Cap. 21

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"Ethan la cena è pronta, quando volete potete venire a tavola. Ho fatto preparare anche per te Margot."

"Tra poco scendiamo Jasmine." Disse Ethan, mentre Jasmine sorrise e chiuse la porta.

"Potevi rimanere seduta su di me, non cambiava niente." Disse lui divertito.

"Sempre il solito sfacciato." Dissi sbuffando, mentre lui mi attirò nuovamente a sè.

"Chi è Jasmine?" Chiesi senza pensarci.

Si irrigidì un momento, ma riuscì a controllare il suo stato d'animo, evitando di rovinare tutto.

Mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e dopodichè disse:
"È la compagna di mio padre. C'è voluto un po' per accettarla in famiglia, ma forse è anche meglio di lui." Disse quel 'lui' con amarezza, riferendosi al padre.

Capiiblo sforzo che aveva fatto anche solo per dirmi queste poche cose, perciò evitai di continuare a fare altre domande e mi limitai ad abbracciarlo forte, mentre lui mi lasciò un bacio sul collo.

"Non voglio mangiare con loro, sarà imbarazzante." Dissi io, con voce da bambina triste.

"Tranquilla, non saranno invadenti e ci staremo il meno possibile. Poi con me niente è imbarazzante." Rispose con la sua solita convinzione e sfoggiò un sorriso alla fine.

"Stupido, scendiamo prima che pensino male." Dissi alzando gli occhi in aria, era sempre il solito.

"Tanto pensano già male, baby." Rispose con nonchalance, dandomi una pacca sul culo.

"Ethan, ti uccido se lo rifai." Dissi decisa e fingendomi arrabbiata.

Lui rise non prendendomi sul serio e scendemmo a mangiare.

"Quindi Margot, da quanto tempo frequenti mio figlio?" Chiese il padre, prendendomi alla sprovvista. Quasi mi affogavo con l'acqua.

"Emh, in verità siamo solo amici, signore." Risposi sempre più imbarazzata. Notai che Jasmine fece un sorrisetto.

Nessuno credeva a questa storia dell'amico, forse non ci credevo più neanch'io.

"Di dove sei?" Chiese Jasmine, cambiando argomento.

"Londra." Risposi sorridendo.

"E cosa ti ha spinto a venire qui?" Si intromise il padre. Era peggio di un interrogatorio, ma provai a restare rilassata.

"Beh, io e la mia migliore amica desideravamo fin da piccole di poter studiare in America. Era il nostro sogno più grande."

Prima che continuassero a fare domande, Ethan si intromise.

"Papà, io e Margot andiamo in camera mia che dobbiamo finire una relazione di letteratura."

"Aspetta Et, aiuto a sparecchiare e poi arrivo." Dissi io alzandomi per aiutare la signora.

"Non c'è bisogno tesoro, va' pure." Rispose Jasmine.

"Oh no, insisto seriamente. Due persone sono sempre meglio di una." Dissi accennando un sorriso e ci mettemmo a sparecchiare e lavare i piatti. Lei li lavava, io li asciugavo e sistemavo negli scaffali.

"Ethan ci tiene molto a te, una volta una ragazza venne qui a sua insaputa e lui non le fece mettere completamente piede dentro casa. Solo Mason e un certo Tyler sono entrati in questa casa." Disse la signora, spezzando il silenzio.

Ethan aveva fatto entrare Tyler qui? Posso capire Mason, ma Tyler? Quel ragazzo è pieno di segreti.

"Sì, beh, siamo solo amici sul serio. Non riuscirei a reggerlo se fosse il mio ragazzo."

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora