43: Proteggerò la mia amica

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Angelica's Pov
Ascolto le parole della mia bambina e mi viene da sorridere. È talmente tenera!
Poverina, non la fanno neanche avvicinare. Mi fa piacere che Daniel mi abbia portato questo piccolo regalo, ma la verità è che dopo questo non voglio che entri nessun'altro in camera mia. Nonostante io non possa parlare lui sembra interpretarlo e mi dice: "Giuro che in qualche modo riuscirò a portartela qui."
Francesca's Pov
Appena arriviamo a casa Melissa decide di confidarsi e mi racconta tutto quello che le è successo.
La storia si ripete: un padre che non si fida del compagno che la figlia si sceglie, l'allontana da lui e quando scopre che lei lo ama ancora si avvicina molto al distruggerla.
"Tranquilla, finché non te la sentirai di tornare resterai con me... basta che tu dica che l'hai fatto spontaneamente."
Melissa è più grande di me di un anno, quindi la facoltà di decidere la polizia gliela darebbe se fosse necessario. Io sono dell'idea che bisognerebbe capire la maturità della persona, non basarsi sulla sua data di nascita, ma comunque... è un classico che l'uomo abbia bisogno di basarsi su dei dati, tra l'altro inventati proprio da lui.
"Sei sicura? Mio padre non è esattamente..."
"Io non avrò un cuore di leone, ma il senso della giustizia ce l'ho. Ti assicuro che..."
Improvvisamente sento dei colpi dati alla porta.
"Melissa, vieni con me, ma non ti avvicinare troppo!" le dico per poi premere il bottone della telecamera che è situata nello spioncino.
"M-mio padre!" balbetta pianissimo.
"Nella cabina armadio, svelta" sussurro a mia volta, indicandole la camera da letto.
Quando sono certa che si sia chiusa dentro vado avanti e indietro, per sicurezza, in modo da far credere che l'armadio l'ho chiuso io.
"Chi è?" chiedo semplicemente.
"Aprite! Polizia!"
Apro la porta e mi sposto di lato per permettere all'uomo di passare. A giudicare dal suono della sua voce deve essere molto alto.
"Dov'è mia figlia, ragazzina?"
"E come posso saperlo?" chiedo simulando una sicurezza che in realtà non ho. Lo so, non si dovrebbe mentire, ma non lo faccio per la mia bella faccia... lo sto facendo solo per la mia amica, che deve essere molto spaventata.
"Non fare la finta tonta! Io l'ho vista! È entrata qui, con te!"
"Allora perché me lo chiede?" dico, sempre con tono seccato.
"Stammi a sentire, ragazzina: dimmi dov'è se non vuoi dei problemi!"
"Non gliela farò vedere se ha ancora intenzione di farle del male!"
"Sono certo che la tieni nascosta insieme a quell'Ernesto!"
"Prima di tutto non chiami in questo modo il mio ex cognato e secondo: non è nascosta insieme a nessuno! Sa da chi si sta nascondendo? Da lei, che le impedisce di essere felice, come mio padre sta facendo con me!"
"Avrò i miei motivi. Ha picchiato una ragazza!"
"E lei ea picchiato sua figlia! Come la mette adesso?"
"Volevo proteggerla!"
Stringo forte la mano destra in un pugno per non suonargliele di santa ragione. Ora non mi fa paura, mi fa rabbia.
"Come si permette di dire una cosa simile? Un figlio non si picchia, neanche per cercahe di proteggerlo, specialmenta se lo si vuole proteggere... da una minaccia che non esiste!"
"Dimmi subito dove si trova!"
"NO!"
Gli parte un colpo e capisco che ha sparato in aria per spaventarmi.
"Metta giù quella cosa, non è un interrogatorio all'Americana!"
"Potresti trovarti un colpo in testa se non mi dici dove hai portato mia..." mi dice, ma ormai ho imparato a difendermi e, a sorpresa, con il braccio buono gli strappo la pistola di mano.
"È da vigliacchi minacciare con la pistola una ragazzina cieca, come probabilmente mi chiamerà lei, non certo da poliziotti!" dico, anche se non nego che ho davvero paura di quello che quest'uomo potrebbe farmi.
"Io ti giuro che ti..." dice afferrandomi per una spalla, ma dalla porta aperta entra qualcun'altro che lo mette al tappeto con un pugno in faccia.
"Papà, non puoi usare la pistola d'ordinanza ser minacciare una ragazza che tra l'altro non ha commesso reati!"
Detto questo lo trascina fuori, poi chiude la porta a chiave.
"Francesca! Fa' vedere: ti ha fatto qualcosa?"
Scuoto la testa, butto per terra quell'arma che sta iniziando a diventare troppo pesante e che ho paura di premere per sbaglio e mi porto la mano al petto. Il mio cuore batte molto velocemente. Fin troppo velocemente, in realtà. Mi sento malissimo.
"Dov'è mia sorella, tesoro?" chiede.
"Enrico..." riesco a sussurrare, facendogli cenno di venire con me. Andiamo in camera da letto, io apro la cabina armadio e sento che Melissa mi crolla addosso e inizia a singhiozzare.
"Tesoro, calmati, va tutto bene." le dice Enrico.
"Sono stata una vigliacca! Ho lasciato che lei andasse da sola nella tana del lupo!" sussurra.
"Dopo quello che ti è successo non potevi di sicuro andarci tu!" le dice Enrico. "Ragazze, io lo vado a prendere e lo porto via. La pistola la prendo io, Francesca. Ora tu resta con mia sorella, per favore."
"Certo, stai tranquillo."
Enrico mi lascia un bacio su una guancia e si allontana.
"Non è vero che non sei coraggiosa, sai? Io al tuo posto sarei scappata." dice.
"E sarebbe stata una cosa normalissima" le dico con calma.
"Io non potrei perdonarmelo se per colpa mia ti accadesse qualcosa, io..."
"Melissa, io odio le ingiustizie! Mio padre e il tuo a quanto sembra si sono messi d'accordo" dico provando a rimanere calma.
"Amica mia, ti prego, abbracciami!" mi dice.
"Ma certo, vieni qui!" dico allargando le braccia. Riesco ad avvolgere il suo corpo solo in parte, con il destro, perché non posso piegare l'altro.
"Melissa, posso darti un consiglio? Parla con Ernesto ed Enrico, mettetevi d'accordo con chi può aiutarvi e scappate via. Vivete il vostro amore, perché l'amore è la cosa più bella che esista del mondo, ma la cosa più brutta che possa succederti è la sua perdita..."
"Hai ragione. Farò di tutto per vivere questo amore..."
(Analogia video-capitolo: l'analogia in questione è il contrasto perché nel romanzo e nel musical il prete ha... leggermente paura... Ironia portami via. Nel capitolo, invece, ho descritto una Francesca terrorizzata e contemporaneamente infuriata...)

Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora