Francesca's Pov
Avete presente il batticuore? Bum-bum-bum! Sembra che il cuore debba esplodervi nel petto, che debba far saltare la "parete" di protezione. Ecco. È questo il modo in cui mi sento adesso.
Ho avuto paura, è vero, ma ora sono tranquilla.
Anzi, dirò di più: non sono solo tranquilla, sono anche felice! Tra due giorni partirò per andare al residence, ma per qualche motivo mia madre mi ha detto che non devo ancora prenotare, anche se manca pochissimo alla partenza. Proprio non riesco a capire.
Meno male che oggi andrò a farle visita. O meglio: io, lei, Laura e Michela ci siamo date appuntamento ad un bar di Licola, in modo che Michela non debba fare troppi spostamenti. Verranno Laura e mia madre a prendermi e non vedo l'ora di rivederle. Mi mancano, e anche molto, perché dopo quello che è successo per quello che è rimasto di giugno mi sono chiusa in me stessa, anche se mia madre l'aveva scoperto ugualmente e aveva litigato per l'ennesima volta con mio padre. In ogni caso, il fatto che loro si siano mossi, che Carlo è in prigione e che ho molte persone che mi vogliono bene e mi sono sempre state accanto mi ha dato la forza di reagire e mi ha aiutata a capire che quell'aggressione, nonostante mi provochi ancora molta vergogna, non è avvenuta per colpa mia. Io non l'ho mai cercata né l'ho mai voluta. È successo e non potevo evitarlo.
Anche mio padre ha fatto di tutto perché Carlo finisse dietro le sbarre, anche se mia madre ha dovuto trattenerlo dallo scontrarsi con lui, perché mi è stato detto che era davvero furioso.
Abbiamo anche avuto un dialogo civile, almeno per cinque minuti, ma quando lui ha detto: "Sei proprio decisa a cercare quel tizio?", ho dovuto stringere molto forte i pugni per non rovesciare il tavolino del bar al quale ci eravamo rivisti.
Mentre sono presa dalla piega che prendono i miei pensieri finisco di vestirmi e prendo quello che mi serve per uscire, poi aspetto l'arrivo di mia madre e di mia cugina, che hanno detto che saranno qui per mezzogiorno.
Perfetto! Sono le 11:58. So che mancano due minuti, ma, per qualche motivo, è come se stessi aspettando da parecchio tempo.
Sono talmente tesa che quando sento suonare il campanello per andare ad aprire rischio di inciampare sui miei stessi piedi, cosa che in teoria dovrei essere abituata a fare, ma che puntualmente mi porta a sentirmi in imbarazzo se in quel momento c'è qualcuno nello stesso posto in cui mi trovo io. Riesco miracolosamente ad evitare di spiaccicarmi a terra ed apro la porta, sicura che siano loro perché non si tratta della classica scampanellata... infatti, appena apro la porta, vengo avvolta da un abbraccio: quello che unisce me, mia madre e mia cugina. Sono troppo contenta!
Non esito ad esternare le mie emozioni, tanto da sorprendere anche me stessa.
Naturalmente dimostro affetto alle persone che amo, ma non ricordo di essere mai stata così espansiva!
"Piccola, per caso ti è già stata svelata la sorpresa che abbiamo per te?"
Sorrido alla frase di Laura, poi capisco che mi aspetta qualcosa che mi renderà più che felice a giudicare dalle parole che ha appena detto mia cugina, abbracciandomi fortissimo, come se fossi stata un orsacchiotto.
"Ehi, Francy!"
Mia madre mi risveglia dai miei pensieri e ho la sensazione che mi verrà ricordato qualcosa che ha a che vedere con lui. Ti prego, fa' che mia madre non mi dica quella frase, ti prego!
"Siamo affettuose, eh?"Ecco! A volte penso di essere io che queste cose me le vado a cercare, perché prima di tutto la parola: "Affettuosa" fa rima con: "Radiosa", e poi c'è da mettere in conto anche quel dannato plurale.
""Wow! Ma come siamo radiose questa mattina"!"
Quella frase mi ritorna prepotentemente in testa, risuonandomi alle orecchie come fosse l'eco che si ascolta sulle montagne, e portandomi a diventare rossa.
Lo so che sono arrossita, lo sento, perché ho un caldo tremendo. Cerco di concentrarmi sulle mie palpebre e le sbatto più volte per riprendermi da quello stato di trance nel quale mi trovavo dopo le parole che mi ha detto mia madre, le quali, pur dette in modo scherzoso, mi hanno scavato fino in fondo all'anima, ma non mi hanno fatta star male.
"È meglio andare, altrimenti arriveremo in ritardo come al solito" dico dopo un po', sorridendo per cercare di distrarre più me stessa che loro due, perché se pensassi ancora a quelle parole o a qualsiasi altra cosa che ha a che fare con lui, probabilmente, mi ritroverei a sognare ad occhi aperti a tal punto da non riuscire nemmeno a camminare, anche con il supporto del mio bastone bianco.
Saliamo tutt'e tre in auto e ci dirigiamo a spron battuto verso il bar in questione. Quando arriviamo mi viene detto che Michela è già lì e ammetto che la cosa non mi sorprende perché lei è da sempre molto puntuale.
"Francy!" esclama Michela per poi avvicinarsi e stringermi a sé.
Ricambio l'abbraccio, felice di rivederla, poi sento qualcun'altro avvicinarsi a me ed abbracciarmi forte. Riconosco subito quel tocco gentile: è Ginevra, la mia amica del cuore! Credo l'abbia accompagnata qui sua madre, perché abita più o meno dove prima vivevo io.
"Sister! Cosa ci fai qui?" le chiedo sorpresa.
"Vieni, siediti a questo tavolino che ora ti spiego tutto" risponde.
Mi prende delicatamente la mano sinistra e mi conduce verso una sedia.
Ordiniamo qualcosa tutt'e cinque, poi io chiedo: "Adesso mi dite cosa state tramando?"
"Stiamo facendo una cosa che speriamo possa renderti felice" risponde Laura con un sorriso.
"Non capisco... che cosa volete fare?" chiedo, sempre più confusa.
"Leggi" mi dice Michela per poi darmi un foglio scritto in Braille.
Mi hanno scritto una lettera?
"Ciao, piccola!
Se stai leggendo questa lettera siamo tutte sedute al tavolino di un bar e stai per scoprire una cosa che speriamo di cuore possa renderti felice.
Hai presente il viaggio che ti è costato troppa fatica, ma che desideri fare con tutte le tue forze? Proprio in quel viaggio noi ti accompagneremo e ti faremo stare bene ed essere felice, perché tu lo meriti, e anche parecchio.
Ti abbiamo detto di non prenotare per il semplice fatto che abbiamo già provveduto, sperando di non farti nessun torto per il fatto che abbiamo preso una decisione al tuo posto.
Sii felice, perché vogliamo vederti sorridere sempre, soprattutto durante questo viaggio che per te è tanto speciale. Un forte abbraccio.
La tua migliore amica, la tua cuginetta, la zia acquisita e la tua mamma..."
Leggere quella lettera fa battere il mio cuore ad una velocità quasi inconcepibile. Il bum-bum-bum di prima mi fa impazzire, ma non m'importa: sono troppo felice e voglio che questo battito accelerato continui ancora.
"Piccola, tutto bene?" chiede mia cugina, prendendomi la lettera di mano.
"Grazie!" riesco a sussurrare, portando una mano di mia cugina sul mio cuore, che ormai è totalmente fuori controllo.
Nonostante io conosca già tre persone che lavorano in quel residence avevo paura di andarci da sola.
Ora che so che loro saranno con me, invece, mi sento molto più tranquilla e sicura e posso immergermi senza troppi problemi in quest'avventura.
"Quindi la vostra sorpresa sarà quella di starmi accanto!"
"Certo, tesoro" dice Michela. "Ma non è solo questo. Starti accanto è una sorpresa per te, ma è anche un piacere per noi, te l'assicuro!"
"Sono felice!" dico sorridendo.
È vero. Sono felice... Anzi, più che felice!
"Grazie per quello che hai detto, Michela" dico facendo il giro del tavolo per andarle vicino ed abbracciarla. Credo che il mio cuore che batte a mille sia perfettamente udibile, infatti Michela mi stringe di più a sé e mi dice: "Piccola, però se non ti calmi rischiamo di doverti portare in ospedale un'altra volta!"
"Per carità, io mi auguro di non vederli più per un bel po'!"
"Hai ragione, Sister" mi dice Ginevra, aggregandosi all'abbraccio. Stringo forte anche lei, che riesce a sentire perfettamente la mia tachicardia e mi sfrega una mano sulla schiena, cosa che qualcun'altro ha già fatto prima di lei, e anche molto spesso... e il mio cuore accelera ancora.
"Ho la sensazione che sia meglio andare, adesso."
"Hai ragione, Laura. Forse l'abbiamo scombussolata un po' tra abbracci e sorprese." aggiunge mia madre sorridendo ed io mi trattengo dal dirle che proprio lei ha iniziato a farmi sentire un po' scombussolata con poche semplici parole.
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Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")
Teen FictionFrancesca ha ancora molte avventure da vivere, a partire dallo stato di Asia per concludere con le cattiverie di Natasha. Sembra che lei e i suoi amici non riescano ad avere un attimo di pace, ma lei, dopo aver attraversato il dolore, ha le cosiddet...