Dylan.
-correte più veloce!- grida il coach. Io corro, mi alleno, faccio ciò che dice meccanicamente, ma non sono presente con la testa. Non faccio altro che pensare a quella massa di ricci che oggi mi sembrava distante, pensierosa e in subbuglio. Non so cosa le prenda in questo ultimo periodo e la cosa mi rende incazzato e infastidito.
A volte vorrei poterla prendere, chiuderla in una stanza, solo noi due, e poter parlare, poter discutere e farle capire che a me può dire tutto. Ma alla fine so che non risolverei nulla.
È talmente testa di cazzo che non spiccicherebbe una parola e, qualora lo facesse, mi manderebbe dritto, dritto a fanculoLei lo sa già, fidati. Magari è a causa di Deborah, sua madre. Magari ancora non è riuscita a superare il tutto.
Già...potrebbe essere per questo. Le è praticamente sfuggita la felicità di mano, ed è brutto quando si pensa di avere tutto e quel tutto ti scappa come se fosse nulla. È strano, è cattivo è meschino. Ma la vita è tutto questo: è strana, cattiva e meschina delle volte.
-addominali- urla e tutti ci stendiamo a terra. Non sento più nulla, non sento neanche la stanchezza.
****
Matt durante l'allenamento non c'era. E forse so dove si trova, o per lo meno, si trovava. Salgo sulla jeep di Leo che mi accompagna all'ospedale. Salgo le due rampe di scale e svolto a destra, percorro il lungo corridoio ed eccomi davanti alla stanza di Bea. Lui è lì. Dorme, con la testa appoggiata allo stomaco di mia sorella. Mi spiace che si sia allontanato ma che non abbia perso l'amore nei confronti di mia sorella..questo mi fa piacere. Apro la porta fa un leggero schiocco e Matt si muove leggermente, e quando la richiudo, con lo stesso schiocco, Matt si sveglia.
-ciao- lo saluto.
-Dylan..- si alza e si stropiccia gli occhi.
-tutto bene?- chiedo.
-si, stavo per andarmene- dice prendendo il giubbino dalla sedia dietro.
- ho visto- sbotto ridendo.
Lui mi lancia un'occhiata omicida e dopo aver raccolto la sua giacca e aver dato un bacio sulla fronte di mia sorella esce salutandomi con un rapido-ciao-.
Mia sorella ha sul suo comodino una rosa rossa e sono sicuro che l'ha portata Matt.
Victoria
Arrivo a casa poco dopo essere uscita dall'ospedale.
Ashley sembra stare leggermente meglio anche se non fa nessuna cura che le permetta di guarire del tutto. I suoi genitori l'hanno convinta ad iniziare la chemio ma lei non è affatto felice, soffre e non vuole dare false speranze. Ha ragione, se si studia il fatto in maniera specifica, che lei non vuole illudere le persone, in questo caso i suoi genitori e Nicholas, ma non vorrebbe neanche morire, lo so.
Il telefono vibra nella mia tasca. Il mio cuore si ferma.
Messaggio da sconosciuto:
"inizia il gioco."
Un brivido percorre la mia schiena e tutto sembra crollarmi addosso. Tutto quello che fino ad ora era solo una paura, un'ansia...un qualcosa che potevo solo pensare, adesso è realtà. Sta iniziando e non posso tirarmi indietro. Chiudo la porta dietro le mie spalle e automaticamente corro per tutto il primo piano per chiudere le tende e le persiane lasciando che la luce artificiale inondi la casa. Corro di sopra con l'intenzione di fare la stessa identica cosa ma non appena arrivo a metà scala la vibrazione del mio cellulare mi sorprende con un altro brivido gelido.
Messaggio da Sconosciuto:
"inutile chiuderti in casa. Sai di cosa sono capace, sai che non puoi sfuggirmi e sai che io qualunque cosa tu stai facendo...ti vedo"
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Solo noi #wattys2020
RomanceSECONDA PARTE DELLA STORIA #97 teen fiction #74 teen fiction #70 teen fiction #63 teen fiction #48 teen fiction #wattys2020 MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI ORTOGRAFICI/GRAMMATICALI MA NON SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE I CAPITOLI Forse ci vuole tempo pr...