Victoria.
-Sali- mi dice dal finestrino.
-arrivo- entro e mi allaccio la cintura.
-andiamo a fare un giro?- chiede guardandomi di sottecchi.
Vorrei rispondergli di no, che vorrei chiudermi in casa e stare da sola ma non ci riesco.
Lui è una calamita per me.
Una delle più potenti calamite esistenti sulla faccia della terra.-andiamo- dico nascondendo un sorrisetto felice.
In macchina nessuno parla.
C'è silenzio.
Non c'è neanche la musica e avvolti nei nostri cappotti viaggiamo. Osservo fuori dal finestrino la neve che è caduta e che ha trasformato tutto in un luogo bianco e tremendamente bello.
Amo la neve, il suo essere soffice e delicata.
Ricordo che da piccola giocavo sempre con mia madre. Ci tiravamo le palle di neve in faccia e spesso costruivamo degli enormi pupazzi assieme a mio padre.
Sorrido spontaneamente.
Era tanto che non lo facevo. Dylan parcheggia e, neanche trenta secondi dopo, siamo scesi. Siamo in un parco, il parco poco distante dal centro città, quello più grande di Manhattan. Nello stesso parco dove abbiamo passato il nostro primo appuntamento, vicino al lago ghiacciato. È pieno di neve e sembra un luogo magico. Dylan mi guarda e con un cenno mi invita a camminare. Indossa un lungo cappotto grigio e attorno al collo ha una sciarpa nera. Sembra un angelo, è talmente bello e perfetto da far dubitare della sua vera esistenza. Ha gli occhi stanchi e penso che lo sia anche di suo. Avrà sicuramente scoperto che sua sorella Bea, come al solito, non migliora e non peggiora. Magari sono anche io che lo faccio stancare a causa di tutti questi segreti che non vorrei avere...non so che pensare.
Lo osservo mentre cammina al mio fianco con calma e tranquillità, senza fretta. Un passo alla volta. Le sue spalle larghe si muovono sicure e alcune nuvolette di fumo escono dalla sua bocca ogni volta che la schiude. Ha un accenno di barba, quasi nullo, ma che gli conferisce un'aria più adulta. I capelli come al solito spettinati e la pelle abbronzata risalta su tutto questo bianco.
È bellissimo.
E vorrei potergli dire tutto ma, sapete, ho paura che possano fargli del male come ne hanno fatto a Lory e a Leila. E sarò egoista, già, ma per un buon motivo: la sua incolumità.-mi sento bianca- dico senza accorgermene.
Mi fermo in mezzo al sentiero e lui si blocca poco distante da me -in questo periodo sono veramente giù. Mi sento bianca come molte tele a casa mia, mi sento impotente di fronte alle avversità e talmente piccola da non poter più viverle bene. Mi sento schiacciata da tutto quello che ho intorno bello o brutto che sia. Non...non riesco a capire perché..- parlo, parlo, parlo. Tutto è bianco intorno a me e dentro di me -odio sentirmi così frustrata, così..talmente obbligata..- sto parlando troppo, lo so, ma non riesco a fermarmi -sento che tutto sta per cambiare, e io ho paura di questo cambiamento...ho così tanta paura di cambiare, di tornare com'ero prima...forse lo sono già...- scuoto la testa -non riesco a capire più nulla. sono fin troppo confusa, mi sento vuota, mi sento priva di me stessa, di anima. Ho solo un corpo, un corpo che chiede aiuto in ogni modo possibile e che lo riceve, ma non riesce a sfruttarlo. Ho un corpo vuoto, inerme, grande ma allo stesso tempo piccolo. Mi sento bianca. Bianca come la neve.- alzo gli occhi e lui ancora mi guarda. Le mani nelle tasche del lungo cappotto. I suoi occhi color nocciola puntati sui miei e sembra che vogliano dirmi talmente tante di quelle cose che..Dio, quanto lo amo. Dio, come mi sento felice quando lui mi guarda, quando mi osserva, quando mi parla.
Ogni volta sento il mio cuore iniziare a battere all'impazzata, sembra un treno in corsa, ogni singola volta, come la prima, lui, mi fa sempre innamorare di lui. Lui è qui per me, lui c'è sempre per me. Io lo so.Sento la mia tasca vibrare e i miei occhi si riempiono di lacrime. Estraggo il telefono e un messaggio da quel maledetto numero mi si presenta davanti:
"goditi questi ultimi momenti con lui. Ho molti progetti per noi due, mia cara".
Lui c'è sempre per me.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime. Sono io, adesso, a non poter esserci più per lui.
Blocco il telefono e lo rimetto in tasca. Vorrei gridare, piangere.
Ma non lo farò.
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Solo noi #wattys2020
RomanceSECONDA PARTE DELLA STORIA #97 teen fiction #74 teen fiction #70 teen fiction #63 teen fiction #48 teen fiction #wattys2020 MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI ORTOGRAFICI/GRAMMATICALI MA NON SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE I CAPITOLI Forse ci vuole tempo pr...