Victoria.
-Ciao Victoria- la signorina Ashley sta percorrendo il corridoio.
Indossa un'altra fascia sulla testa, blu notte, intonata alla sua maglietta e ai suoi jaens.-salve signorina Ashley- la saluto. Sto tornando a casa. Dylan ha gli allenamenti e tornerà più tardi con Leo.
-come va?- chiede.
-potrebbe andare anche meglio- sorride-ma anche peggio- dice poi. È una donna molto matura.
-ha bisogno di una mano?- le chiedo vedendo che tra le braccia ha delle buste di carta contenenti delle tele.
-grazie..- me ne porge un paio.
-dove deve andare?- chiedo.
-alla fermata dell'aut- non se ne parla che io l'abbandoni alla fermata.
-salga sulla mia macchina- dico.
-Cosa? - chiede.
-l'accompagno io- dico mentre poso le buste nel cofano.
-Non ce ne sarà di bisogno, ce la fac..- barcolla e io mi fiondo da lei.
-sta bene?- chiedo sorreggendola.
-si,si, è solo un capogiro...tutto okay..- sorride.
-accetti il mio passaggio- le dico.
-va bene- ha accettato e mi sento più sicura.
****
-fa chemioterapia?- chiedo mentre guido.
-no, non ho voluto farla- dice sorridendomi.
-come mai?-
Sei troppo curiosa.
Oh cazzo..è vero.
-cioè mi scusi..- mi scuso per la mia curiosità.
-non farlo, mi fa piacere parlare con te- dice -non ho accettato di farla perché..so che non mi salverà la vita-
-ma la potrebbe allungare-
-allungare le sofferenze, per me e per la mia famiglia- dice.
-ma potrebbe dare una speranza ai suoi cari- penso sia questo quello che farei io.
Vorrei dare una speranza...una speranza non solo per loro ma anche per me.-ma una speranza vana, non guarirò Victoria- stringo il volante- non potrò mai più guarire- sussurra.
-Perché?- chiedo -perché succede tutto questo?- mi faccio queste domande.
-perché vuol dire che doveva andare così..- sussurra lei, sembra così tranquilla..
-no, non può veramente andare così, non può essere che una ragazza che ancora non ha nemmeno trent'anni, muoia a causa di un male...così...così...- non trovo le parole.
-un male così feroce? È vero Victoria. La mia malattia è come se fosse un leone e il mio corpo una gazzella- dice.
Sono arrabbiata con il mondo adesso. Non mi capacito di ciò.-dove devo fermarmi?- siamo arrivati nel suo quartiere.
-quella casa- me ne indica una rosa pallido.
Parcheggio e nel frattempo penso a tutti i sogni che mi ha detto di voler coronare.Diventare mamma, per esempio.
-guardali- mi dice indicando le buste.
-posso, veramente?- chiedo.
È la prima vola che io vedo un suo lavoro, dei suoi lavori e ne rimango estasiata.
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Solo noi #wattys2020
RomansaSECONDA PARTE DELLA STORIA #97 teen fiction #74 teen fiction #70 teen fiction #63 teen fiction #48 teen fiction #wattys2020 MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI ORTOGRAFICI/GRAMMATICALI MA NON SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE I CAPITOLI Forse ci vuole tempo pr...