89: "Vivir Mi Vida..."

1 0 0
                                    

Francesca's Pov
"Eccoci qui, piccola" mi dice lui dolcemente.
"Che fai, adesso?" chiedo.
"Io non posso avere il piacere di farti da cavaliere durante questa lezione, ma so chi potrebbe essere il tuo cavaliere..." mi dice e sono sicura che se non ci vedessi avrebbe ammiccato per farmi capire che intenzioni ha. "Siediti, alle tue spalle c'è una sedia di plastica. A breve conoscerai meglio una persona del nostro staff..."
"La mia accompagnatrice?" gli chiedo con un'esitazione a dir poco disarmante.
""Accompagnatrice" non m'ispira molto. Mi trasmette un senso di inferiorità." mi dice, facendomi ridere. "Se poi intendi perché sei timida e se non c'è qualcuno non riesci a fare le cose tranquillamente è un altro paio di maniche."
"Hai ragione!" dico sorridendo.
Mi lascia le mani e poco dopo mi sento afferrare le mani da un'altra persona. Una ragazza, a giudicare dal tocco delicato delle sue mani.
"Indovina un po' chi sono?" dice la ragazza.
"Ehm... Veronica?" chiedo esitante.
"Esatto!" dice lei. "Ti va di venire con me?"
"Ho un po' paura di sbagliare ed essere osservata..."
"Francy, un mio amico dice che tu sei una brava ballerina se la persona che ti guida sa farlo!"
"Un tuo amico?"
"Certo! Non è solo un amico: è anche un collega, e ti vuole bene! Chissà se indovini chi è?"
"Una mezza idea ce l'ho, ma non sono convinta."
"Comunque vieni con me! Vedrai, sarà divertente, e poi se sbagli sarà colpa mia!"
"Ma no, dai!" dico sorridendole.
Lei mi porta nello spazio nel quale si svolgono le lezioni di ballo. Mi dice che sta osservando Alberto, che si muove a ritmo e ci fa capire che cosa fare.
"Seguimi e stai tranquilla!" mi dice per poi farmi vedere i passi base della Salsa e un altro passo chiamato vuelta.
"Allora è vero, sei bravissima" dice Veronica.
"Davvero tanto" le dico ridendo poiché non mi considero un granché.
"Certo, Francesca!" interviene Alberto.
"Ma... ma sei uscito apposta?"
"È ovvio! Se la mia amica ha un drastico calo di autostima devo risolvere!"
"Alberto, perché non dici a Francy quanto sei bello?"
"Perché non è vero!" le risponde lui.
"E poi sono io quella dalla scarsa autostima, eh?" gli dico con una risata.
"Vieni, abbiamo finito. Se mi vuoi vedere puoi farlo a modo tuo, Francesca" dice Alberto.
"E dopo se vuoi potrai fare altrettanto con me!" dice Veronica. Mi è già simpatica. È rassicurante!
Scioglie la presa dalle mie mani, che vengono afferrate dalla presa salda di Alberto. Certo, salda, ma non dolorosa!
Mi fa posare le mani ai lati del suo viso e sento i suoi muscoli contrarsi sotto le mie dita. Sta sorridendo!
"Vedi? Ci guadagno anch'io. Hai un tocco delicato, molto delicato" dice Alberto.
"Hai i ricci anche tu, come me!" esclamo toccandogli la testa.
"Già, ma se tu li hai corti io praticamente quasi non ho niente!"
"Se non avessi proprio nulla avresti la testa liscia, però!"
Scendo giù, sui suoi occhi, e mi soffermo su di essi. Sono grandi e sembra che abbiano uno sguardo intenso, almeno per come li immagino io.
"Scommetto che sai leggere negli occhi delle persone!" gli dico.
"E tu nella pelle!" dice lui di rimando. "Comunque vuoi sapere di che colore ho gli occhi?"
"Se non ti dispiace..." sussurro.
"Sono azzurri!"
"Come il Mare, Alberto?"
"No... è più un azzurro cielo."
Le sue guance sono morbide, con quell'accenno di barba che, a quanto pare, è un segno distintivo dei ragazzi della CSC dato che anche Dan ce l'ha più o meno simile.
Mi fermo sul suo petto, alquanto scolpito, e sento il battito del suo cuore.
"Di' un po': ho la faccia dell'animatore?"
Cosa? Ma ha letto a distanza un mio pensiero di qualche tempo fa?
"Per fortuna ce l'hai eccome la faccia dell'animatore!"
"E, tanto per sapere, che cosa sarebbe questa "faccia dell'animatore"?" chiede con una risata un'altra persona che per fortuna è arrivata adesso!
"Vieni fra... ehm... fratè, che te lo spiego!" dice Alberto.
"Dillo ad alta voce, vediamo se corrisponde al mio pensiero..."
"Sarebbe una specie di faccia simpatica, e dato che Francy si è soffermata molto sulla mia faccia le ho chiesto se ce l'avevo o meno."
"Ce l'hai anche tu la "faccia dell'animatore", però" gli dico.
"Non per niente" dice Veronica.
"È vero, che stupida!" esclamo coprendomi la faccia.
"Questo non devi dirtelo per nulla al mondo, riccioli d'oro" mi dice il mio angelo. "E poi almeno ho la faccia simpatica visto che a quella bella ci ho rinunciato!"
"Tanto per sapere: voi due mi dite che ho l'autostima sotto i piedi solo perché mi volete bene o perché cercate di consolarvi dal fatto che la vostra è sparita, sotterrata chissà dove?" chiedo ridendo.
"L'una e l'altra" mi risponde Dan, "vero Alberto?"
"Confermo!"
"Alberto... io di brani del ballo non ne so molto... come si chiamava il primo?" chiedo.
"Il primo che abbiamo fatto oggi, intendi?" chiede.
"Quello..."
"Vivir mi vida, Marc Anthony" risponde lui.
"Mi piacerebbe tanto ascoltarla di nuovo. Mi mette allegria!"
"Se vuoi chiedo a Mattia se può rimetterla."
"No Dan... non c'è bisogno davvero... io... l-lo dicevo tanto per dire."
"Tranquilla, non gli dirò che l'ho chiesto da parte tua se è questo che ti fa paura" mi dice.
"Davvero, io... n-non..." balbetto, diventando probabilmente rossa.
"Sei troppo carina!" mi dice prendendo il mio viso tra le mani per poi stamparmi un bacio sulla fronte. "E poi... se guadagnassi almeno un Euro per ogni volta che arrossisci saresti miliardaria e salveresti parecchi bambini dalla strada!"
"Come fai a sapere che mi occuperei dei bambini?"
"Ti conosco, Chicca! Tu ami molto i bambini e se potessi li salveresti tutti! A proposito di bambini: sta arrivando una famiglia che credo ti farà piacere conoscere. Ti va di venire con me?"
Annuisco, saluto Veronica e Alberto e lascio che lui prenda la mia mano e mi porti con sé.
Sento il pianto di una bimba e stringo forte la mano di Daniel come per dire che l'idea che una bambina stia piangendo mi fa sentire male.
"Piccola, stai tranquilla, lei fa sempre così!"
Ci avviciniamo sempre di più e mi accorgo del fatto che lui si sta chinando in avanti, verso qualcosa, ma non so cosa... il pianto della piccola s'interrompe istantaneamente.
"Ehi! Ciao Irene!" le dice con tono dolce.
"Non capisco perché, ma per qualche motivo tutti i bambini con te sono tranquilli." interviene una donna. "E questa ragazza?"
"Io... io sono Francesca" dico timida.
"Ah, Francesca! Piacere, Viviana." mi saluta la donna.
"Sai tesoro, vicino ad Irene c'è un'altra bimba: la sua gemellina, solo che lei è molto tranquilla. In effetti adesso sta dormendo..."
"Ah..." sussurro.
Lui lascia la mia mano, credo per prendere in braccio Irene, poi mi dice: "Metti le mani avanti, tesoro!"
Tendo le mani e mi ritrovo a sfiorare un corpicino morbido e caldo.
"Ciao Irene!" esclamo, anche se parlo piano per non svegliare l'altra bambina.
Mi ritrovo la bimba in braccio e sento che appoggia la testa sul mio petto. È talmente delicata che ho una paura tremenda di farle male.
Parliamo del più e del meno e i genitori delle gemelle mi assicurano che me le porteranno spesso, dicendo che si vede che amo i bambini. Dopo esserci salutati Daniel mi porta a casa, ma prima di rientrare riconosco la voce di Mattia.
Lui, tutto trafelato, viene da me e dice: "Ho sentito che la prima canzone del ballo ti è piaciuta... so che non vuoi disturbare e chiedere niente, ma adesso vado a rimettertela."
Non ho il tempo di dire niente, perché prima che possa dirgli grazie lui corre via e dopo circa un minuto dev'essere arrivato in postazione, perché sento le note di quella canzone.
"Io... io non posso crederci!"
"E ti sorprendi per questo? È il minimo che si può fare per un angelo come te, tesoro!"

Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora