Cap. 35

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"Ragazze è tardi, siete pronte?" Ci urlò Mason, che aspettava da circa un ora me, Kat, Julia e Maya.

Ethan mi aveva lasciata a casa delle ragazze, visto che lui aveva le prove prima della gara.

"Prontee" urlammo tutte.

"Finalmente, non ci speravo più." Disse Mason alzando gli occhi al cielo, mentre tutte noi ridemmo.

Entrammo in macchina e impiegammo un po' ad arrivare, stavolta la pista era diversa e più lontana da pattuglie di carabinieri.

"Eccoci arrivati. State tutte vicino a me, soprattutto tu Margot, dovesse succederti qualcosa posso considerarmi un uomo morto."
Risi, sapendo che Ethan non lo avrebbe sfiorato a causa mia, almeno spero.

Lo vidi da lontano, probabilmente stava sistemando le ultime cose nella macchina, visto che era impegnato a guardare e muovere cose all'interno di essa.

Mi stavo avviando nella sua direzione, quando una ragazza (mai vista prima d'ora) si catapultò da lui come un fulmine. Notai che gli palpò il sedere lui si girò di scatto sorridendo, ma quando vide chi aveva davanti cambiò subito espressione.

Magari pensava fossi tu.
Nah, lo sa che non farei mai queste cose in pubblico.

I due stavano conversando, e lei si avvicinava sempre di più, nonostante ciò sul viso di Ethan notavo solamente disgusto.

Mi avvicinai di più, volevo almeno sentire qualcosa.

"Sono impegnato Giselle." Disse Ethan.

"Non hai tempo per me? La gara inizia tra qualche minuto." Rispose lei con voce stridula.

"Intendo che ho una ragazza e mi sto impegnando a rimanere fedele. Non cederò a nessun'altra ragazza all'infuori di lei."

Amoreee, amalo per sempre.
Lo faccio già.

"Ei tesoro." Dissi ad un tratto andando da loro, e marcando l'ultima parola.

"La ragazza sarebbe lei?" Mi indicò la rossa con un viso scioccato.

"Unica e inimitabile." Risposi io, mentre istinti omicidi iniziavano a farsi sentire.

"Ora se permetti, vorrei stare un po' col mio ragazzo. Ciao bambola." Quest'ultima mi fissò ancora per qualche minuto, dopodichè Ethan le fece segno di andar via, e lei sparì.

"Tesoro? Questa mi mancava." Mi disse lui ridendo e prendendomi per la vita.

"Eehi, quella ti stava sbavando di sopra."

"Che esagerata, sei solo gelosa." Rispose scoppiando a ridere, era davvero felice in quel momento e non vedevo nessun briciolo di tensione sul suo viso. Era bellissimo e sarei rimasta a guardarlo per ore ed ore infinite.

Che sdolcinata, ormai sei proprio cotta. Terra chiama Margot, ripeto, Terra chiama Margot.

Tuttavia quel sorriso sincero da parte di Ethan finì alcuni secondi dopo. Mi girai e vidi un ragazzo davanti a noi.

"E quindi è lei la bambolina di cui parlano tutti?" Chiese ammiccando verso di me, ma che volevo questo ora?

"Michael che vuoi?" Rispose Ethan scocciato e con rabbia dentro gli occhi.

"Ohoh io non voglio niente, ma un accordo va rispettato." Continuava a fissarmi da capo a piedi con aria maliziosa, stava iniziando a mettermi paura.

"Ero piccolo e stupido Michael, l'accordo non esiste più." Disse Ethan arrabbiandosi sempre di più, mentre io ero sempre più confusa.

"L'accordo esiste ancora. Siamo uomini di parola Ethan, ma tranquillo, oggi ti risparmierò. Dell'accordo ne parlaremo un'altra volta." Andò via e prima di scomparire del tutto mi disse "ciao zuccherino" e scoppiò a ridere.

"Ethan, di che accordo parlava?"

"Niente di importante, sul serio. Ora devo prepararmi, ci vediamo alla fine della gara Margot." Disse lasciandomi un bacio sulla fronte.

Quando mi chiamava 'Margot' c'era sempre qualcosa che non andava, perciò tanto tranquilla non ci stavo mica.

"Mar tutto bene?" Mi chiese Julia quando tornai da loro.

"Emh, s-sì." Risposi incerta. Dopodichè iniziò la gara e c'era anche quel Michael a gareggiare.

"Chi è quello? Parlava con Ethan di un certo accordo." Chiesi a Mason per saperne di più.

Lo vidi deglutire e sbiancare di colpo.
"Lui è Michael, un nostro vecchio amico". Pronunciò la parola 'amico' con molto disprezzo.

"E che accordo devono rispettare?"

"Emh... niente, niente di serio. Ora seguiamo la gara." Si vedeva benissimo che stava mentendo, e io avrei sicuramente indagato a fondo.

La gara fu vinta da Michael, ma la distanza tra lui ed Ethan era davvero minima. Solo che Michael alla fine lo spinse verso destra e tagliò il traguardo. Se gli piace vincere barando, beh contento lui.

"Andiamo piccola" disse Ethan mettendomi il braccio dietro la spalla.

"Come mai non ti incazzi con Michael per aver barato?" Gli chiesi io.

"Fa sempre così, sarebbe tempo perso. Ora basta parlare di lui, andiamo a casa con gli altri."

Arrivammo a casa dei ragazzi e prendemmo varie birre, dopodichè accendemmo la musica e ci rilassammo.

"Sei bellissima stasera, piccola." Mi sussurrò Ethan, provocandomi un brivido.

Il suo alito sapeva di birra e fumo, ciò stava a significare che era fatto. Non succedeva da un po', a dire il vero Ethan fa queste cose solo quando sente che la situazione gli sta scappando di mano.

Ma in questo caso, che situazione?

I miei dubbi si annullarono, quando iniziò a baciarmi con foga e desiderio. Salimmo nella sua stanza e mi spinse sul letto, togliendosi subito dopo la maglietta.

"Ti voglio piccola, ora." Disse con voce roca mentre mi sfilò i pantaloni, e con essi anche l'intimo. Infine entrò in me e ci lasciammo andare ad una notte unicamente nostra.

Era davvero bello stare con lui e non avrei mai immaginato che uno come Ethan potesse darmi davvero tanto, mi faceva sentire voluta e desiderata in un modo inimmaginabile, mi faceva sentire Donna.

Venimmo insieme e si accasciò dal suo lato di letto, tenendomi stretta a sè.

"Sei fantastica Margot, davvero. E sei mia, ricordatelo sempre." Non so se fosse l'alcool a parlare per lui o se queste cose le pensasse veramente, ma mi faceva stare bene.

Senza accorgermene gli diedi un bacio sul petto e una frase uscì inaspettata dalle mie labbra.

"Ti amo Ethan, e questo non cambierà mai."

Speravo di ricevere una sua risposta, ma ovviamente mi ero solo illusa.

Mi diede un bacio sulla fronte e dopodichè lo sentì sprofondare nel sonno.

Sono stata una stupida, pensavo seriamente che avrebbe ricambiato il mio sentimento? Insomma, stiamo parlando pur sempre di Ethan. Una lacrima scese sulla mia guancia, e altre la seguirono, le asciugai in fretta facendo attenzione a non fare alcun rumore.

E mentre lui si beava nel sonno, il mio cuore si infrangeva durante la notte.

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora