"Tesoro, vieni qui che facciamo una foto" disse mia madre dall'altro lato del giardino.
"Arrivo mamma, aspettatemii." Risposi urlando, e con le mie gambe piccoline iniziai a correre per raggiungerli.
"Mamma, avevo detto di aspettarmi." Continuai triste, vedendo che si erano già fatti fare una foto.
"Tranquilla amore, ne facciamo un altra." Rispose mio padre, prendendomi in braccio.
"In posa. 3... 2...1" il flash partì e finalmente la foto uscì.
"Ora vai a giocare con gli altri bambini tesoro, e ancora buon compleanno."
"Vi voglio bene, siete i genitori migliori del mondo."Mi svegliai di soprassalto, ero sudata e avevo l'affanno. Li ho risognati, dopo molto tempo eccoli di nuovo nei miei sogni.
Una lacrima solitaria scese dal mio occhio sinistro, andai in bagno e mi feci una doccia calda, non curandomi dell'ora.
Finalmente mi rilassai. Quanto mi mancavano... Se avessi potuto, me li sarei goduta un po' di più. Sono andati via troppo presto.
"Margot, non fare tardi. Ci vediamo a scuola" mi annunciò Julia.
Erano giá le 8 in punto, perciò uscì di casa e mi diressi a scuola di corsa.
"Salve prof, scusi il ritardo." Dissi, facendo respiri pesanti.
"Signorina Cooper, la scuola è iniziata già da diversi mesi e lei continua a ritardare sempre. Dobbiamo prendere provvedimenti?" Disse il prof, stanco di questa situazione.
"No, non accadrà più. Mi scusi"
Mi mandò un'ultima occhiata di rimprovero e dopodichè riprese a spiegare. Le lezioni come sempre passarono in fretta, e all'uscita mi diressi dagli altri.
"Potevi starci un'altra mezz'ora in bagno. Fortuna che ne abbiamo due, altrimenti facevi ritardare tutte quante." Disse Kat, seccata.
"Scusate ragazze, oggi non stavo tanto bene. E Kat, la notte con Gabe potreste fare più piano." Dissi sbuffando, mentre tutti scoppiarono a ridere e Kat diventò rossa.
Nel frattempo mi arrivò un messaggio.
Era mio fratello Lucas.Messaggio da:
Lucas:
Sorellina, non pensare che mi sia dimenticato di te. Devo solo capire in che posto ti sei trasferita, dopodichè tornerò a prendermi cura di te. Mi manchi tanto, baci il tuo amato fratello Lucas.Stavo per sentirmi male. Pensa ancora a me, pensa ancora a rovinarmi la vita.
Prendermi cura di te. Ma che cura? Non l'ha mai fatto in vita sua."Margot tutto bene?" Chiese Gabe.
"Si, emh... Devo andare, ciao ragazzi."
Mi incamminai, non so dove di preciso, avevo solo bisogno di aria. Mi sedetti sotto un albero, a pochi isolati dalla scuola e mi scesero le lacrime pensando a come mi aveva sempre trattata mio fratello Lucas. Le cose brutte che mi fece passare, e ora voleva ricominciare? Non ce l'avrei fatta.
"Piccola, che hai?"
Una persona, o meglio Ethan, mi distolse dai miei pensieri.
"Mi hai seguita Ethan?" Dissi nervosa.
"Forse gli altri hanno creduto al tuo 'sto bene', ma io non me la bevo così facilmente." Disse serio.
"Ok, ma tanto mi odi. Ci odiamo, e non verrò a parlare dei miei problemi con te." Dissi, lasciando che altre lacrime scendessero.
"Non voglio vederti piangere Margot. Sei una persona così fragile e buona, e non meriti di stare male. E, nonostante la mia voglia di odiarti, non ci riuscirò mai." Disse sedendosi.
Non fidarti. Vuole solo sapere che hai, dopodichè ti lascerà in asso, come sempre.
"Lo dici solo perchè sto piangendo. Non te ne frega niente." Dissi incazzata.
"Margot che palle, uno prova ad essere carino e aiutarti, e tu respingi chiunque. Ti dico che non ti odio e che di te mi importa sul serio, e tu rispondi così. Lo sai che ho poca pazienza... Aah, fanculo." Disse innervosendosi, si alzò e andò via.
Vedi? Mi hai fatto fare danno.
Ma io pensavo di avere ragione... E poi non devi dire sempre quello che ti suggerisco.
Ti odio, sai?!
Bla, bla, bla.
Lasciai perdere e andai a lavoro.
"Ciao Margot, tutto bene? Hai risolto con quello squilibrato?" Mi chiesero Loris e Zoey non appena entrai.
"Tutto bene, grazie. E no, non abbiamo risolto." Dissi stanca.
"Va bene... Mettiamoci a lavoro, sarà un lungo pomeriggio"
Oggi c'erano molte persone, e c'era anche il Karaoke pomeridiano. Tutto proseguì alla grande e dopo ore e ore di lavoro, finalmente tornai a casa e mi feci la doccia.
Pensavo e ripensavo al messaggio di mio fratello, al sogno di stamattina, alla litigata con Ethan. Troppe cose in un giorno.
"Margot vuoi venire con noi in discoteca?" Chiese Maya.
"No ragazze, non ne ho proprio voglia. Scusate." Dissi, sperando che capissero.
"Va bene tesoro, cerca di riprenderti. Hai una brutta cera." Mi disse Julia.
Le salutai e mi misi sul divano a guardare un film.
"MARGOOOOT" mi svegliai di soprassalto, era notte fonda ed erano tutte in piedi.
"Ei, tutto bene?" Chiesi mezza addormentata.
Loro scoppiarono a ridere... Perfetto, erano tutte ubriache.
"Andatevi a fare subito una doccia fredda e poi tutte a dormire. Immature." Urlai e provai a sembrare più seria possibile, in modo che mi ascoltassero.
Sembri una mamma, anzi anche peggio.
Lo so, ma che dovrei fare? Dirgli che sono brave?!
Mi alzai dal divano e andai a dormire sul mio amato lettino, mentre le altre si andarono a fare la doccia.

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Come un Uragano
Novela JuvenilMargot ha 18 anni, non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno e, cosa più importante, ha dovuto imparare a crescere in fretta e da sola. Non sa cosa sia l'amore, e non ha voglia di saperlo, per il momento vuole solo lasciarsi dietro il passa...