Cap. 10

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"Dove diavolo eri finita?! Margot mi hai fatta preoccupare un sacco, non ti ho vista più per tutta la sera." Ed ecco Julia farmi la ramanzina, peggio di una madre.

"Non ricordo nulla di ieri sera, mi dispiace." Dissi mentendo nel migliore dei modi, non dovevo lasciar trapelare alcuna emozione.

"Spero per te che non abbia fatto niente di stupido."

Oh Julia... Se solo sapessi.

"Dove sono Kat e Maya?" Cambiai discorso.

"Kat ha passato la notte da Gabe, mentre Maya non so. Con qualche ragazzo, credo."

Kat era da Gabe... Kate era a casa dei ragazzi. Potevamo anche incontrarci per casa, poteva scoprire tutto in un millesimo di secondo.

Ad un tratto mi salirono dei conati di vomito, corsi in bagno e vomitai, mentre Julia mi teneva i capelli, al solito.

"Questa è tutta la sbornia di ieri. Stupida."
Continuava a dirmi. Mentre nella mia testa vari ricordi si facevano spazio.

[...]

"Lasciati andare" disse Ethan.

Dopodichè si fiondò sulle mie labbra.
Le sue labbra così morbide, così perfette, a contatto con le mie. Le mordeva, le leccava e le torturava in un modo così dolce e al tempo stesso violento.
Il suo corpo contro il mio, le sue mani sui miei fianchi, le mie mani sui suoi capelli.

"È sbagliato, Ethan." Dissi, cercando di staccarmi.

"No, baby. È più che giusto se lo desideriamo entrambi."

"Ho sbagliato già tante, troppe volte." Dissi abbassando lo sguardo.

Mi sollevò il mento con le dita e mi guardò dritto negli occhi.

"Ei, pensi troppo, dovresti evitare di farlo certe volte. E poi, non dovresti più dare peso al passato... Io sarò lo sbaglio più bello della tua vita."
Così dicendo, riprese a baciarmi.

[...]

Mi sedetti sulla sedia e mi toccai la testa che stava per esplodere.

"Mar, Margot che succede? Ho avuto paura. Stavi ferma e avevi gli occhi spalancati."

Ora riuscivo a ricordare il suo sapore, le sue labbra, il potere che il suo tocco aveva sul mio corpo. Ma provavo solo ribrezzo.

"Margot cazzo parla!" Urlò Julia, stanca di questa situazione.

"Tutto bene, Julia... Io, io vado a cercare lavoro." Presi la borsa e andai verso la porta.

"Margot" mi chiamò Julia.

Mi fermai e mi girai
"Dimmi"

"Ti prego, non tagliarmi fuori dalla tua vita."

Non potevo dirle la verità, avrebbe giudicato come faceva un tempo. Avrebbe iniziato a sclerare perchè si trattava di Ethan, stavolta l'avrei tagliata fuori.

"Non è niente, sul serio. Ho bisogno di un lavoro, ci vediamo più tardi"
Uscii di casa e accesi una sigaretta, mentre mi incamminai.

"Salve, sto cercando lavoro. Potrebbe servirle una commessa?"

Il signore fece di no con la testa, ed uscii dal negozio. Erano già tre negozi a cui chiedevo.
Mentre passavo per i negozi vidi un negozio di tatuaggi e piercing, decisi di entrare.

"Ciao ragazzina, che vuoi?"

"Io... Non lo so. Mi piacerebbe avere il labret laterale, ma anche un tatuaggio in più."

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora