Cap. 49

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"Forza ragazzi, andate a ritirare il vostro diploma. Sono così fiero di voi!" Il prof ci incitò a salire sul palco dove ritirammo una specie di pergamena.

Eravamo arrivati finalmente al grande giorno. L'estate era alle porte.

"Mettetevi tutti accanto, facciamo una bella foto ricordo!" Urlò un fotografo.

Così tutti quanti ci attaccammo l'uno all'altro, eravamo circa 70 ragazzi tra tutte le quinte.

La prima foto sorridenti, la seconda la scattò mentre lanciammo i cappelli studenteschi in aria.

" Perfetto, congratulazioni a tutti. Potete andare a mangiare qualcosa!"

Già, la scuola aveva organizzato una festa d'addio con tanti banchetti e dolci fatti in casa.

"Forza Mar balliamo!" Julia mi trascinò con sé, scatenandoci. Era un giorno davvero bello.

Il momento però finì presto e mi ritrovai già a casa con Kat e Jessie. Posai la borsa sulla sedia, frugandoci dentro per prendere il telefono, ma mi sorpresi non appena toccai un pezzo di carta.

Curiosa lo presi e lo guardai, sembrava una lettera. Ero davvero confusa e curiosa al tempo stesso.

Mi chiusi in camera e dopo qualche istante mi decisi ad aprirla e sempre più attentamente, la lessi.

« Cara Margot,
Credo di non avere mai scritto una lettera in vita mia, perciò non so bene come funzionano queste cose ma ho bisogno che tu mi ascolti in qualche modo, e so che solo così potrai capire bene ciò che sto per dirti. Quindi adesso inizio per davvero...
È finita credo nel modo peggiore di tutti.
Non doveva andare così me lo ripeto ogni giorno, ogni secondo. Ti penso sempre ultimamente, in realtà non ho mai smesso di pensarti, ma sono consapevole che prima o poi smetterò di farlo, o almeno mi abituerò all'idea di non averti più accanto. All'idea di averti perso per sempre.
Vorrei poter cambiare le cose, se potessi vorrei non avere mai scommesso su di te, se potessi cambierei tutto ciò che ho fatto, perché sono stato un vero coglione.
Ma adesso ho preso una decisione importante... Sì, ho deciso di partire, di non tornare più perché credo sia giusto così. Perché non so cosa voglio, ora che non ho più te una parte di me si sente persa nel nulla. Devo trovare il mio posto lontano da te, non posso più farti del male.
Ho iniziato questa cosa per scherzo, e col tempo mi sei entrata dentro, ma non potrò mai sistemare tutto ciò che ho fatto.
Devi dimenticarmi Margot, devo dimenticarti Margot. Per sempre.
Perché il pensiero di vederti un giorno con qualcun altro che non sia io, mi manda fuori di testa, fuori di me. E il pensiero di poterti ferire nuovamente mi uccide.
Perciò ti dimenticherò, lo prometto.
Mi dispiace, Margot, per tutto il dolore che ti ho causato. Forse avresti preferito sentirti dire tutto ciò di presenza o forse no, non so più cosa vuoi e cosa non vuoi ormai.
Mi dispiace, sono stato un egoista e uno stronzo. E sono davvero un fottutissimo coglione perché sto lasciando andare l'unica persona che finalmente è riuscita a farmi stare davvero bene con me stesso e col mondo.
Non ti merito, ne sono consapevole.
Ma voglio che tu sappia, Margot, che da qualche parte nel mondo le nostre anime si apparterranno per sempre.
Per sempre tuo, Ethan. »

Finii di leggere la lettera col fiato sospeso, immaginandomi che fosse la sua voce a leggermela. Immaginandolo davanti a me mentre a fatica riusciva a parlare e ad esprimersi, con i nostri occhi che pian piano divenivano sempre più lucidi e la vista sempre più offuscata. Immaginai tante cose che in realtà non sarebbero mai successe, perché lui aveva scelto di partire e perdermi per sempre e io avevo scelto di lasciarglielo fare senza alcun ostacolo. Perché non puoi obbligare a qualcuno di restare, non puoi obbligare a qualcuno di lottare, di amarti. Sono cose che devono venire spontaneamente, e se lui spontaneamente aveva deciso che era meglio così, beh allora era meglio così.

Chissà magari in futuro troverò una persona fatta apposta per me, la cosiddetta 'anima gemella'. Per il momento avevo bisogno di dimenticare e di passare un'estate indimenticabile con i miei amici.

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora