22: Una nuova vita

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Francesca's Pov
Oggi è il 3 aprile: il giorno prima del mio compleanno.
I fratelli Bernardi mi hanno ospitata da loro, perché il clima tra i miei è sempre teso.
Durante il pranzo noto che Serena ha qualcosa di diverso. La sento alzarsi spesso per riempire il suo piatto, cosa che in genere lei non fa. Quando l'abbraccio mi sembra di capire che è molto magra, ma oggi è molto affamata.
"Sery... stai bene?" le chiedo voltandomi verso di lei.
"Sì, sto bene."
"Sicura? Sei pallida!" aggiunge Daniel e lei, per tutta risposta, dice: "Forse ho preso qualche strano virus, perché quando mi sono svegliata ero... piuttosto stanca."
Forse in fondo tanto bene non sta, ma non tanto per il cibo quanto per il fatto che la sento afferrarmi il braccio ed aggrapparsi per non cadere.
"Serena!" esclamo, sentendola barcollare.
Succede tutto in un attimo. Lei crolla da un lato e sento qualcuno aiutarmi a sostenerla e portarla nella sua stanza.
Serena's Pov
Quando mi sveglio trovo Francesca che mi tiene stretta una mano e Dan dall'altro lato del letto, che mi guarda con un'espressione preoccupata.
"Tesoro, come ti senti?" mi chiede.
"M-meglio" riesco a balbettare, ma, come in un flash, mi appare davanti agli occhi la prima e unica notte d'amore della mia vita: quella trascorsa a Verona, con Franco. Non può essere successo quello che penso, vero?
"Serena, che ti prende?" chiede Francesca, dato che la mia presa sulla sua mano si stringe.
"Non può essere quello che penso" sussurro.
Un lampo si accende negli occhi di mio fratello. Non è rabbia, ma comprensione, come se avesse capito tutto.
"Sery... vorrei farti una domanda un po' indiscreta" dice prendendomi l'altra mano. "Naturalmente è una tua scelta rispondere o no, ma preferirei che tu lo facessi, altrimenti non posso aiutarti!"
"Quale?" chiedo spaventata. La nostra famiglia per certe cose è molto rigorosa, almeno per quanto riguarda i miei, ed ho paura di come potrebbe reagire mio fratello, anche se lui non ha mai alzato la voce con me da quando ho memoria.
"Ecco... tu e Franco... siete mai andati oltre un bacio?"
È un soffio. Una domanda sussurrata, come il respiro leggerissimo di un vento per nulla impetuoso.
Stringo le mani di mio fratello e di quella che spero diventi mia cognata. Ho davvero paura.
"S-sì" balbetto sentendo il cuore fare un balzo.
"Piccola, non ti agitare" dice mio fratello accarezzandomi il viso. "Non aver paura, guardami! A tutto c'è soluzione, e poi non c'è ancora niente di certo. L'unica cosa è che... prima scopriamo se in effetti è quello che crediamo, prima potremo fare qualcosa."
"Io mi vergogno di andare a chiedere uno di quei test." dico tra le lacrime.
"Ci andrò io" dice Francesca.
L'attiro a me, abbracciandola, e la ringrazio in un sussurro.
Francesca's Pov
Sento il cuore aumentare la sua velocità a ogni tratto che percorro verso la farmacia più vicina. Spero solo di non incontrare qualche impiegato o impiegata che mi riempia di domande, perché anch'io, nonostante mi sia offerta di prendere i test, ho molta paura.
Finalmente arrivo e sono talmente agitata da sembrare io quella in attesa di sapere se dentro di me sta crescendo una nuova vita.
"Cosa ti serve, carina?" chiede un'impiegata, spostandosi dal bancone per venirmi incontro e sfiorarmi una spalla, in modo da farmi intendere che dice a me.
"Due... due test di gravidanza!"
Lo dico talmente in fretta da non riuscire nemmeno a sentirmi. La donna mette tra le mie mani i due aggeggi e, come temevo, mi riempie di domande.
"Come mai sei venuta sola? Il tuo ragazzo non è con te?"
"Vede, il fatto è che..." cerco di spiegare, ma lei mi blocca chiedendo: "Era impegnato o non lo sapeva?"
"No, ma..."
"Oh mio Dio... ti ha abbandonata perché non puoi... essere una madre come le altre."
"Non è che..."
"Lo so, tu vuoi difenderlo, ma certe persone sono davvero spregevoli! Non che io voglia farmi gli affari tuoi, però non dovresti farti prendere in giro e penso che per te non sarà facile crescere un bambino dato che non vedi..."
E meno male che non voleva farsi gli affari miei! Questa tizia si è fatta un film drammatico nel cervello!
Pago ed esco mordendomi forte un labbro per due motivi,. In primo luogo non sopporto che si parli in questo modo del mio angelo, che è veramente la persona più buona del mondo, almeno del mio; in secondo luogo... chi dice che non potrò crescere un figlio solo perché non vedo?
Torno a casa Bernardi e mi sento prendere una mano.
"Grazie, tesoro mio!" dice il mio angelo, attirandomi verso di sé per abbracciarmi. "Stai bene?"
"Più o meno, se si esclude che l'impiegata mi ha dato velatamente dell'invalida e ti ha insultato pensando che mi avessi abbandonata" gli rispondo.
"Mi dispiace... per la seconda, più che altro."
"Cosa?"
"Hai capito bene. Vedi, lei non se la stava prendendo con me, ma con un presunto deficiente che aveva abbandonato i due tesori più importanti: te e un possibile bambino. Anch'io avrei parlato piuttosto male di un tipo che abbandona una ragazza meravigliosa come te e un futuro figlio... e se l'avessi incrociato temo che lui mi avrebbe dovuto fare perlomeno un occhio nero!"
"Perché?"
"Perché non gli avrei dimostrato molto garbo!"
Mi metto a ridere.
"Andiamo da Sery? Credo che sia un po' agitata." gli dico.
Lui mi sorride, poi mi toglie tutto di mano ed andiamo a raggiungere sua sorella. Ernesto e Diana non sono in casa perché avrebbero dovuto fare non so che cosa.
"Oh mio Dio! Finalmente!" esclama Serena.
"Sery, calmati" le dico prendendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
"Fra, puoi accompagnarmi?" chiede Serena.
"Ovvio che posso!" rispondo sorridendole mentre suo fratello le mette tra le mani i due test.
Serena's Pov
Entriamo in bagno e sento il corpo vibrare eccessivamente.
"Respira... calmati... conta fino a dieci perché fino a tre non riuscirai a combinare niente e poi segui le istruzioni di questi aggeggi!"
Il timbro di voce di mia cognata, come sempre, è pacato, dolce e, soprattutto, rassicurante. Il contatto con le sue mani, poi, m'infonde ancora più coraggio.
Seguo le istruzioni con entrambi i test, poi aspetto il tempo stabilito.
"Serena, cerca di calmarti!" mi dice Francesca stringendomi le mani. "Non sono passati nemmeno due minuti, respira! Tu hai detto che le istruzioni indicavano cinque minuti!"
"Mi avvertirai, vero?" chiedo.
"Ovvio! Ho impostato il telefono apposta, non preoccuparti..."
L'abbraccio, immaginandola come la mia ancora di salvezza in un momento di panico del genere.
Il tempo passa, fin troppo lentamente per i miei gusti, ma passa... e arriva il momento fatidico.
"Sery... io non so come leggerlo!" dice.
"Credo che toccherà a me... tu però stringimi le mani, ho paura!"
Lei mi afferra le mani e le stringe forte. Io sciolgo la sinistra dalla sua presa solo per girare i test e metterli sotto la luce. Conto le linee e il numero di quelle su ogni test parla chiaro.
"Serena... Serena!" sussurra Francesca. Io le stringo forte le mani. Mi sento piccola... troppo piccola!
"Sono incinta."
Sono le uniche parole che riesco a sussurrare prima di svenire tra le braccia della mia amica...
Francesca's Pov
Esco immediatamente dal bagno, con Serena tra le braccia, e sento il mio ragazzo venirmi incontro e togliermela dalle braccia. Entriamo nella stanza di Sery, lui la mette sul letto e io mi porto le mani al cuore.
"È incinta, vero?" mi chiede prendendomi le mani. Annuisco, sentendo il cuore martellare nel petto, poi gli dico: "Non sgridarla, ti prego!"
"Non farò nulla del genere!" mi rassicura lui. "Solo che credo che lei abbia paura e temo che possa fare qualche sciocchezza... e poi mi preoccupano Franco e i miei genitori... non so come potrebbero prenderla."
Lo sento chinarsi verso sua sorella e, istintivamente, cerco di appoggiare le mani sulle sue e capisco che le sta accarezzando il volto, come farebbe un bravo fratello.
"Andrà tutto bene, piccola!" dice sottovoce, e mi viene quasi da piangere. A me non è capitato di avere un fratello o sorella, almeno a livello sanguigno, maggiore o minore, e vederli in questo modo per me è stupendo... anche perché in molti casi i fratelli non sono così uniti.
Sento un debole mugolio e Serena inizia a muoversi sul letto.
"Ho tanta paura..." sussurra Serena.
"È normale che sia così, tesoro mio, è una cosa più grande di te... ma tu non sei sola. Hai una famiglia alle spalle e il tuo ragazzo, e se i nostri genitori e Franco faranno storie ci penserò io a prenderli e portarteli qui!"
Lei ride e rido anch'io, poi mi volto verso Daniel e gli dico: "E io ti darò una mano!"
"Hai sentito? Non sei sola... okay che è una cosa che riguarda te, che bisogna sapersi gestire da soli e tutto, ma niente.ti vieta di chiedere aiuto a chi ti vuole bene. In caso di necessità, non fare l'orgogliosa, bambolina, e vieni a dircelo, mi raccomando!"
Io, dal canto mio, per accentuare il senso di quella promessa, mi arrampico sul letto e abbraccio Sery.
"Sery... siamo amiche, no? Tu puoi contare su di me, sempre... se hai bisogno di qualcosa chiedi a me o a lui e faremo tutto quello che potremo per aiutarti... sempre!"
"Sempre..." sussurra Serena continuando a singhiozzare. Sia io che suo fratello la lasciamo sfogare per tutto il tempo che le serve e, forse, questo le fa bene come speravo.

Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora