85: Bambini e bachata

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Francesca's Pov
Verso le tre del pomeriggio torniamo tutti in spiaggia. Per qualche motivo oggi, in questa fascia d'orario, il Sole c'è, ma non sfinisce.
"Ah, Francy... che sbadata che sono! Dovevo darti una cosa!"
"Di che cosa si tratta?" chiedo rivolgendomi a mia cugina, che mi mette tra le mani una piccola scatola.
"Mentre tornavamo a casa Alberto mi ha fermata e mi ha dato questo."
Apro il pacchetto e trovo un dischetto con la scritta: "Holidays", e poco più in basso una frase: "Se me lo ridai stasera te lo aggiorno con gli sketch."
Ecco! E di chi poteva essere questa meraviglia?
"Ora capisco perché Alberto si è allontanato subito dopo la fine delle attività." dice Michela. "Vedi? Quest'anno avrai un bel po' di cose da ricordare, a partire dai giochi di ieri!"
Ha ragione. Di solito ci sono soprattutto foto delle vacanze e questo mi ha sempre dato un enorme fastidio.
Lui, a quanto pare, ha capito anche questo, anche se non so come accidenti ci sia riuscito.
I miei pensieri vengono interrotti dal pianto disperato di un bambino e dalla voce dolce di sua madre, che cerca di calmarlo.
Angelica's Pov
Poco più avanti rispetto a dove ci troviamo noi c'è un bambino.
Povero piccolo: piange disperatamente e la madre l'ha preso in braccio e sta cercando di tranquillizzarlo, ma senza ottenere granché, da quello che vedo.
"Francesco... Amore, calmati" gli sussurra all'orec@chio, senza ottenere alcun risultato.
Improvvisamente vedo arrivare di gran carriera il mio ex genero, che la raggiunge immediatamente. Quando lo vede da lontano il bimbo inizia a fargli cenni di saluto con la mano e una volta arrivato lui lo prende in braccio. Il pianto del bimbo diventa un leggero mugolio.
"Che cos'hai, giovanotto? Chi è stato a farti arrabbiare?" gli chiede a bassa voce, appoggiando le labbra al suo orecchio. Il bambino mette la piccola mano in bocca e lui capisce la stessa cosa che ho capito io.
"Beh? Non sei contento? Lo so che fa male, ma quando spuntano i primi denti vuol dire che stai diventando un ometto, che diventerai forte e potrai difendere la mamma" gli dice.
La donna sorride e il bambino si calma del tutto.
"Scusa Daniel, ma come ci riesci?" chiede.
"Non ne ho idea, Simona... forse l'ometto ha capito che io conosco una ragazza speciale che porta il suo stesso nome. Chicco, la vuoi conoscere?"
Nel momento in cui dice questo il viso della mia piccola è illuminato da un enorme sorriso.
Il bambino annuisce per dire che vuole conoscere questa non fantomatica ragazza, ma prima di fare qualsiasi cosa. Danielgli dice: "Però prima dai un bacio alla tua mamma."
Forse per il fatto che gliel'ha detto con dolcezza il piccolo tende il collo e dà un bacio a sua madre. Subito dopo il ragazzo si avvicina a noi, ci saluta e poi si ferma di fronte a Francy.
"Ciao piccola!"
"Ciao" sussurra lei timidamente.
"Vorrei presentarti una persona" le dice con un sorriso.
"Chi è?" chiede Francy.
"Un bambino che si chiama come te. Avanti cavaliere, dalle la mano!"
Il bambino che lui tiene in braccio prende un dito di Francy nel pugno, lo stringe leggermente e subito dopo inizia ad accarezzarle la mano. È il tipico gesto che fanno i bambini e molti lo definiscono: "Cara cara". La mia piccola ama i bambini, infatti sorride.
"Sei così dolce." dice abbassando la testa.
"Aspetta, te lo faccio tenere."
"M-ma... ma se non gli piacessi e si gettasse in avanti perché non vuole che lo tenga io?" chiede agitata.
"Se non gli piacessi non ti avrebbe fatto questo." le dice per poi accarezzarle l'altra mano, mentre il bimbo inclina la testa in avanti e sorride. Francy ha ragione: è veramente bello.
"Chicco, vuoi stare un po' qui con Francesca o scatterai in avanti?" aggiunge Dan, rivolgendosi al bimbo. Il piccolo sorride e si volta, quindi il ragazzo lo mette tra le braccia di Francesca e le s'inginocchia di fronte per farla sentire più sicura.
"Sapessi come ti guarda!" dice notando che il bimbo ha girato la faccia verso Francesca e la sta guardando come per dire che gli piace. "È bella Francy, vero?"
Chicco sfrega la testa sul petto di Francy e le fa capire che ha annuito.
"Sai, lei non l'ha ancora capito. Glielo fai capire tu, per favore?"
Lui ride e dice la parola: "Bella", ma togliendo la B.
"Ora ci credi?"
Francesca's Pov
"Ella." dice il bambino che ho in braccio ed io giuro che vorrei riempirlo di baci per quanto è tenero.
"Ora ci credi?"
Tremo leggermente, pur cercando di contenermi visto che tra le mie braccia c'è una creatura delicata... forse una tra le più delicate che esistano. Giuro che sto per mettermi a piangere, perché sono commossa.
"Dopo questo io non so più cosa inventarmi per fartelo capire."
Arrossisco e lui capisce.
"Che ne dici? Lo accompagnamo insieme dalla mamma?" chiede.
"Certo." rispondo alzandomi, anche se sto cercando di fare piano. Cerco di metterlo tra le braccia del mio angelo, ma lui dice: "Piccola, tienilo tu. Ti guido io, va bene?"
"V-va bene" balbetto.
Lui, come ieri, mi posa le mani sulle spalle e mi guida.
"Ecco, ci siamo!" mi dice.
"Beh? Cosa ne dici, amore? Ti piace questa ragazza?"
Il bambino che ho tra le braccia sorride.
"Lo vedo, lo vedo!" dice la donna, avvicinandosi per prendermelo.
Prima di tornare al suo lettino mi dice: "E non ha tutti i torti!"
Mi sorge spontaneo sorriderle e ringraziarla.
Quando vengo riportata al mio lettino c'è un venditore ambulante che a quanto pare vende bracciali.
"Francy, vorresti un braccialetto?" chiede Ginevra.
"Quali ci sono?" chiedo.
"Puoi scegliere tra la forma di cuore e l'infinito" dice mia madre.
"Ehm... vorrei... il cuore." le dico.
"Come ti chiami?" chiede l'uomo.
"Francesca." rispondo.
"Scrivo Francy perché Francesca è lungo." dice con quel suo accento simpatico.
"Va benissimo."
"Quanto costa?"
"Cinque Euro."
"Un po' troppo, non credi?"
Inizia una sorta di battaglia tra mia madre e il venditore ambulante e alla fine lei riesce a dargliene quattro invece che cinque... o meglio: a darglieli no, ma a trattare il prezzo.
"Angelica, togli la mano da quel portafogli! Questo braccialetto lo vorrei regalare io a Francesca" interviene Dan e per poco non mi sciolgo.
Mia madre inizia a lottare anche con lui, che alla fine, però, la spunta.
Lo sento sedersi accanto a me e, da degno gentiluomo, mi chiede: "Signorina, mi darebbe la mano? Vorrei metterle il braccialetto..."
Sorrido e gli tendo la mano destra. Al polso ho già il braccialetto del villaggio, ma fa lo stesso ora come ora.
"Adesso devo andare a montare l'impianto stereo, perché mi dispiace che Debora faccia tutto da sola, ma se dopo volete raggiungere lo staff siamo tutti di fronte al solito bar."
"Allora a dopo" dice mia madre.
Credo che stia per esplodermi il cuore. Mi capita sempre quando io e lui abbiamo un contatto fisico.
Sento le guance andare a fuoco.
Mi alzo di scatto, mi volto e mi dirigo verso il suono dell'acqua. Se non mi bagno subito credo che mi sentirò male sul serio e non voglio fare di nuovo la stessa cosa dell'altra volta. Non mi voglio ammalare.
Allora non vuoi nemmeno... il tuo primo bacio?
Ma sei idiota? Cosa c'entra?
Tu hai detto che non volevi ammalarti come l'altra volta, o sbaglio? Quindi non vuoi neanche che, nel caso, ci sia quel bacio, no?
Okay, allora tu sei stupida, davvero stupida!
Sono talmente occupata a litigare con la mia coscienza da distrarmi ed inciampare su un lettino. La mia migliore amica mi viene subito incontro e mi tira su. Per fortuna il lettino, a quanto pare, era vuoto.
"Francy, perché correvi in quel modo?" chiede.
"Devo bagnarmi, ho molto caldo" rispondo. "Se non mi bagno mi sentirò male..."
"Okay, ma almeno togli la maglia e i leggins, no?"
"Accidenti!" esclamo, maledicendomi in mille modi diversi.
Ma quanto potrò essere stupida?
Oh, tantissimo!
Tu stanne fuori perché se stavo per cadere la colpa è tua!
No! Sei tu che sei talmente suonata da metterti a litigare con i tuoi pensieri...
E tu sei più idiota, perché SEI i miei pensieri e ogni tanto mi fai perdere il filo, mi attacchi e se ti rispondo tu, invece di calmarmi... mi dai anche corda!
È troppo divertente litigare con te!
Beh, allora non risponderò più!
Certo! Vediamo quanto resisti!
Ignoro totalmente la mia coscienza.
La mia amica mi stringe la mano e mi conduce verso il Mare.
"Da qui puoi camminare sola!"
Corro in acqua e mi getto in avanti, come una scheggia impazzita.
"Ti diverti tanto là, eh?" chiede Ginevra.
"È la mia vita" dico ridendo e, anche se forse me ne pentirò, decido di osare: faccio una capriola in acqua... e ne esco non poco stordita, perché l'acqua di Mare è diversa da quella di una comune piscina.
"Ti senti meglio?"
"Certo, amica!"
Esco dall'acqua con i capelli appiccicati alla fronte per quanto sono bagnati.
"Tu sei pazza!"
"Perché, Laura?"
"Perché sei tranquilla, ma all'improvviso ti getti in Mare e fai una capriola! Sei un po' matta..."
"Non come la bambina di ieri, voglio sperare" le dico con una risata.
"La bambina di ieri" sarebbe un soggetto inventato in una canzone per bambini che viene definita: "Matta", perché quando ad esempio ha l'emicrania, per mandarla via, scuote la testa.
"No... peggio!"
"Guarda che adesso ti schizzo!" le dico rincorrendola.
Riesco ad afferrarla e la schizzo, ma dato che lei non sopporta che le venga lanciata l'acqua sui capelli le giro intorno e la schizzo all'altezza del ventre... almeno credo sia là...
Sento la musica arrivare dal bar e istintivamente esco dall'acqua.
"Vuoi andare là, Francy, non è vero?" chiede Michela.
"Vorrei, ma sono fradicia... non posso!"
"Mettiamola in questo modo: tu resti un po' qui al Sole e ti asciughi, poi io faccio cenno a qualcuno dei ragazzi che passa da qui e ti faccio portare su. Vuoi?"
"Vorrei abbracciarti, ma tu non ti sei bagnata, ti farò venire i brividi di freddo" le dico.
Lei scoppia a ridere, poi mi porta sul lettino, quello sul quale ero seduta poco fa.
"Perché non ti sdrai?" mi domanda Laura.
"Perché non mi piace sdraiarmi sui lettini della spiaggia!"
"Non ti seguo."
"Beh, Laura... è una cosa un po' imbarazzante a dire il vero" ammetto a testa china, cercando di non farmi venire l'ansia di quella volta.
L'acqua fredda del Mare mi ha messo addosso non pochi brividi, infatti sento qualcuno sedersi silenziosamente vicino a me per poi sussurrarmi: "Va meglio o hai ancora freddo, tesoro?"
"Dan!" esclamo, felice di vederlo. "Come mai sei qui, a quest'ora?"
"Michela mi ha visto e mi ha fatto segno di venire da te..."
"Ah... per portarmi su, al bar?"
"Certo, ma solo se hai voglia!"
"Vorrei, ma prima dovrei vestirmi e sono ancora bagnata!"
"Puoi seguirmi anche così. Sono tutti in costume da bagno e non dovresti vergognarti di niente, perché sei bellissima!"
"M-ma... io..."
"Va bene! Dai, mettiti questa" dice per poi avvolgermi qualcosa intorno alla vita. "Te la chiudo dietro la schiena, se preferisci."
"Perché quella? Non è meglio senza?" chiede mia madre.
"Le sono venute le guance rosse. Non conosce ancora gli altri villeggianti e non ha molta confidenza con buona parte degli animatori. Magari domani, se ce ne sarà la necessità, verrà così... ci stai, piccola?"
"Ci proverò..."
"Voialtri restate qui o ci raggiungete?"
"Andiamo a vedere che cosa si fa di bello."
Tutti ci seguono a ruota.
"Vieni, siediti qui..." mi dice il mio angelo guidandomi verso una sedia di plastica. "Per ora puoi restare qui, poi se hai voglia di fare qualcosa ti basta fare questo." Mi fa sollevare la mano e me la fa scuotere come se stessi chiamando un taxi.
"Posso farlo? Senza vergognarmi?"
"Non stai mandando al diavolo nessuno, piccola! Io ora vado, ma ricordati il gesto, va bene?"
"Va bene!" dico con una risata.
Partono una sequenza di brani, tutti di coppia, credo... ma uno in particolare m'incanta, mi avvolge completamente e m'invade il cervello.
Dovrei limitarmi a fare quel gesto, ma non ne ho il coraggio. Alzo con esitazione la testa e, usando il labiale, dico: "Mi servirebbe sapere una cosa."
Naturalmente non ricevo risposta, quindi sollevo di poco la mano, con molta ansia.
"Piccola, tutto bene?" mi chiede Daniel.
"Volevo farti una domanda... posso?"
"Certo, dimmi."
"Mi dici il nome di... di questa canzone?"
"Darte un beso. Ma perché vuoi saperlo?"
"Mi piace tanto... davvero tanto!"
"Aspetta! Approfittiamo dell'inconveniente tecnico..."
"Che cosa?"
"Ecco! Alberto l'ha rimessa dall'inizio. Signorina, sarebbe tanto gentile da concedermi questo ballo?"
"Però se me lo chiedi in questo modo... io come faccio a dirti di no?" chiedo.
Tendo la mano verso di lui, che l'afferra prontamente.
"Ecco, vieni. Mettiamoci qui, all'angolo. Sei ben coperta tesoro, qui non ti vedranno..."
Il brano viene fatto ripartire.
Lui mi stringe la mano destra e mi fa mettere la sinistra sulla sua spalla, mentre con la mano che tiene stretta la mia stringe il mio fianco sinistro, ma senza provocarmi dolore. Sulle note di quel brano le nostre guance si uniscono e sento il mio cuore battere sempre più forte. Siamo vicini, e Dio solo sa quanto vorrei sciogliermi completamente tra le sue braccia, perché lui è un angelo.
Forse posso farlo. Anzi, lo faccio e basta, mi sciolgo, e mi sento bene... veramente bene!

Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora