16: "Just give me a reason..."

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Francesca's Pov
È una settimana che non vedo né il mio angelo né i miei amici.
Sembra che mi stiano estraneando da loro, ed ammetto di essere molto giù di corta per questo motivo. Loro dicono sempre di avere qualche impegno, cosa che, a dire il vero, non mi convince molto. Forse Natasha aveva ragione ed io resterò sola a causa dei miei occhi.
La maggior parte del tempo la passo stando vicino al Mare.
Almeno lui resta. Non si dissolve, non mi dice: "Scusami tanto, ho da fare."
Mi sento triste perché ultimamente sono sola, ma non li posso obbligare a stare con me.
Forse hanno davvero impegni, non dovrei farmi tutti questi film, no?
Alla fine sono rimaste soltanto Ginevra, Asia e Carlotta.
Ammetto di sentirmi davvero stupida, perché mi sto facendo dei film mentali e non dovrei... loro sono sempre stati veramente dolci.
Daniel's Pov
Mi dispiace mentire alla mia piccola, ma non lo faccio perché voglio farle del male. Le sto preparando una sorpresa per il suo compleanno e poiché manca meno di una settimana al giorno fatidico mi sono organizzato con altri del gruppo per fare una cosa che, spero, possa renderla felice. Sua madre lo sa, ma forse lei non le sta facendo domande, come al solito, altrimenti mi sarebbe già stato detto di farle sapere che ho una sorpresa per lei. Io, Linda, Denise e gli altri abbiamo deciso di organizzare uno spettacolo proprio a tema con il suo compleanno, cosa che desidero registrare, in modo che lei lo possa conservare ed avere un bel ricordo che le permetta di asciugarsi le lacrime dopo una giornata in cui è stata triste.
"Tu credi che Francesca abbia qualche sospetto?" mi chiede Denise.
"Non lo so. Mi auguro solo che non inizi a pensare cose che non esistono... non me lo perdonerei mai!"
"Nel caso ci sarà sua madre!"
"Io le ho detto tutto, ma dato il clima teso che c'è tra lei e Fausto credo che Francy non le dirà niente!"
"Tranquillo, in ogni caso credo che Angelica ti voglia bene!"
"Spero che metta una buona parola. Dove la trovo io una buona come lei?"
"Sei proprio perso, cuginetto! Dai, andiamo, e non preoccuparti..."
Dopo questa conversazione ci rimettiamo all'opera. Da una parte ringrazio di aver scelto questo genere di lavoro, perché se non l'avessi scelto probabilmente non l'avrei più vista e non avrei fatto quello che sto facendo. Dico: "Da una parte" per il semplice fatto che è un po' sfiancante.
Per le numerose gaffes che abbiamo fatto ci mettiamo tutti a ridere come se fossimo suonati e se devo dire la verità preferisco che sia così.
Una volta finito sto tornando a casa, ma dopo un po' mi arriva un messaggio. È lei!
"Lo so che forse hai da fare... ma ho tanto bisogno di vederti! I miei hanno ricominciato a litigare..."
Non m'interessa minimamente della stanchezza fisica. Non la posso di sicuro lasciare sola in un momento del genere! I suoi hanno litigato! Lei è triste e non sarà certo per colpa mia che dovrà star peggio.
Io: "Non preoccuparti, ho finito. Ti raggiungo subito, tesoro."
Francesca's Pov
Ho bisogno di parlare con mia madre! Voglio sfogarmi un po'.
Temo che i miei amici si stiano allontanando da me e che anche il mio ragazzo lo stia facendo.
Ho bisogno di un consiglio, di sapere che cosa è giusto che io faccia. Ne ho davvero bisogno.
Dopo l'incubo che ho avuto quando, oggi pomeriggio, sono crollata, poi, ancora di più. Ho sognato che c'erano tutti: i miei amici, i miei parenti e lui... il mio angelo. Cercavo di abbracciarli perché ero felice di rivederli, ma mi schivavano come se avessi la peste e mi riempivano di insulti. Le loro voci facevano eco e quando mi sono svegliata volevo solo piangere.
Quando entro in cucina, però, mi rendo conto che non è il caso di parlare.
Loro stanno litigando!
Senza dire nulla mi chiudo in camera mia, mi butto sul mio letto e piango.
Lo so che forse lui non leggerà nemmeno il messaggio, ma ho bisogno di un abbraccio dei suoi, di quelli che ti consolano e ti fanno letteralmente rinascere. Posso provare a chiedergli di venire qui, o dirgli che lo raggiungerò io.
Prendo il cellulare e la Barra, apro WhatsApp e trovo il contatto: "Mi Angel", il contatto di colui che per quasi due anni e per una settimana di quasi otto anni prima mi ha salvata... lo stesso che oggi, da un po', mi sta evitando senza spiegarmi la motivazione.
Resto a lungo con l'indice poggiato su uno dei due pulsanti laterali della Barra, indecisa se premere o no la barra di scrittura del testo. Alla fine, però, decido di tentare.
Io: "Lo so che forse hai da fare, ma ho tanto bisogno di vederti! I miei hanno ricominciato a litigare..."
La risposta, con mia sorpresa dato quello che succede da una settimana, arriva subito, per darmi la prova che lui a me tiene ancora.
Mi Angel: "Non preoccuparti, ho finito. Ti raggiungo subito, tesoro."
Per non restare in casa e non allontanarmene esco e mi siedo sulle scale del palazzo. Gli dico dove sono e quando lui mi raggiunge non penso più a niente, mi butto semplicemente tra le sue braccia, alla ricerca di un po' di conforto.
Piango senza riuscire a fermarmi e lui si limita a tenermi stretta.
Lui cura le mie ferite con i suoi semplici gesti, con un abbraccio o un bacio, ed è una delle cose più belle che mi potesse capitare.
"Va tutto bene, piccola." dice.
"Ho avuto tanta paura che... ti saresti arrabbiato leggendo il mio messaggio."
"Ma che strani film produce la tua testolina!" esclama ridendo.
"Davvero... Ho sognato che tu e gli altri mi odiavate, io..."
"Dammi soltanto un motivo valido per cui dovrei odiarti."
"Non so cosa mi è preso, io..."
"Questa è una delle tue fobie, tesoro: quella di essere odiata da coloro che, invece, ti amano per quella che sei! Mi dispiace di averti trascurata, ma credimi, quando sarà il momento capirai perché!"
"Quindi stiamo ancora insieme?"
"Se tu lo vuoi, naturalmente... io mi separerei da te solo se fosse l'unico modo per proteggerti o se lo volessi tu."
"Sono stata una stupida!" dico.
"No. Hai avuto paura e avere paura che l'amore possa andare perduto è normale. Anch'io ce l'ho sempre, anche se non sembra... ho sempre paura di perderti, ma quella scompare quando ci ritroviamo abbracciati, proprio come lo siamo adesso..."
Ha ragione. In quell'abbraccio per le mie paure non c'è spazio. C'è posto solo per noi due, perché ci vogliamo bene e non vogliamo perderci. Gli chiedo scusa non so quante volte per le cose che ho pensato, che mi hanno portata a stare male e che forse l'hanno ferito.
Forse, però, grazie a quest'abbraccio, anch'io sono riuscita a curare lui, come lui cura sempre me da una vita.

Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora