AVVISO:
Come avrete sicuramente visto, la storia ora si chiama Come un uragano. Non c'è un motivo preciso, semplicemente mi piaceva di più. Spero piaccia anche a voi!❤❤
Buona lettura😘❤"Et, svegliaa" chiamavo Ethan da diversi minuti, ma non dava segni di vita. Gli ho preparato la colazione, e se non si sveglia si raffredda tutto quanto.
Stupida, sveglialo in un altro modo.
Ovvero?
Avanti, sappiamo entrambe come.
Ma no, mi vergogno.
Ti vergogni? Ma se è il tuo fid... Cioè il tuo amic... Insomma è tuo e basta. Fa' il tuo lavoro, donna.Ascoltai la mia stupida coscienza e gli iniziai a lasciare vari baci sul collo, salendo sempre più su, verso la mascella.
"Mh" mugulò qualcosa, perciò capì che questo "metodo" funzionava alla grande.
Visto? Ho sempre ragione.
Ma zitta, ho fatto tutto io."Margot, se avevi tutta questa voglia di fare sesso potevi benissimo dirmelo ieri sera. La mattina è fatta per dormire!" Disse con non chalance.
È impossibile come questo ragazzo riesca ad essere irritante e sfacciato ad ogni momento del giorno.
"Ti avevo semplicemente preparato la colazione, e non volevi svegliarti in nessun modo. Buongiorno anche a te." Dissi sbuffando.
"Avanti bimba, stavo scherzando" rispose lui, aprendo del tutto gli occhi e tirandomi a sè.
Mi incantai guardando i suoi occhi color ghiaccio, che di prima mattina erano di un azzurro limpido e cristallino. Qualcosa di veramente spettacolare.
"Mi sciupi troppo così." Disse lui ridendo, facendomi tornare alla realtà.
Lo fulminai con lo sguardo e mi alzai dal letto.
"Avanti, la colazione ti aspetta. E vedi di far presto, tra poco è anche l'ora di pranzo." Gli dissi mentre andavo in salotto.
"Per farmi perdonare, oggi cucino io." Urlò lui dall'altra stanza.
Questo ci avvelena.
Avanti, magari cucina bene.
No, io ti dico che ci avvelena.
Pessimista.
Ehi, io sono te."Domani ricomincia la scuola." Dissi io sbuffando.
"Già, ricordati della gita." Rispose lui, lanciandomi uno sguardo malizioso.
"Oh Dio, e chi ci pensava più? Dovevo anche fare shopping con le ragazze." Urlai io, essendomi dimenticata di tutto.
"Chiamale e avvisale che stai bene e sei ancora viva, io nel frattempo cucino qualcosa."
Faceva prima a dire "io nel frattempo trovo qualcosa per avvelenarti."
Non stai un secondo zitta oggi, eh?"Mar, ma che fine hai fatto?" Urlarono tutte quante, appena risposero al telefono.
"Emh... Io sono con" - mi bloccai vedendo Ethan mandare segnali di fumo - "un secondo ragazze".
Spostai il telefono in modo che non sentissero e sussurrai:
"Mi spieghi che ti prende?"
"Non dire niente a nessuno, inventati una scusa." Disse lui agitato.
"Tu sei pazzo. Che scusa dovrei dire ora? E per quale motivo poi??" Chiesi alterandomi, sapevo che qualcosa dovesse andare storto.
"Tu inventala e basta."
Alzai gli occhi al cielo, sconfitta, e riportai il telefono all'orecchio.
"Scusate stavo dicendo, sono con Zoey. Mi ha invitata a casa sua ieri sera." Dissi, nominando la mia collega.
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Come un Uragano
Teen FictionMargot ha 18 anni, non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno e, cosa più importante, ha dovuto imparare a crescere in fretta e da sola. Non sa cosa sia l'amore, e non ha voglia di saperlo, per il momento vuole solo lasciarsi dietro il passa...