Capitolo 34

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"Mi piace guardarti quando nessuno ti vede, mi piace la persona che sei solo con me". - Virginia Woolf

BEKKA'S POV:

"Farid non mi fare cadere!" urlo aggrappandomi alle sue spalle da dietro.

"Cosa? Non ho sentito bene?" si sporge di lato lo stronzo e mi fa gridare ancora per lo spavento.

"Smettila, non è divertente!"

Ovviamente non mi dà retta e facendo finta di farmi cadere, mi rialza su all'ultimo facendomi maledire di essere andata a cercarlo.

"Hai idea di dove stiamo andando?" chiedo avvinghiandomi a Farid come un koala.

"No, ma guarda che mare" m'indica il mare incantevole di Cefalù.

Faccio una smorfia quando capisco le sue intenzioni e scendendo di scatto da lui indietreggio.

"Che fai?" chiede lui fissandomi stranito.

"Non ho un bel rapporto col mare, ricordi?" chiedo incrociando le braccia "Tu va'però, io starò qui ad aspettarti"

"Staremo solo sulla sabbia, vieni" mi porge la mano e io la guardo titubante.

"Giuro, sai che non ti butterei mai in acqua contro il tuo volere" cerca di rassicurarmi, so che non lo farebbe mai.

Mi mordicchio il labbro e prendendomi di coraggio gli prendo la mano e lo seguo in spiaggia.

Non metto piede in una spiaggia da quando ero allo Sri Lanka, mi fa così strano.

Farid capisce quanto mi costi questo gesto e passando un braccio sulle mie spalle, facciamo una piccola passeggiata lungo la riva in silenzio godendoci il calore del sole e il suono delle onde.

Ormai esausti troviamo un angolino meno popolato da bagnanti e raggiungendolo, Farid stende sulla sabbia la sua giacca per farci sedere.

"Vieni qui" mi attira tra le sue gambe e mi stringe forte da dietro.

Mi appoggio al suo petto e sospiro spensierata, non pensavo che il mare potesse rilassarmi tanto.

Ho passato la vita a odiarlo e invece adesso...Farid nota che mi sta scendendo una lacrimuccia e agitandosi mormora "Perdonami, non avrei dovuto insistere. Andiamo subito via"

Fa per alzarsi, ma scuoto subito la testa e mormoro con lo sguardo fisso al mare "E' la prima volta che mi sento vicina alle mie sorelle e mio padre dopo la loro morte"

Altre lacrime scorrono copiose e col labbro che mi trema per l'emozione sussurro "Non ho mai avuto il coraggio di mettere piede in una spiaggia dopo l'accaduto. Odiavo il mare, il mare me li aveva strappati via, ma...è sempre nel mare che posso avere una connessione con loro, non l'ho mai capito"

"Avevi bisogno di tempo per capirlo tulipano, non è colpa tua"mormora Farid al mio orecchio lasciandomi dei baci umidi sulla testa.

Annuisco piano e rimaniamo per un tempo infinito a contemplare il mare; è come se mi parlasse, come se si scusasse con me, mi dicesse che Ambra, Swarna e mio padre stanno bene in realtà, che il tempo si muove in una direzione, i ricordi in un'altra.

"Non riesco ancora a credere che sono qui con te" mormoro alzando la testa per osservarlo adorante.

Lui mi prende il mento e lasciandomi un dolcissimo bacio sussurra "Grazie per avermi rapito"

Sorrido sulle sue labbra "Solo per 24 ore"gli ricordo. Ci siamo fermati a una cabina telefonica per chiamare Jamal e rassicurarlo del fatto che Farid farà ritorno a Palermo entro domani sera che si giocherà l'attesissima partita.

Un attentato al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora