Cap. 38

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"Tieni le tue stupide chiavi, Lucas. Sei proprio un coglione!"

Stamattina presto avevo chiamato Lucas per dirgli di vederci al parco e ridargli le sue chiavi.

"Che c'è sorellina? Il tuo ragazzo si è insospettito?" Chiese ridendo.

"Tu sei matto. Devi sparire dalla mia vita Luc..." - non finii la frase perché si avvicinò pericolosamente a me.

"Sparirò non appena avrò ciò che ti ho chiesto, va bene?... Buona giornata, sorellina." Fece un sorriso finto e dopodiché si allontanò velocemente.

Io sentivo ancora il cuore battere fortissimo. Non sarei mai riuscita a tollerarlo. E i soldi che mi aveva chiesto non avrei mai potuto procurarglieli.

"Hey Margot, va tutto bene?" Sussultai non appena vidi Gabe davanti a me.

"Oh ehm, sì... Mi hai fatta spaventare." Ammisi ridendo.

"Scusami, solo che ti ho vista con quel ragazzo e non mi sembrava che fosse tutto ok..."

Merda. Che avrei dovuto fare? Mi fidavo di Gabe, ma non avrei voluto parlare a nessuno di Lucas.

"Sì beh... Non era nulla di importante." Dissi, sperando che non mi chiedesse altro, ma non fu così.

"Ma lo conoscevi? Ti stava importunando?"

"Ok Gabe, ti dirò parte di quello che sta succedendo, però tu promettimi di tenere la bocca chiusa... Ti prego."

"Che sta succedendo Margot?" Chiese preoccupato.

"Promettimi che non lo dirai a nessuno Gabe." Ripetei di nuovo.

"Promesso Margot, sai che di me puoi fidarti."

Feci un grande respiro prima di parlare, dopodiché raccontai il minimo indispensabile.

"Quel ragazzo è mio fratello e non siamo mai andati d'accordo. Ecco perché hai pensato che mi stesse dando fastidio."

Avrei voluto dirgli dei soldi, ma qualcosa mi spinse a restare in silenzio.

"Tutto qui? Perché non dovrei dirlo a nessuno?" Chiese non capendo.

"Oh beh perché sono cose private, sai non mi piace che tutti lo sappiano." Cercai di inventare al momento, ma mi riuscii male.

"Margot, voglio la verità." Disse lui.

"Il fatto è che, Gabe, nessuno sa che lui è qui in città, capisci? Se lo sapessero Ethan e Julia si preoccuperebbero inutilmente e non voglio."

Stavolta mi avrebbe creduta o almeno ci speravo.

"Mh, va bene Margot. Ma se ti crea problemi, puoi dirmelo ok? Anzi, puoi dirlo a tutti noi, saremo pronti ad aiutarti."

Ecco, proprio quello che invece volevo evitare. Dovevo cavarmela da sola. Non avrebbero pagato tutti per colpa di un fratello matto.

"Grazie Gabe... Che ci facevi da queste parti?" Chiesi cambiando argomento.

"Ero uscito a prendere un po' d'aria e riflettere, ultimamente le cose tra me e Kat non vanno molto bene... Sai, penso che abbiamo caratteri troppo diversi." Mi spiegò.

"Cosa? Oh dio, mi dispiace... Che pensi di fare?"

"Magari ci prendiamo una pausa, credo sia la cosa più giusta al momento."

Gabe e Kat erano così carini insieme, non sapevo niente dei loro problemi di coppia e, a dire il vero, non ci avrei mai pensato. Insomma, riusciamo ad andare avanti Ethan ed io, che siamo un vero e proprio casino, perché non dovrebbero farcela Gabe e Kat?

"Mi dispiace davvero tanto... Scusa ma questa notizia mi ha del tutto spiazzata."

"Sta' tranquilla Margot, andrà tutto bene." Mi rassicurò.

"Dov'è Ethan?" Chiese poi.

"Oh, a casa... In realtà gli ho ordinato di sistemare casa. Lo faccio sempre io, dovrebbe contribuire ogni tanto." Spiegai ridendo.

"Ethan che si fa dare ordini da una ragazza, chi l'avrebbe mai detto." Rise anche lui.

Continuammo a parlare ancora per qualche minuto, dopodiché ricevetti una chiamata proprio da Ethan.

"Et, va tutto bene?"

"Sì, sto andando da mia madre..." non completò la frase e capii che in realtà non andava tutto bene.

"Et, che succede? Vuoi che venga con te?"

"No, Margot è tutto ok. Ho solo ricevuto una telefonata e mi è stato detto di andare lì d'urgenza. Ti racconterò meglio appena tornerò." Attaccò il telefono senza aspettare una mia risposta.

Ero ormai preoccupata e avevo un brutto presentimento... Speravo davvero di sbagliarmi.

"Tutto ok, Margot?" Gabe mi fece tornare alla realtà.

"Mh sì, credo... Torno a casa Gabe. Spero che risolverai i tuoi problemi con Kat, ci vediamo." Lo salutai velocemente e andai via.

Non ero più dell'umore giusto e non mi andava più di stare in giro. Avrei atteso il ritorno di Ethan, sperando che non fosse successo niente di grave.

Guardai la TV, studiai e ascoltai musica, senza accorgermene si era già fatto tardi ma nessuna notizia di Ethan. Decisi di chiamarlo, preoccupata più di prima.

"Ethan, ma dove sei finito?"

"Scusa Margot, ho dimenticato completamente di dirtelo... Stasera dormirò in ospedale." Mi comunicò con la voce a pezzi.

"Come? Che succede, ti prego Ethan spiegami."

"Mia madre... Insomma, lei peggiora di giorno in giorno e oggi è svenuta. La terranno in ospedale per una notte o due, non ha nessuno oltre me, Margot... Non posso lasciarla sola." Sentii per la prima volta qualcosa di rotto nella sua voce, che mi spezzò il cuore.

"Va bene Ethan, lo capisco. Se hai bisogno vengo subito." Affermai.

Insomma non volevo lasciarlo da solo in una situazione del genere.

"No no, è già buio fuori, non voglio che esci da sola. Inoltre l'ospedale è lontano, tornerò il prima possibile Margot." Disse, rassicurandomi, anche se sapevo che in quel momento stava davvero male.

"Va bene Ethan... Prova a dormire, questa notte passerà in fretta e tua madre starà meglio." Provai a tirarlo su.

"Buonanotte piccola." Disse semplicemente, non attaccando subito stranamente ma attendendo una mia risposta.

"Notte Ethan, a domani."

Attaccai io, contro la mia volontà, ma se fossi rimasta a parlare con lui gli avrei detto di amarlo, un'altra volta, e non era il momento adatto per farlo di nuovo. Gli avrei solamente dato un peso in più, e lui di pesi ne aveva già abbastanza.

Come un UraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora