Cap. 12

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    ETHAN

Vidi Sasha correre verso di me.

"Ethan caro, ho una cosa da dirti." Parlò con quella sua voce stridula.

"Sentiamo che ti sei inventata stavolta." Dissi scocciato.

"Questa è verissima, ho appena sentito una cosa alla quale non crederai mai."

"Andiamo Sasha, non girarci intorno. Parla" tagliai corto.

"Ho sentito Margot e Julia litigare."

"E quindi?"
Ancora non capivo dove volesse arrivare.

"Litigavano perchè la piccola Margot è stata a letto con te, e non aveva detto nulla a Julia. Parlavano anche di una certa cavigliera, e di un fratello che faceva cose sporche."

Scoppiai a ridere.
"Ma non hai altro da fare? Ho già scoperto a chi appartiene la cavigliera, perciò non inventare cazzate."

"Ethan fidati di me, le ho appena sentite. Non mi inventerei mai cose del genere."

"Madison non sarebbe così stupida da fare certe cose, e Margot non si metterebbe a parlare di certe cose davanti a tutti."

"Invece l'ha fatto, erano entrambe abbastanza arrabbiate. E non fidarti molto di Madison. Inoltre io che ci guadagnerei a dirti una cosa del genere? Assolutamente nulla. Pensaci. Ciao zuccherino."

Andò via senza attendere una mia risposta, lasciandomi confuso e con mille domande.

Di quella notte non ricordavo assolutamente niente, e Madison sembrava così sincera.
Non avrebbe senso venirmi a dire che è stata a letto con me, se alla fine non è vero.
Mentre Margot... Beh se fossi stato a letto con lei me lo ricorderei, andiamo.
E poi io con Margot? È impossibile.

MARGOT

"Tutto bene con Julia? La vedo triste in questi giorni." Chiese Kat curiosa.

"Okay senti, più tardi ci vediamo a casa tutti e quattro così vi racconto e chiariamo." Risposi decisa.

"Perfetto, stai tutto il giorno a lavorare?"

"Oggi sì, ci vediamo stasera."

Le diedi un bacio in guancia e uscì dalla stanza.

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"Margot puoi portare il conto al tavolo 15 al posto mio?" Disse Loris.

"Certo, faccio subito."

"Grazie mille"

Guardai il tavolo indicato da lui e c'erano sedute Madison, Sasha e le schiavette di Sasha.
Perciò Madison e Sasha erano amiche, questo spiegava tutto.

"Ecco a voi il conto." Dissi, fingendo un sorriso.

Si girarono a fissarmi e Sasha rise
"Quindi la piccola Margot lavora come barista? Povera. Io non ho bisogno di lavorare per avere soldi."

"Tu lavori per ottenere altro." Risposi acida automaticamente.

"Che vuoi dire?!" Disse con voce stridula.

"A buon intenditore poche parole."
Le feci l'occhiolino e lei spalancò la bocca.

"Brutta stronza come ti permetti?! Ti renderò la vita un inferno!!"

La lasciai stare e nel frattempo parlò Madison.

"Tesoro, ti manca la tua cavigliera? Potrei decidere anche di buttarla." Mi fissò con aria da vipera, sorprendendomi.

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora