3: Finalmente!

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Francesca's Pov
Una volta arrivata a casa trovo i miei che litigano, come al solito. Li supero velocemente, prendo dei vestiti, m'infilo in bagno e, prima d'infilarmi sotto la doccia, faccio partire la musica a riproduzione casuale. Mi parte il brano: "My Immortal" degli Evanescence e, ascoltandolo, mi viene in mente Carlotta, che è più che disperata per le condizioni di Asia. Ascolto ogni parola e, mischiandosi al getto d'acqua della doccia, calde lacrime rotolano giù per le mie guance già bollenti per conto loro. Io lascio che fuoriescano, voglio piangere.
Le dolci note di quella canzone, però, un po' alla volta finiscono per calmarmi e, anche se il significato è molto triste, io so che Asia ce la farà. Me lo sento... non lo so perché, però lo sento. Asia è come un uccellino con le ali ferite, che dopo un lungo periodo di cure, pur avendo una paura terribile, vuole ritornare a spiccare il volo e a "parlare" a tu per tu con il cielo, specie se il tempo è bello.
Mi strofino la pelle con molto bagnoschiuma, spiaccicandomelo su vari punti della pelle come faccio sempre. Voglio togliermi dalla testa quel dannato beep che emettono quegli aggeggi dell'ospedale e, senza pensarci, mi sfrego forte la mano bagnata sulla fronte. Dopo un po', però, esco dalla vasca, e quindi anche dalla mia bolla di calma.
Mi avvolgo nel mio accappatoio, tiro fuori il barattolo della crema di Lush e mi sfrego forte anche quella sulla pelle. Mi vesto in fretta e vado nella mia stanza per poi sdraiarmi sul mio letto. Sono a pezzi e spero con tutta me stessa che domani sia un giorno migliore.
Carlotta's Pov
Io entro nella stanza di Asia.
"Ecco! Amore mio, perché non reagisci? Perché non ti riprendi? Tua madre sta malissimo, te lo giuro! Francesca cerca di essere forte per sostenerci, ma ha la faccia pallida e stanca, credimi! Denise... lei si è chiusa nel suo silenzio per non sfogarsi e, soprattutto, si è gettata anima e corpo nello studio per non soffrire troppo. Io... io ormai mi sono ridotta ad un relitto."
Trascino la sedia verso la testata del letto, poi porto le mani davanti al viso e le guardo. Sono sottili, gialle, bruciacchiate, a causa della nicotina e dell'accendino. Le guardo a lungo, come se volessi scusarmi con loro per averle ridotte allo stremo ma non trovassi le parole giuste per farlo. Guardo il volto pallido e spento della mia principessa e mi sento completamente svuotata da quella visione. Afferro la mano di Asia per qualche secondo, ma la ritiro di colpo: è troppo liscia e perfetta per la mia, ruvida e rovinata, perché oltre all'uso intensivo di sigarette, sono totalmente imbranata nell'accenderle.
"Piccola, ti prego, apri gli occhi, guardami! Questo dolore è troppo grande e troppo reale!"
Stringo le mani tra di loro, facendomi addirittura male data l'esilità delle mie dita. Mi bruciano gli occhi e piango.
"Vorrei tanto dirti che quando hai pianto ti ho asciugato le lacrime, ma più che altro sei stata tu a farlo comn me. Mi hai tenuto le mani, hai combattuto con me e per me! Cosa ti costa combattere, però per te stessa?"
Metto sul mio cellulare il brano: "My Immortal" degli Evanescence... come l'altra volta infilo una cuffietta e le metto l'altra. Durante tutta la canzone i miei singhiozzi si espandono per tutta la stanza e, dopo un po', presa dalla disperazione, colpisco il materasso con un pugno talmente forte che, nonostante la morbidezza dello stesso materasso, mi faccio male alla mano e le urlo: "SE PROPRIO VUOI ANDARTENE FALLO SUBITO E... E SMETTILA DI TORTURARMI, È CHIARO? VATTENE VIA! VATTENE!"
Come vorrei alzarmi da questa maledetta sedia e buttarmi a terra come un sacco di patate! Invece, se mi buttassi a terra, data l'assoluta incapacità delle mie gambe, mi spaccherei il viso!
"Scusami, amore mio! Scusami!"
Quanto sono stata stupida! Asia ora è come una pianta: sente assolutamente tutto e c'è il rischio che mi prenda in parola, maledizione a me e alla mia lingua lunga del cavolo!
Sento una piccola mano delicata afferrare la mia e stringerla forte. Mi sento in ansia, al punto che inizio a trattenere il respiro. Sento il corpo di Asia sollevarsi e vedo i suoi occhi aprirsi.
"Stupida impulsiva che non sei altro!" mi sussurra lei.
"Oh, amore mio! Amore mio!" le sussurro, inclinandomi verso di lei.
"Avanti, adesso smettila! Sono qui, ho aperto gli occhi! Io volevo uscire da quel posto in cui ero, però... non trovavo l'uscita, sai?"
"Che cosa senti? Hai dolore da qualche parte?" chiedo agitata.
"Alla testa e alla schiena..."
"Okay. Io vado a chiamare i-il dottore." dico.
Esco di corsa e vado a chiamare il medico. Lui scatta in piedi e mi abbraccia.
"Sono molto felice, Carlotta!" dice con un sorriso.
"Grazie, dottor Bonaventura!" dico sottovoce.
"E di che? Sei stata tu, insieme alle altre, a parlare con lei tutti i giorni, a darle la forza di risvegliarsi..."
Entriamo nella stanza di Asia.
"Come ti chiami?" chiede.
Cosa? Perché?
"Asia Prisco."
"Quanti anni hai?"
"Diciassette."
"Quando sei nata?"
"Il 13 maggio 1998."
"Come sei finita qui?"
"Per colpa di mia sorella. Mi ha aggredita... mi ha fatto urtare contro vari banchi e mi ha provocato un trauma cranico, o almeno credo sia quello. Francesca l'ha fermata e mi ha portata in ospedale. L'ultima cosa che ricordo di quando ero sveglia è che lei continuava a parlarmi e a tenermi la mano, poi è arrivata una donna. L'ho vista come... come un'immagine molto sfocata."
"Riesci a muoverti?"
"Credo..."
"Ora ti mostro dei movimenti... imitali!"
Il medico stringe leggermente i pugni e Asia fa lo stesso. Lui alza un braccio e lei lo imita.
"Riesci a piegare le gambe?"
Asia piega la gamba destra, poi fa lo stesso con l'altra, in modo perfetto.
"Bene... però aspetta per alzarti, fallo con calma. Potresti avere un giramento..."
"Okay, dottore, ma posso almeno sedermi?" chiede esitante.
"Certo, ma fai piano, va bene?"
Il dottore afferra entrambe le mani di Asia posizionandosi sul letto di fronte a lei e la tira su lentamente per poi farla appoggiare a dei cuscini.
"Ecco fatto! Ora va meglio?"
"Sì, va meglio, grazie." gli risponde lei.
Io, intanto, chiamo Francesca.
Francesca's Pov
La suoneria del mio cellulare mi fa sussultare e, pensando che sia successo qualcosa di molto grave, rispondo subito.
"Pronto?"
"Francy, ho una grande notizia! Asia sta bene, si è svegliata! Non riesco ancora a crederci!"
"Che?"
"Asia si è svegliata, finalmente!"
Sento il cuore battere a mille.
Finalmente, dopo una settimana di assoluto silenzio, Asia si è svegliata.
Sorrido spontaneamente e Carlotta fa altrettanto dall'altra parte.
"Sono contenta" le dico sinceramente.
È vero! Sono più che felice!

Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora