Cap. 11

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Mi svegliai di soprassalto ricordando altre immagini della festa.

[...]
"Sono pronto a farti mia, Margot. Dì che lo vuoi anche tu."
Disse mentre le sue dita giocherellavano con i miei capezzoli.

"Rispondi Margot, così non otterrai nulla"Disse nuovamente, torturandomi sfiorando ogni singola parte del mio corpo con le labbra e facendomi ansimare.

"Non abbiamo tutta la vita. Stanotte è nostra, perciò dì di si e sarò tuo."

"Hai giá capito la mia risposta." Dissi con fatica.

"Ma voglio sentirtela dire" disse con voce roca, continuando la tortura.
Non ce la feci più.

"Va bene, fammi tua Ethan. Fammi tua adesso."
Mi sorrise beffardo e subito entrò in me, facendomi sussultare.
[...]

Ero sempre più delusa da me stessa, non potevo ancora crederci. Mi alzai dal letto e mi vestii velocemente per andare a scuola.

"Margot dobbiamo parlare" ecco Julia.

"Più tardi Julia, devo proprio andare."

"Margot è importante!" Disse decisa.

"Va bene, ma più tardi avremo tutto il tempo che vuoi. A dopo" dissi, ed uscii.

In classe c'era Kat ad aspettarmi.
"Quindi, raccontami la tua 'notte di fuoco' con Gabe" dissi curiosa.

"È stato magnifico, qualcosa di indescrivibile. Questo ragazzo mi piace davvero tanto." Mentre parlava una luce si riusciva ad intravedere nei suoi occhi.

"Quindi state insieme?" Chiesi felice.

"Ancora no, ma siamo sulla buona strada. Tu che mi racconti?" Cambiò argomento, curiosa di sapere.

"Emh... Niente di che. Ora stiamo attente alla lezione" dissi tagliando corto.

Le lezioni finirono in fretta e ci incamminammo per tornare a casa.

"Margot possiamo parlare?" Era Tyler.

"Certo... Kat ci vediamo a casa"
Katie salutò Tyler, mi lanciò un'occhiata furba e dopodichè andò via.

"Volevo chiederti di uscire ancora, visto che la prima uscita è andata veramente bene." Disse un po' teso.

"Per me va benissimo, magari tra qualche giorno. Per ora non me la sento."

Ed era vero, pensavo continuamente alla notte passata con Ethan e mi facevo sempre più ribrezzo.

"Perfetto, ti cerco io tra un paio di giorni. Ciao dolcezza" lo salutai con un bacio in guancia e andai dalle altre, o forse dagli altri, visto che entrando in casa c'erano tutti, anche una ragazza nuova.

"C'è festa?" Dissi acidamente.

"C'era, ma sei arrivata tu." Il solito Ethan.

"Posso anche mandarti via, ti ricordo che è anche casa mia." Risposi irritata.

"Ma stai zitta, sei solo una bambina. Resterai sola."

Mi bloccai a pensare alla notte passata insieme, a quando mi disse "sei bellissima"... Lui tutte queste cose non le ricorderà mai.

"Ti hanno mangiato la lingua?" Chiese scherzando e stuzzicandomi.

Non feci caso alla sua domanda, ma feci caso alla cavigliera della nuova arrivata, la mia cavigliera.

"Perciò hai trovato la famosa ragazza che hai portato nella tua stanza?" Disse Mason.

"A quanto pare sì. Madison è venuta da me dicendo che c'è stata lei nella mia stanza quella notte, e che la cavigliera era la sua." Rispose lui, stringendola dai fianchi.

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora