now my world it don't seem right

Can we just go back to being us again?"

Spengo la radio e guardo di fronte a me l'insegna della palestra di Bilel.

Sono 5 giorni di seguito che vengo qui e poi ripensandoci torno indietro.

Sono una vigliacca? Sì, lo sono.

Faccio per mettere la retro e uscire dal parcheggio volendo tornare a casa, ma una moto si ferma bruscamente dietro di me.

"Melisa?" chiede il tipo sulla moto facendomi corrugare la fronte.

Mi sporgo dal finestrino e solo adesso riconosco Massimiliano.

"Ehi!" spengo il motore e apro la portiera per raggiungerlo.

"Dove diavolo ti sei cacciata per tutti questi mesi?" leva il casco e si riavvia i capelli con una mano.

Appoggio il braccio sulla portiera aperta e facendo spallucce mormoro "Una piccola fuga nella mia vecchia città, dopo gli esami avevo bisogno di una pausa"

"Hai trascorso tutta l'estate a Cuba quindi"

Annuisco abbassando lo sguardo alle scarpe volendo scappare dalle spiegazioni.

Non voglio che nessuno sappia che sono scappa a Cuba come una codarda dopo quello che ho scoperto.

Nessuno potrebbe capire la gravità della situazione, nessuno tranne lui.

"Che stronza, avresti potuto dirmelo. Ti avrei raggiunta con molto piacere"

"Sarà per la prossima volta, promesso"

"Hai promesso" mi punta il dito per poi rimettersi il casco e dire "Vado a parcheggiare, ci vediamo all'ingresso?"

"Certo, recupero le mie cose e arrivo"

Massi mi fa l'occhiolino e facendo rombare la moto, sfreccia via.

Butto un sospiro e chinandomi dentro la macchina per recuperare la felpa e il borsone penso al signore che mi ha mandato Massimiliano, in modo da costringermi ad affrontare Kemal.

Sarebbe arrivato prima o poi il momento, tanto meglio farlo in compagnia.

Ho chiesto di Kemal a mio fratello e si è limitato a dirmi che si stava riprendendo dopo il rischio di un infarto del miocardio. Inutile dire che avrei voluto prendere un biglietto all'istante per Barcellona per correre da lui, ma la paura di poterlo rivedere mi ha tenuta col culo saldo sulla poltrona della mia vecchia casa.

E' stata una scelta estremamente egoistica, ma avevo davvero bisogno di metabolizzare e di riprendere in mano la situazione. Capire come procedere e comportarmi con tutti gli altri, persino lampo.

Sono arrivata alla conclusione che glielo dirò, è giusto che sappia che la bambina che ha abbandonato è sopravvissuta e adesso è diventata una super donna con le palle, ma non ci sarà spazio per altro.

Sono morta una volta per lui, non ho intenzione di riprovare quella sensazione di merda sulla mia pelle.

Scuoto la testa chiudendo la portiera; ho sempre sperato di potermi ricongiungere un giorno a lui, ma mai avrei pensato d'imbattermi in uno stronzo menefreghista come Kemal.

Un attentato al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora