Cap. 26

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Si avvicinava il capodanno, faceva un freddo pazzesco e c'era anche la neve. Eravamo tutti riuniti a casa dei ragazzi per decidere come passare il nostro capodanno.

"Avanti, festeggiamolo nel pub dell'anno scorso" continuava ad insistere Mason.

"No, io non ci sto. E neanche le altre ci stanno, al pub è stato carino, ma potremmo trovare di meglio." Rispose Maya, la situazione andava avanti da minuti. Non trovavamo modi migliori per passare il capodanno insieme, finchè Gabe non si decise a parlare.

"Ragazzi, io ho una villa gigante. I miei sono partiti e torneranno dopo capodanno... Perciò potremmo riunirci lì."

Tutti esultammo, chi batteva le mani, chi andò ad abbracciarlo.

"Potevi parlare prima, tra poco ci ammazzavamo per decidere come passarlo." Disse Mason ridendo, mentre Ethan sbuffò.

"Vedrò di esserci." Disse quest'ultimo, con nonchalance.

"Come 'vedrai di esserci'?! Ethan tu ci sarai eccome! Che cazzo ti è successo, ce lo puoi spiegare?! Vedi di riprenderti." Disse Maya, incazzata più che mai.

Da vari giorni Ethan era più strano e più menefreghista del solito.

I ragazzi continuavano a dirmi di parlargli per capire cosa avesse, dicevano che desse ascolto solo a me. Ma ultimamente non lo capivo più neanch'io, ed essere vittima di una sua sfuriata, no grazie. Preferisco non parlargli.

"Come vuoi. Ci si vede in giro" concluse lui, prendendo per i fianchi Sasha e salendo nella sua stanza.

Beh, sì, non gli importava più di chi entrava e usciva dalla sua stanza. Se prima la chiudeva a chiave, ora era completamente FREE OPEN.

"Non gli hai ancora parlato, vero?" Kat mi distolse dai miei pensieri.

"Io? Che dovrei dirgli? Quello mi prende a parole se gli parlo."

"Che sei esagerata. Come fai a saperlo se neanche ci provi?" Insistette Julia.

"Ma perchè devo parlargli per forza io? Mason, tu e lui vi conoscete da una vita. Siete come fratelli, ascolterebbe più te che me." Dissi irritata, continuavano a dirmi di parlargli ma potevano benissimo farlo loro.

"Fidati, quando parli tu finisce completamente in un altro mondo." Rispose lui, mentre io sbuffai. Questa storia mi aveva rotto.

"Io devo andare a lavoro, ci si vede più tardi." Dissi io cambiando argomento. Le ragazze insistettero per venire con me al bar, perciò accettai.

Salutammo i ragazzi, vidi Julia e Mason darsi un bacio sulle labbra. Lo stesso fecero Gabe e Kat. Mi ero persa qualcosa?!
Infine Tyler venne verso di me e mi abbracciò, come faceva ultimamente.

Beh sì, in questi giorni c'eravamo avvicinati. Forse un po' era per far ingelosire Ethan, o magari ero semplicemente affezionata a lui.

Entrammo in macchina, io e Maya ci guardammo sbalordite e dopodichè dicemmo in coro:

"Quando pensavate di dircelo??"

Kat e Julia fecero il visino innocente, come se non fosse successo niente.

"Avanti, non ce la beviamo. State insieme a Mason e Gabe e non ci dite nulla?" Continuai io.

"Dai ragazze, ormai si era capito. Pensavo non ci fosse bisogno di ufficializzare." Rispose Kat.

"Invece sì. Siamo come sorelle, bisogna sapere tutto nei dettagli." Si intromise Maya.

"Ok, allora quando tu ed Ethan vi metterete assieme e scoperete, vogliamo saperlo anche noi!" Disse Julia, riferendosi a me. Facendo ridere tutte quante, tranne me.

"Voi siete completamente matte. Con quello non voglio averci più niente a che fare." Dissi irritata, mentre i loro volti dicevano 'non ci crederemo mai'.

Dopo poco arrivammo al bar e scendemmo dalla macchina.

"Io ordino qualcosaa" disse Kat affamata.

Entrammo, io mi andai a cambiare per indossare la solita divisa, mentre Maya e Julia si misero in un tavolo aspettando Kat.

"Ragazze qua ci sono le vostre ordinazioni." Dissi io andando al loro tavolo.

"Grazie signorina, è davvero bella." Disse Maya scherzando, e tutte scoppiammo a ridere.

"Oggi non ci sono molte persone nel locale." Disse Julia.

"Già, meglio così torno a casa prima." Dissi felice, visto che ero stanchissima.

"Sapete già cosa mettere a capodanno?" chiesi io. Tutte annuirono e Kat, curiosa, chiese di svelare tutti gli abiti che indosseremo.

"Sarà una sorpresa per tutte noi, niente spoiler." Proposi io, e per loro andò bene. Perciò i vestiti li avremmo svelati la sera stessa di capodanno.

"Servo alcuni tavoli e poi torno, voi parlate nel frattempo." Continuai io.

Dopo un po' si era già fatta una certa ora, e le persone non venivano più da diversi minuti, perciò chiesi al capo di mandarmi a casa e disse che andava bene.

"Sono stanchissima." Dissi alle ragazze, mentre continuammo a parlare del viaggio che faremo con la scuola, del capodanno, e tante altre cose.

"Io vado a dormire, buonanotte ragazze." Disse Maya, quando arrivammo a casa. Io e le altre restammo a parlare un po', quando mi arrivò una chiamata da parte di Tyler.

"Il moroso attende. Rispondi, altrimenti il principe azzurro potrebbe stancarsi." Disse Kat, la solita.

"Non ha niente di azzurro, a dire il vero." Dissi sbuffando, dopodichè andai nella mia stanza mentre loro continuavano a parlare e fare battute.

"Ciao Ty" risposi quando accettai la chiamata.

"Ehi, pensavo dormissi. Ci hai messo tempo a rispondere"

"Si scusa, ero con le ragazze. Devi dirmi qualcosa?" Chiesi, buttandomi sul letto.

Sei troppo diretta, aspetta che sia lui a parlare. Calmatii.

"No, volevo solo sentirti. Oggi siamo stati poco insieme, ho bisogno di sentire la mia principessina."

Quel "principessina" mi farà sempre venire sensi di vomito.

"Che tenero, beh eccomi qui al telefono tutta per te." Non sapevo che dire, odiavo parlare al telefono.

La conversazione proseguì per diversi minuti, dopodichè gli dissi che ero troppo stanca, perciò ci salutammo e attaccai.

"Eccomi qui tutta per te... Bla bla blaa" spuntaro Katie e Julia dalla porta, facendomi il verso.

"Siete tremendee! Non si origlia. E poi che avrei dovuto dirgli? È stato imbarazzante." Dissi sbuffando.

"La principessa e il principe... E vissero felici e contenti. O forse no, potrebbe sempre arrivare un principe 'cattivo' a rubare il cuore della dolce amata."

"Aah, Dio. Vi prego andatevene, siete peggio dei bimbi piccoli. Buonanottee" dissi urlando e ridendo, facendo ridere anche loro.

Dopodichè chiusero la porta, lasciandomi con la mia stanchezza che si trasformò in pensieri, su pensieri, su pensieri. Fin quando, finalmente, mi addormentai.

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora