Natasha's Pov
Oggi è il gran giorno. Voglio che Francesca e Daniel si allontanino una volta per tutte!
Sono le dieci del mattino quando incrocio Ernesto, che sta andando a fare non so bene cosa.
"Ernesto, vieni un attimo qui!"
"Che cosa vuoi, Natasha?"
"Ho bisogno di parlare con te!"
Lui annuisce e basta. Sembra più che seccato.
Ah, ora capisco. È con quella stupida. Le sussurra una cosa all'orecchio per poi avvicinarsi a me e chiedermi: "Che cosa vuoi ancora? Non mi hai creato già abbastanza problemi?"
Per tutta risposta mi butto su di lui, lo afferro e lo bacio con foga.
Vedo che assume un'espressione di disgusto. Si stacca da me e volta il viso verso destra. Melissa, la sua ragazza, trema.
"MALEDETTA!" mi dice, mollandomi un tremendo ceffone su una guancia.
"Ernesto... io voglio vedere tuo fratello..."
"ALLORA PERCHÉ MI HAI BACIATO, DISGRAZIATA?"
Mi spinge contro un muretto e mi stringe i polsi.
"Tu sei la mia arma segreta! E poi dillo che mi ami ancora!"
Lui stringe di più la presa sui miei polsi fino a quando non inizio a urlare.
"AIUTO! VUOLE FARMI DEL MALE!" urlo.
Lui mi copre la bocca ed io mentalmente lo ringrazio. Distruggendo lui potrò ricattare suo fratello e quella stupida di Francesca!
Quando un poliziotto ci raggiunge e mi libera, io improvviso un pianto disperato e approfitto del rossetto che ho lasciato sul suo viso e sulla sua mano, dello schiaffo, dei polsi stretti e della maglia sgualcita dallo strofinare contro il muretto per far credere che Ernesto avesse cercato di umiliarmi, fisicamente e moralmente. Lui viene portato via, mentre un altro poliziotto mi porta a casa mia.
Quando mia sorella mi vede si dimostra molto preoccupata ed io ne approfitto per portarla dalla mia parte.
Asia's Pov
Natasha mi racconta di quello che è successo con Ernesto. Dice che lei opponeva resistenza, ma lui l'ha baciata ugualmente. Mi dice che lui ha provato a strapparle un secondo bacio e poiché lei si è opposta, lui le ha mollato un ceffone sulla guancia, l'ha sbattuta contro un muretto, insultandola, e le ha stretto forte i polsi. Lei ha iniziato ad urlare, ma lui le ha tappato la bocca, poi è arrivata la polizia, che ha scongiurato qualcosa di terribile per lei. La sento singhiozzare e non mi sembra nemmeno mia sorella.
"Avanti, scema, vieni qui!" le dico, allargando le braccia. Lei mi si getta addosso e appoggia la testa sulla mia spalla. "Ora va tutto bene, non agitarti!"
Lei inizia a sussurrare la parola: "Perdonami", ed io, anche se la cosa mi sorprende molto, le credo.
Enrico's Pov
Non so perché, ma il pianto di quella ragazzina mi è sembrato molto costruito.
Non lo so... è come se avesse fatto di tutto per provocare la rabbia di Ernesto. So che loro hanno avuto una storia e che lei lo ha fatto soffrire, che il solo vederla lo fa innervosire molto, ma so che sta con una ragazza che gli vuole bene, che lo supporta e lo SOPPORTA. So che in questa storia c'è qualcosa che non torna e che è fin troppo strano che il fratello del mio amico del liceo si comporti come un bulletto da due soldi. In ogni caso salgo in auto e vado a casa Bernardi per avvisare. Suono il campanello e quando vedo comparire Francesca le corro incontro e l'abbraccio.
"Enrico... che succede?" chiede lei, forse sentendomi rigido, anche se non so come abbia capito che ero io dato che non ho parlato.
"Ernesto è in commissariato." rispondo tutto d'un fiato, in un sussurro.
"Cosa?" chiede.
"Sembra che abbia fatto qualcosa ad una ragazza... quella che stava con lui qualche tempo fa... e l'hanno portato in commissariato per fargli delle domande."
Vedo un lampo comparire negli occhi di Francesca. Si stacca da me e la vedo barcollare. Il mio amico, che era qui sin dall'inizio, forse, solo che io non l'avevo notato, afferra al volo la ragazza, fin troppo scossa, e la guarda.
"Te la senti di accompagnarmi?"
"Al commissariato, intendi?" chiede lei con voce leggermente tremante.
"Sì... al commissariato."
"Certo! Voglio difenderlo da quell'arpia! Sono sicura che l'abbia provocato per qualche motivo!"
Incredibile. È quello che ho pensato anch'io!
Ernesto's Pov
Maledizione! Mi sono incastrato con le mie stesse mani, accidenti!
Io con quella maledetta non volevo avere più nulla a che fare, ed ecco il risultato. Ora la mia ragazza mi crede un mostro insensibile, per rabbia ho fatto del male alla mia ex e per colpa sua ora sono chiuso in cella, in attesa che mi "taglino la testa"!
"Bernardi! Una visita per te!"
Per il tono che ha usato questo tizio che è di guardia Dio solo sa cosa mi abbia trattenuto dallo stenderlo con un pugno in faccia.
Quando la cella viene aperta vedo Dan e Francy entrare.
Mi ritrovo a crollare sul petto di mia cognata, che abbandona il suo bastone bianco, mi stringe a sé e mi accarezza la schiena. Scoppio a piangere. Sento il cuore d@ quella ragazza dolcissima battere molto velocemente, anche se lei mi stringe, cercando in ogni modo di consolarmi.
"Sono stato un idiota" sussurro tra le lacrime.
Mio fratello mi fa sedere sulla brandina, mentre io continuo a stringere le piccole mani di mia cognata, che mi lascia fare, e crollo di nuovo, stavolta sulla spalla di mio fratello.
"Cosa ti ha fatto per farti reagire in quel modo, Ernesto?"
"Dan... mi ha estorto un bacio davanti a Melissa, che ha visto male ed è scappata... mi sono arrabbiato, lei era attaccata a me a mo' di piovra e per togliermela di dosso le ho dato uno schiaffo. Lei insisteva nel provocarmi, io l'ho spinta contro il muro e le ho stretto i polsi... forse le ho fatto male perché lei ha iniziato a gridare. Io, come se volessi deliberatamente farle non so che cosa, le ho tappato la bocca e la polizia mi ha trovato con una mano che le teneva i polsi e con l'altra che le teneva la bocca chiusa..."
Mi sento malissimo. Sento ancora il sapore del suo rossetto addosso e la cosa mi dà fastidio. Guardo la maglietta di Francy, che si è macchiata con quella roba, e cerco qualcosa per pulirla.
"Scusami, ti ho sporcata, Francy" le dico in un sussurro.
"Tranquillo, non fa niente." dice calma.
"Io mi sento un disastro vivente. Sento ancora quel sapore sulle labbra, mi sento malissimo!"
"Ernesto... ora la cosa più importante è farti uscire da qui il prima possibile." dice mio fratello. "Però ti prego, non fare niente se non rispondere alle domande che ti verranno fatte e non dare in escandescenza... rischi di comprometterti."
"Non so come gestirmi! A momenti davo un pugno al secondino per il modo in cui mi ha parlato" dico tra le lacrime.
"Appunto, Ernesto! Queste cose evitale" mi dice Francesca, "reagendo in questo modo rischi di far credere che le loro tesi sono giuste, quando tu non sei quel tipo di persona, ed io una persona che fa certe cose ho avuto il dispiacere di conoscerla..."
Vedo mio fratello serrare la mascella. Ogmi volta che salta fuori Valerio lui reagisce in questo modo, e di sicuro non senza ragione.
"L'orario di visita è finito" dice la solita guardia. "E tu devi venire con me per l'interrogatorio, ragazzino!"
Saluto i ragazzi, che mi fanno l'ennesima raccomandazione di non dare di matto là dentro.
Spero solo di riuscire a farcela...
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Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")
Ficção AdolescenteFrancesca ha ancora molte avventure da vivere, a partire dallo stato di Asia per concludere con le cattiverie di Natasha. Sembra che lei e i suoi amici non riescano ad avere un attimo di pace, ma lei, dopo aver attraversato il dolore, ha le cosiddet...