86: Cabaret

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Francesca's Pov
Finito il ballo Daniel mi riporta verso la sedia e chiede: "Puoi ridarmi il dischetto? Te lo darò quando sarà pieno, va bene?"
"Eccolo qui." dico per poi restituirglielo.
"Grazie piccola! A stasera" mi dice con un sorriso.
"A stasera." dico ricambiando il suo sorriso.
Sento mia cugina avvicinarsi. So che è lei perché mi sfiora la spalla e riesco a riconoscere il suo tocco.
"Perché Dan ti ha portata via dal tuo posto? Che cosa è successo, Fra?"
"Niente. Mi ha fatto fare un ballo di coppia" rispondo.
"Ah, capisco... hai le guance rosse, lo sai?"
"I-io..." balbetto abbassando immediatamente il viso, in evidente imbarazzo.
"Dai, su, andiamo a casa!"
Torniamo nella casetta e subito dopo Alex vado io a fare la doccia, ma stavolta aggiungo anche lo shampoo perché la salsedine in testa è alquanto fastidiosa, soprattutto quando ci sono di mezzo i ricci.
Il Sole c'è ancora, quindi mi siedo di spalle, nel piccolo giardino, prendo il cellulare ed inserisco gli auricolari per poi far partire la musica a riproduzione casuale.
Il primo brano che parte è: "L'anima vola".
La parte che mi piace di più di quella canzone è il ritornello, in qualunque modo sia presentato, forse perché in campo di baci... diciamo che posso dire di saperne almeno qualcosa.
Mi s'illuminano gli occhi mentre ascolto quella canzone e lascio che le parole e la dolce voce di Elisa mi avvolgano completamente... oggi sono felice, davvero, ed anche molto.
Per fortuna sono già vestita per stasera, quindi non dovrò fare preparativi di due ore e mezza.
Laura e Ginevra mi raggiungono e mi si siedono accanto, una alla mia sinistra e l'altra dall'altro lato.
Quando le sento afferrarmi le mani per farsi riconoscere da quello oltre che dalle risate io sorrido e tolgo gli auricolari.
"Cavolo Sis... sono felice di vederti con questo sorriso!"
La mia migliore amica mi accarezza una guancia e il mio sorriso si allarga progressivamente al suo gesto... è troppo dolce!
"So io perché è tanto contenta" le dice Laura.
"Ma devi per forza urlarlo ai quattro venti?"
"Hai ragione... lei già lo sa."
"Ti prego, smettila!" le dico sentendo le guance bruciare come poco fa... temo che mi tocchi portare con me del ghiaccio stasera, perché se va avanti in questo modo è molto probabile che mi venga un malore per il calore che ormai sta invadendo il mio corpo. Cavolo, perché non posso essere tranquilla come qualsiasi persona, perché?
"Va bene." dice mia cugina. "Io vado a dare una mano a Michela, tra poco è ora di cena..."
Per me è ora di compiere nuovi sforzi, perché anche oggi la mia fame praticamente non esiste affatto!
Tu sei assurda!
Perché assurda?Perché quando vai in un residence, da due anni a questa parte, non tocchi cibo!
Ma tanto quella che rischia di sentirsi male sono io, non tu!
Io sono la tua coscienza, sono dentro di te.
Appunto, sei dentro di me! Se non ci fosse il mio corpo tu non ne avresti uno. Tradotto: io di bisogni fisici ne ho, a te non servono per niente, quindi perché ti dovresti lamentare di quello che faccio o non faccio, scusami?
Va bene! Io ti ho avvertita, poi veditela tu!
Ecco, brava! Per una volta mi dai retta!
Ciò non toglie che tu sia veramente strana come poche!
Fiera di esserlo, vocina!
Alzo le spalle, irritata dalla mia stessa coscienza. Ho avuto la sua voce isterica nelle orecchie per un bel po' e alla fine l'ho spuntata, ma ora mi sta assillando un'altra volta!
Mentre Michela e Laura riempiono i piatti io prendo le bibite ed Alex le posate, mentre Ginevra distribuisce i bicchieri ad ognuno di noi. Ci mettiamo a tavola, e per quanto questa benedetta cotoletta sia una favola perché Michela è un'artista, io devo andarci non piano, pianissimo, perché la mia voglia è scarsa.
"Francy, se vai avanti in questo modo arriverai domani all'anfiteatro" dice mia madre.
Cerco di affrettarmi, ma mi sto sentendo male, nel senso che sto scoppiando come se mi fossi nutrita ininterrottamente per tre giorni e giuro che dopo un po' mi tocca portare le mani in fronte.
"Dovrei farmi visitare, vero?"
"No, tesoro" mi dice la mamma. "Non fa niente, se non ce la fai più fermati."
Mi dispiace perché è un vero peccato, ma credo che i residence mi facciano questo tipo di effetto!
Finito di sparecchiare e lavare le stoviglie io vado a lavarmi i denti e loro a vestirsi. Spero solo di non arrivare tardi: amo il cabaret.
Soprattutto quando c'è Dan.
No comment.
Dai, dillo che è vero, Francy!
No Comment.
Non fare la stupida. Dillo!
NO COMMENT!
Urla quanto vuoi, ma è vero!
Ignoro deliberatamente quella maledetta voce interiore.
Quando siamo tutti pronti io praticamente non sto più nella pelle dalla gioia, ma anche un po' dall'ansia, per essere del tutto sincera.
Stavolta cammino con Ginevra, che capisce all'istante che sono agitata oltre l'impossibile e mi sussurra: "Ehi, Sis, andrà benissimo, vedrai! E poi lo spettacolo lo deve fare lui!"
"Lo spettacolo, ma con quello che verrà dopo come la metto?"
"Non lo devi fare per forza!"
Le sorrido timidamente e la mia amica, non appena arriviamo all'anfiteatro, mi fa sedere su una di quelle sedie plastificate che vengono usate di solito nei residence. Per fortuna ci sono ancora i bambini in pista. Lo so perché siamo arrivati proprio quando è iniziata la canzone che conclude il loro spettacolo. Il brano in questione è quel brano che mi urta i nervi: Soku Bati Vira... ma come accidenti fanno i bambini a fare quello stupido ballo? Io ci penso e mi gira la testa! Devono avere qualche potere speciale!
"A cosa stai pensando, Fra?"
"Sto pensando a quei bambini che sono là" dico, indicando dritta davanti a me, dove immagino siano i piccoli. "Come diavolo fanno a fare quel balletto, come?"
"Non credo lo facciano in modo perfetto." risponde mia madre. "Magari anche a loro gira la testa mentre lo fanno, non credi?"
La canzone finisce proprio mentre mia madre dice questo ed ha inizio la sequenza di sketch comici.
L'unico che non avevo già visto tramite loro è uno sketch di un ristorante, che parla di una moglie gelosissima, che fa molte domande al marito sul perché, come, quando e dove è stato poiché è tornato tardi, il marito che le fa un resoconto, completamente inventato, della sua serata tipo con due amici e poi... l'arrivo di uno di questi due amici lo porta a fare una specie di gioco dei mimi per far capire all'altro cosa raccontare alla moglie. Alla fine il terzo amico arriva e gli altri due prorompono in un sentito: "No!"
Durante il momento del ballo per un po' io sono in coppia con Alberto, ma il mio pensiero è: spero che Aurora non fraintenda! Meno male che durante il: "Bring em out", lui la vede e va da lei ed io mi ritrovo con Lveronica, che è una guida dalla bravura incredibile! Non che mi dispiacesse il mio compagno, ma non volevo litigare con Aurora per un ballo. Lei, però, lo capisce subito, infatti appena finito il momento dei saluti mi si avvicina e dice: "Francy, tranquilla, non ce l'ho con te!"
Tiro un sospiro di sollievo e l'abbraccio. Le sono grata, perché mi sembra davvero una bella persona e non mi va l'idea di perdere quest'amicizia.

Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora