Cap. 37

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"Buongiorno."

Et mi lasciò un bacio veloce sulle labbra, per poi fare colazione.

"Credo che tornerò sul tardi, devo passare da mia madre e poi dai ragazzi, hanno organizzato un torneo alla play... Non posso rifiutare."

Mi spiegò, facendomi ridere. Facevano ancora i tornei di calcio alla play, erano incredibili.

"Va bene, va bene. Io probabilmente passerò dalle ragazze." Lo avvisai, sistemando la cucina.

"Per qualsiasi cosa, chiamami ok?" Disse, lasciandomi un bacio sulla guancia per poi uscire.

Continuai a sistemare, tolsi di mezzo anche i vestiti di Et. Non era un tipo disordinato, ma a volte per la fretta dimenticava di sistemare tutto quanto.

Sentii suonare al campanello, mi chiesi chi potesse essere, ma non ne avevo idea. Magari Et aveva dimenticato qualcosa, ma poteva benissimo aprire con le chiavi.

Andai verso l'ingresso, sbuffando.

"Et, se sei tu sappi che ti..." mi bloccai non appena aprii la porta.

Sentii il cuore battere veloce, le mani iniziarono a sudare. Feci per chiudere la porta, ma fu bloccata dal piede di Lucas.

"Mi dispiace sorellina, pensavi fosse Ethan... Ethan, Ethan, Ethan. Ho avuto modo di informarmi su di lui." Disse, chiudendo la porta e accomodandosi sul divano.

Come se gliene avessi dato il permesso.

"Co-cosa sei venuto a fare qui? Come facevi a sapere dove abito?"

"Rilassati, non ti faccio mica del male." - ghignò - "So tutto di te, so tutto di Ethan, so tutto dei tuoi amici Margot." Mi fissò vari secondi.

"Ti sei fatta crescere i capelli, ti sei persino fatta un piercing nuovo... Carina direi." Osservò, dandomi fastidio.

D'altronde era questo il suo scopo, infastidirmi e farmi arrivare al limite della sopportazione.

"Tra poco arriverà Ethan, e la situazione non gli farà sicuramente piacere." Dissi, sperando mi credesse.

Scoppiò a ridere.
"Credi davvero che Ethan tornerà da te? Beh, forse non prima di essersi scopato almeno 4 puttane diverse."

Non credergli Margot, vuole solo farti litigare con tutti.

"Cosa sei venuto a fare Lucas? Vai al dunque." Dissi stanca.

"Beh, non voglio farti nulla te l'ho già detto... Voglio solo... Soldi, Margot. C'è un tipo che avanza soldi da me, da un paio di mesi, mi sta addosso e non mi lascerà andare fin quando non lo ripagherò."

"Che tipo è? Perché, perché devi cacciarti sempre nei casini, cazzo!" Urlai, sfinita.

Era sempre la solita storia. Lui combinava casini, e io dovevo rimediare. Ero stata chiara però, circa due anni fa, non volevo più avere niente a che fare né con lui né con i suoi casini.

"Mi dispiace Lucas, sai che non posso aiutarti." Tagliai corto, dirigendomi in cucina.

"Oh, puoi eccome. Non te l'ho chiesto per tutto questo tempo, ma è una cifra enorme e io non so come raccoglierli velocemente."

"Scordatelo Lucas. Lavoro in un bar adesso, non ho intenzione di fare nient'altro per aiutarti. Adesso puoi pure and..."

Non riuscii a finire la frase, in un batter d'occhio mi aveva incastrata tra il muro e sè, avvicinandosi pericolosamente.

"Non ci siamo capiti forse. La mia non è una richiesta, sorellina, è un ordine. Mi servi tu, intesi? Puoi lavorare dove cazzo vuoi, poco mi importa, ma entro due mesi devi farmi avere i soldi."

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora