La corsa stava per iniziare, era quasi tutto pronto. Stavo gelando di freddo, avevo deciso di indossare una maglietta attillata con il giubbotto in pelle sopra, dei pantaloncini neri anch'essi in pelle, dei collant con le parigine sopra, e infine tacchi. Maya continuava a dire che per queste cose bisognava vestirsi così, e aveva ragione.
Le persone avevano finito di fare le loro solite scommesse, Kevin si assicurò che non ci fosse polizia nei dintorni. Era tutto pronto, i motori si misero sulla linea di partenza, ma Ethan era appoggiato al cofano di una macchina intento a fottersi per bene una qualsiasi.
"Amico, vedi di gareggiare. Avrai tempo di fartela dopo." Gli urlò Kevin.
Finalmente erano tutti sui motori, e allo scatto del via partirono alla velocità della luce. Come al solito c'era una folla pazzesca, il tempo passava e si avvicinavano alla fine.
Poco distanti dal traguardo vidimo spuntare Tyler ed Ethan. Erano a pari passo, mancava pochissimo. Forse un briciolo del mio cuore sperava nella vittoria di Ethan, ma Tyler gli tagliò la strada e arrivò primo. Che stronzo.
"Ei, figlio di puttana. Non si vince così!! Stronzo!" Gli urlò Ethan quando scese dalla moto.
"Non ci sono mica regole." Disse Tyler ridendo.
"Ah si?! Allora la prossima volta ti butto direttamente nel burrone, tanto non ci sono regole. Così va bene? Coglione." Disse spintonandolo, lì capì che stava per nascere una rissa. Tutto ciò venne interrotto dalle urla di Kevin.
"Merda!!! Correte, correte, arrivano gli sbirri!! Cazzo." Vidi tutti salire sulle macchine e sui motori e andare via, io ero ferma non sapendo dove andare.
Ethan mi afferrò la mano e ci dirigemmo alla moto.
"Tieniti forte Margot, dobbiamo seminarli."
Feci come disse lui e partì alla velocitá della luce. Non l'avevo mai visto andare così veloce, non credevo neanche che un motore del genere potesse farlo.
La polizia ci seguiva e ci stava addosso, ma fortunatamente dopo un bel pezzo riuscimmo a liberarcene.
"Dove siamo finiti?" Chiesi guardandomi intorno, era una stradina buia e piena d'alberi.
Ethan mi prese alla sprovvista, invece di rispondermi, mi baciò.
Non permetterglielo Margot.
Mi staccai con forza e gli diedi uno schiaffo, pentendomene subito dopo. Mi fissava, con sguardo cupo.
"Non ti chiederò scusa, Margot. Volevo baciarti da giorni, e se non ci sono stato è perchè ho i miei buoni motivi, che magari presto o tardi ti dirò. Devi solo fidarti di me..."
"Almeno dimmi che non eri con qualche altra." Dissi, abbassando lo sguardo.
"Non ti ho concesso un esclusiva di me. Fino a prova contraria posso stare con chi mi pare, lo sai pure tu che mi piace divertirmi." Quelle parole mi ferirono, ma se eravamo liberi di stare con chi volevamo allora va bene.
Se è questo che vuole.
Che hai in mente Margot?
Oh, lo sai benissimo.
Andrà a finire male."Ok, ho afferrato il concetto. Ma adesso devi capire una cosa tu: divertiti con chi ti pare, ma non con me. Non sfiorarmi più d'ora in poi."
Il suo sguardo passò da duro, a sbalordito. Beh, doveva aspettarselo. Giochiamo a modo suo adesso.
"Ora, gentilmente dimmi dove siamo" continuai io.
"Una stradina." Disse freddo.
"Oh, questo posso vederlo anch'io" risposi irritata.
"Tranquilla, ti riporto a casa. Si è fatto tardi."
Per tutto il tragitto nessuno dei due parlò più, come al solito.
Arrivammo davanti casa mia ed era tutto al buio, le ragazze stavano già dormendo.
"Buonanotte" dissi scendendo dalla moto.
"Buonanotte Margot" disse fermandomi il braccio, e stampandomi un bacio sulla guancia.
Lo odio.
Arrivai a casa e mi assicurai che fossero tutte qui. Mi soffermai in camera di Julia, la osservai per un po' e pensai a tutti i momenti passati insieme. Ultimamente ci eravamo distaccate, con tutte le nuove conoscenze e le cose da fare, non avevamo più tempo per noi.
"Tornata a casa sana e salva? Mi ero preoccupata. Il tuo cellulare risulta spento." Disse sussurrando, a quanto pare non stava ancora dormendo.
"Sana e salva, come puoi vedere. Il cellulare si è scaricato. Con chi sei tornata tu?" Chiesi io.
"Mason, se non fosse stato per lui sarei rimasta lì. Tu?"
"E con chi potrei tornare, se non con Ethan?" Dissi ironicamente, dalla mia voce si poteva intuire un pizzico di irritazione.
"Quando la smetterete di litigare voi due?"
"Probabilmente mai. Siamo fatti così.." Risposi, accompagnata da una risata amara.
"Buonanotte tesoro, ti voglio bene." Rispose lei, esausta.
"Anch'io bella, notte." Spensi la luce e andai in camera mia.
STAI LEGGENDO
Come un Uragano
Teen FictionMargot ha 18 anni, non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno e, cosa più importante, ha dovuto imparare a crescere in fretta e da sola. Non sa cosa sia l'amore, e non ha voglia di saperlo, per il momento vuole solo lasciarsi dietro il passa...