Francesca's Pov
Mi sveglio con un sorriso. Oggi è iniziata la primavera ed il Sole l'annuncia a dovere. Lo so, perché lo sento accarezzarmi la pelle. Sorrido, scendo dal letto ed afferro la mia amata Barra Braille ed il cellulare.
Dico: "Amata" perché mi rende i movimenti con il telefono molto più comodi e semplici.
Decido di scrivere a Giada. Oggi è il gran giorno: lei toglierà le bende. Non vedo l'ora e spero vada tutto bene.
Io: "Ehi Giada! Sei nervosa?"
Giada: "Non immagini quanto, Francy. Ormai quest'attesa si sta tramutando in un calvario!"
Io: "Ti prego, aspetta solo di esser raggiunta dal gruppo, poi potrai fare ciò che vorrai."
Forse sono nervosa quasi quanto lei, che, se le andrà bene, accederà alla tanto decantata bellezza della luce. Io la voglio vedere quando toglierà le bende e dirà: "CI VEDO!" Ma non importa se non la vedrò con gli occhi. Non servono necessariamente quelli a vedere.
Vado a salutare la mamma, che è già sveglia, e l'abbraccio.
"Tesoro, che succede?" chiede lei sorridendo.
"Sono felice, perché è primavera e perché oggi Giada toglierà finalmente le bende" rispondo.
"Ah, capisco. Scommetto che vuoi andare là."
"Già..."
"Allora aspetta il resto del gruppo. I ragazzi verranno con il pulmino della CSC." mi dice lei.
"Chi te l'ha detto?"
"Chi me l'ha detto? Una persona che per te è molto, molto speciale!"
Capisco al volo e, subito dopo colazione, vado a prepararmi. Sento addosso un'energia che non percepivo da tempo, forse da quando sono partita per le vacanze due anni fa... da quando è iniziato tutto, insomma. È un'energia che però sento da ieri, durante il concerto del mio idolo.
Una volta finito di prepararmi afferro la mia guida e vado davanti al portone del condominio, ad aspettare i ragazzi che non tardano ad arrivare.
C'è il gruppo del viaggio in montagna e vengo anche a sapere che la famiglia Fritzenwalden ci aspetta là.
Arriviamo nel giardino della casa di Giada, che funge da maneggio, ed io corro verso il gruppo che è fuori e sento Giada crollarmi tra le braccia.
Alzo una mano, istintivamente, per controllare che non abbia già tolto le bende e che quel crollo non sia una delusione. Tiro un sospiro di sollievo nel vedere che le bende sono là... al loro posto.
"Francesca, io ho tanta paura!"
"Coraggio Giada! Ci siamo tutti e comunque vada ti vogliamo bene!"
"Ti prego... toglimi tu le bende! Io non ne ho la forza!"
"Giada!" esclamo dato che lei scoppia a piangere e appoggia la testa sul mio petto, facendosi piccola piccola contro di esso.
"Certo, lo farò io se questo ti tranquillizza."
Mi accorgo della presenza di qualcun'altro.
"Vieni piccola, siediti su una delle panchine e lascia che Francesca ti tolga la benda!"
Credo che Giada si sia seduta ed io mi metto davanti a lei.
"Nico, mi tieni questo?" chiedo spostando l'occhio a rotelle.
"Ma certo!" mi risponde lui prendendomelo di mano.
Giada trema mentre io rimuovo lentamente gli involucri di llastica che coprono le sue bende, cercando di non farle male. Piano piano riesco a toglierle anche le bende e sento il suo rispiro.
È accelerato, come se avesse corso parecchio.
"Giada, apri gli occhi!" dice Nicolas, teso.
"Non ne ho il coraggio, Nico! Non posso!" sussurra lei.
Io mi siedo accanto a lei e le prendo una mano. "Coraggio, amica mia! Hai aspettato tanto questo momento!"
"Non importa come andrà! Se tu mi vorrai io ti starò vicino, che vada bene o no, Giada!" le dice Nicolas, e sono certa che anche lui le abbia preso la mano, più precisamente quella sinistra.
Giada mi stringe forte la mano e di colpo la sento sorridere e piangere contemporaneamente, ammesso che sia possibile una cosa simile.
"Ci vedo..." sussurra Giada.
Io prendo una ciocca dei miei capelli e la sollevo.
"Di che colore sono questi?" le chiedo.
"Color marrone scuro... alza la testa, lascia che guardi i tuoi occhi!" dice Giada, eccitata dall'esperienza che sta vivendo.
Giada's Pov
Ho chiesto a Francesca di togliermi le bende, perché da sola non ce la faccio. Ho veramente paura.
La mia amica si mette di fronte a me, chiede a Nicolas di reggerle qualcosa, forse il bastone bianco, ed inizia ad armeggiare con la copertura plastificata delle mie bende.
Mi chiede se mi sta facendo male ed io, per quanto è delicata, le rispondo di no, ed è vero. Anche lei è molto agitata... le sue dita tremano leggermente a contatto con il mio corpo. Quando passa alle bende la sento trattenere il respiro per qualche istante.
Quando i miei occhi sono finalmente liberi, però, io li chiudo. Non me la sento di scoprire come andrà a finire questa storia, ho troppa paura!
"Giada, apri gli occhi!" mi dice Nico, afferrandomi la mano sinistra, motivo per il quale scopro che è agitato, forse più di me.
"Non ne ho il coraggio!" ammetto impaurita.
"Non importa come andrà! Se tu mi vorrai io ti starò vicino, che vada bene o no, Giada!" mi rassicura lui.
Sento che non resisto più ed apro gli occhi... che s'illuminano e contemporaneamente si colmano di lacrime.
"Ci vedo..." riesco a sussurrare, troppo scossa per aggiungere qualcosa.
Vedo quella che credo sia Francesca afferrare una ciocca di capelli e metterla vicino ai miei occhi... la sua voce mi conferma che è lei: Francesca.
"Di che colore sono questi?" mi chiede mettendo in mostra i ricci.
"Color castano scuro" rispondo.
Le dico di alzare la testa, di lasciarsi guardare negli occhi. Hanno lo stesso colore dei suoi capelli e sono colmi di lacrime di commozione, come i miei, anche se la sua voce non è spezzata dal pianto. Ride: è più che felice. La guardo e vedo che è stupenda nella sua assoluta semplicità. Lei mi abbraccia ed io piango sul suo petto, sentendo il suo cuore battere ad una velocità impressionante. Il suo cuoricino buono.
Mi giro verso il mio ragazzo, il cui volto mi è totalmente nuovo. Lo guardo e mi s'illuminano gli occhi, perché anche se non è il classico belloccio dei film non me ne importa. Il suo viso è luminoso come non mai: i suoi occhi azzurri, profondi e pieni di lacrime, mi provocano un senso di tenerezza, di tranquillità.
Mi alzo e vado verso di lui, anche se ho ancora paura di cadere in avanti poiché ho perso la vista quando ero piccolissima, per cui è come se non vedessi dalla nascita.
Mi butto tra le braccia del mio Nico e lo stringo forte, sussurrandogli: "Ti amo!", per sigillare la mia promessa di non lasciarlo solo.
Mi viene voglia di scoppiare di nuovo in lacrime. Riesco a resistere, ma tremo comunque.
Lui è il mio angelo. Lo era prima, quando i miei colori erano diversi, e lo è ora che, pur conformandomi agli altri, conservo parte dei miei colori.
"Anch'io ti amo!" dice per poi lasciarmi un bacio sulla fronte, con quelle labbra morbide.
"Lascia che ti guardi, per favore! Lascia che lo faccia in tutti e due i modi che conosco, Nico!"
"Certo!" risponde lui, sedendosi.
Sono un po' più bassa di lui... è per questo che lui si siede per farsi vedere.
"Guardami, amore mio, perché ora non ho più paura..."
Mi lascia fare.
"Adesso mi prenderai per stupida, perché non facevi altro che dirmi che non sei bello... però per me sei l'angelo più bello al mondo!"
Lui sorride, ed io lo sento e lo vedo ed è una doppia emozione per me.
Vedo Franco e Serena abbracciarsi poco più in là. So che sono loro, perché li sento sorridere.
Le varie coppie che si sono formate tra i miei amici sono unite in abbracci a tutta forza. Sorrido e li guardo.
"Giada, aspetta! Voglio fare una cosa!"
Nico si alza e rientra in casa.
Subito dopo esce con il mio bastone bianco e lo mette tra le mani di Francesca per poi dirle: "Questo a Giada ha portato fortuna. Portalo con te, Francy, e regalalo a qualcuno che conosci e a cui può far comodo!"
"Cercherò qualcuno a cui regalarlo" dice.
Nicolas viene a sedersi accanto a me e mi prende una mano.
"Grazie." dico.
"Perché?"
"Perché è stato un pensiero dolcissimo da parte tua, sai?"
"Tua, a dire la verità... e poi perché avresti dovuto tenerlo?"
"Infatti i miei occhi spenti mi hanno fatta soffrire e anche parecchio, però grazie a loro ho conosciuto te e non ringrazierò mai abbastanza il Cielo per questo, credimi! Ti amo molto!"
Francesca sorride alle mie parole per poi venire verso di noi e mettere le mani sulle spalle di Nico.
"Mmm, hai sentito, testone che non sei altro?" gli domanda ridendo.
"Ho sentito, e non riuscirò mai a scusarmi a sufficienza per quello che le ho detto. Povero il mio agnellino!"
"Ehi!" gli dico facendolo ridere.
"Ma siete stupendi!" ci dice Francesca.
Io la tiro per il busto e le sussurro all'orecchio: "Anche tu e Daniel, però!", e finalmente vedo le sue guance colorarsi di un bel rosso acceso. È carina anche quando fa così.
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Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")
Ficção AdolescenteFrancesca ha ancora molte avventure da vivere, a partire dallo stato di Asia per concludere con le cattiverie di Natasha. Sembra che lei e i suoi amici non riescano ad avere un attimo di pace, ma lei, dopo aver attraversato il dolore, ha le cosiddet...