Cap. 16

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Dopo la discussione con Ethan, tornai al lavoro a scusarmi.

"Mi dispiace veramente tanto, come ha potuto vedere non ho deciso io di andarmene. E di sicuro non volevo fare spettacolo." Dissi al titolare.

"Tranquilla, ho notato che quel ragazzo fosse leggermente arrabbiato. Ma è il tuo fidanzato?"

"Oh, no. Per fortuna no."

Il titolare mi guardò incerto, come se avessi detto una cazzata. Mah, sono diventati tutti stupidi.

Lo salutai e tornai a casa.

"Ethan ha scoperto tutto?" Entrai in stanza e sia Kat che Julia e Maya si catapultarono su di me.

"Sì." Dissi stanca.

"Che avete fatto? Dove ti ha portata? Avete chiarito?" Iniziarono a riempirmi di domande.

"Calma, ora vi dico tutto."

Iniziai a raccontare per filo e per segno, dopo qualche minuto finì e loro erano a dir poco sbalordite.

"Beh, io te l'avevo detto che avrebbe ricordato."
Disse Maya, ricevendo una gomitata da Julia e Kat.

"In ogni caso ci dispiace Margot, per ora è fuori di se. Tranquilla che gli passerà e sistemerete tutto." Continuò Julia, provando a rassicurarmi.

Tentativo fallitooo.

Sempre in mezzo te, eh?

Ei, sono la tua coscienza. Vengo prima di te.

Si, come no.

"Margot, preparati. La gara di moto ci aspetta." Disse Kat, euforica.

"Oddio, è vero. No, io non ne ho voglia." Dissi buttandomi sul divano.

"Noo, non se ne parla. Ora tu ti prepari ed esci insieme a noi. Non ti farai rovinare una serata da uno stupido senza cervello." Disse Julia.

Mi presero di forza e mi trascinarono davanti l'armadio. Guardai i vestiti e infine decisi di mettere un maglioncino che si fermava un po' sopra l'ombelico, dei jeans neri strappati e a vita alta, stivali neri, e infine la giacca nera in pelle.

Fuori c'erano tutti gli altri ad aspettarci, ci dividemmo nelle macchine e partimmo. Stranamente mancava Ethan.

Pensi sempre a lui, basta.

Non è vero, siamo un gruppo, se manca una persona lo noto subito.

Se manca una persona lo noto subito, bla bla bla.

"Non vado alle gare da molto tempo, sono elettrizzata." Disse Kat.

"Io sono sempre dell'idea che sarei rimasta a casa." Risposi sbuffando.

"Che lagna che sei, divertiti Margot. Gabe, vai più veloce."

Così dicendo Gabe aumentò la velocità e arrivammo in un batter d'occhio.

C'erano un sacco di persone, era buio, ognuno stava nel suo team e si preparava alla gara.

"Margot, ei." Tyler mi chiamò, e andai subito da lui.

"Eeei" dissi abbracciandolo.
"Sei pronto?"

"Io sono nato pronto." Disse convinto.

"Ahahahah, fatti valere."

Subito dopo ricevetti una spallata, mi girai e c'era Ethan. Non mi degnò neanche di uno sguardo, andò dritto. Lo vidi entrare in un team... Oddio.

"Cos-cosa emh... Ethan, beh Ethan gareggia?"

"Io e Ethan gareggiamo da anni ormai."

Ero letteralmente scioccata, perchè nessuno mi aveva mai detto niente?!

"Ora devo andare, ci vediamo dopo. Augurami buona fortuna, tesoro." Disse Tyler, dandomi un bacio in guancia.

"Oh, non ne hai bisogno. Sei bravissimo." Risposi sorridendo, mi abbracciò e si mise sulla moto.

Erano tutti sul punto di partenza, la ragazza con la bandiera verde stava per passare, loro stavano per abbassare la visiera.

Io fissavo continuamente Ethan, non so per quale assurdo motivo.
Ma in un secondo lo vidi girarsi, mi incenerì con gli occhi, tanto da farmi rabbrividire, dopodichè abbassò la visiera.

Stavano correndo da circa 20 minuti, Tyler era primo mentre Ethan secondo. La differenza era poca, e mancavano solo due giri.

Molte ragazze gridavano "Ethan", e avevano anche gli occhi a cuoricino. Atri tifavano per Tyler, diciamo che erano i più amati, insieme ad un altro pilota "Jamie", che in questo momento era in quarta posizione.

Era l'ultimo giro, Ethan aumentò la velocità e si affiancò a Tyler, l'ultima curva. Si decideva tutto ora.

"VAI ETHAAAAN" gridò Kat, rompendomi un timpano.

Tyler perse l'equilibrio e andò fuori dalla pista, mentre Ethan oltrepassò il traguardo vittorioso.

Povero Tyler, meritava la vittoria.

Sappiamo entrambe che ci speravi anche tu che vincesse Ethan.

Assolutamente no.

Ethan tornò dal suo team e dopodichè andò a ritirare i soldi che gli spettavano.

"Quindi, non mi dici che fai gare. Mi nascondi tutto di te. Mi sgridi, fai il duro, non mi parli e ti incazzi per niente, ma ovviamente una spallata me la dai senza problemi." Dissi affiancandolo, mentre camminava per andare a prendere la sua moto.

"Che vuoi ancora da me Cooper?" Rispose serio.

"Ah perfetto, siamo tornati ai tempi di Cooper e Morris, stupendo. Peggio dei bambini."

Si fermò di botto:
"Tu sei una bambina, io ti avrei detto tutto subito e avrei affrontato la situazione. Tu non me l'avresti mai detto. Poi che ci fai qui?! Con Tyler, ovviamente. Va' da lui, starà aspettando la sua puttanella." Disse acido.

Automaticamente gli diedi uno schiaffo in faccia, molti ci stavano fissando ma poco importava in quel momento. Mi ha definita 'puttana', e non c'era aggettivo più offensivo.

"Vieni, ti porto a casa." Disse afferrandomi il braccio.

"Fanculo, con te non vado da nessuna parte. Lasciami." Dissi urlando, levai il mio braccio con prepotenza e me ne tornai dagli altri.

"Tutto bene Margot?" Chiese Gabe.

"Tutto a meraviglia, andiamo che domani abbiamo scuola." Dissi fredda.

Appena arrivammo salutai tutti e andai subito a dormire.

Ora l'unico a sentirsi in colpa doveva essere lui, non io.

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora