Cap. 15

3.7K 197 12
                                    

"Litigavano come i bambini che hanno paura di perdersi. Faticavano a mettersi in sintonia, erano così pieni di energia che finivano per darsi la scossa."
                                    - Margaret Mazzantini.

• ETHAN •
Dopo l'abbraccio di Margot restai immobile.

Quel profumo io lo conosco già. In qualche modo mi ha portato ricordi dell'ultima festa.

FLASHBACK •

"Sei così bella. Bella ma non ancora mia, ti desidero da così tanto tempo."
Entrai in lei senza esitazioni.

I ricordi finirono subito, purtroppo non riuscì a mettere a fuoco il viso della ragazza.
Un piccolo particolare si fece spazio fra i miei pensieri.

La ragazza aveva un tatuaggio sulla coscia.

"Eeeet" urlò Margot.

"Dobbiamo andare, devo fare una cosa." Dissi deciso.

Finalmente avevo un indizio, ora dovevo solo 'controllare per bene' le cosce di Madison.

Lasciai Margot davanti casa e mi diressi a casa di Madison.

"Ciao amore" disse fiondandosi sulle mie labbra.

Ma questa confidenza da quando?

Tu gliel'hai data.

Io le ho dato un altra cosa, ma di sicuro non la confidenza.

Nella sua stanza ovviamente c'era Sasha.

"Come mai qui, Ethan?" Disse con la solita vocina stridula.

"Sono venuto a trovare la mia dolce Madison." Mi finsi felice.

Lei mi guardò come se sospettasse qualcosa, ma in ogni caso ci lasciò da soli.

Madison si fiondò subito sulle mie labbra, rendendomi tutto più semplice. Dopo vari minuti eravamo già sul suo letto, le stavo per togliere i jeans, ma mi bloccò.

"Non abbiamo fretta, Ethan. Ogni cosa a suo tempo."

Perfetto... Oggi aveva deciso di andarci piano, giusto giusto oggi che vado proprio di fretta.

Dopo vari minuti, o ore, non ne ho idea, riuscì a taglierle il jeans. Le mie labbra si avvicinarono alle sue cosce ma con lo sguardo non trovai alcun tatuaggio.

Mi ha mentito seriamente?

"Madison, ferma. Tu c'eri alla festa giusto?" Domandai confuso.

"Certo amore mio, perchè hai tutti questi dubbi? Lo sai che non ti direi mai niente di falso." Disse con voce da angioletto e baciandomi, la guardai negli occhi e vidi solo falsità.

"Beh allora non ero io che hai scopato." Dissi alzandomi.

"Ma che stai dicendo amore? Margot ti ha messo queste stupidaggini in testa?" Disse strillando.

"Margot non ha fatto assolutamente nulla. E un'ultima cosa: ridammi la cavigliera, non ti appartiene." Risposi arrabbiato.

Spalancò la bocca:
"Non è assolutamente vero. È di mia madre, non so come farei senza!"

"Ma non era di tua sorella?" Chiesi ridendo.

Gli occhi le stavano per cadere a terra, era scioccata probabilmente perchè si era incastrata con le sue stesse mani.

Presi la cavigliera ed uscì dalla porta.

"Perciò ci sei arrivato, c'è voluto tanto mio caro Ethan?"

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora