Francesca's Pov
È notte inoltrata quando il mio cellulare inizia a squillare. Lo prendo dal comodino e leggo il nome: Asia.
"Pronto?"
Dall'altra parte sento solo dei singhiozzi.
"Asia! Che cosa c'è? Perché piangi?"
"Perché sono una vigliacca... solo oggi ho avuto il coraggio di fare una cosa per te e... t-ti chiedo perdono!"
"Che cos'hai fatto, Asia?"
"Non posso dirtelo... solo... perdonami se ho aspettato tanto. Il fatto è che lei... l-lei... mi fa paura..."
"Asia... tu non hai niente di cui scusarti. Io ti voglio bene e ti capisco... ma... chi è che ti fa paura? Dimmi."
"Mia sorella... Lei mi fa paura. Mi distruggerà se scopre quello che ho fatto..."
"Per l'amor del Cielo! Ma che cos'hai fatto?"
"Non posso dirtelo... spero soltanto che tu e Dan possiate essere felici."
Asia's Pov
Ho denunciato mia sorella. L'ho denunciata per tutto quello che mi ha fatto passare e per il fatto che ha provocato un "incidente" a Francesca, facendole rompere un braccio, ha provocato Ernesto e minacciato i miei cari amici.
Ora, però, mi è stato detto che devo andarmene.
Mia sorella può essere un soggetto molto pericoloso. Può fare del male a me, a Carlotta, a mia madre... è molto rischioso.
Non so come dirlo a loro, però. Mi sento male, perché ho fatto tutto dopo troppo tempo... davvero troppo.
È stata un'esperienza un po' troppo difficile da gestire per me, ma in qualche modo l'ho fatto.
I poliziotti mi hanno fatto un mucchio di domande... poi un amico di Francesca, Enrico, vedendomi molto scossa, mi ha preso le mani e ha detto: "Credo che per oggi possa anche bastare. Asia, vieni, andiamo a prendere una boccata d'aria."
È stato davvero gentile, perché là dentro mi sentivo soffocare... era diventata una tortura.
Sento qualcuno bussare alla porta.
"Asia, sono io: Carlotta. Posso entrare?"
"Certo, vieni!"
Mi asciugo in fretta le lacrime e mi alzo dal letto per andare ad aprire la porta.
Ora Carlotta è passata dall'utilizzo della carrozzina alle stampelle.
Sono contenta, perché il dottore dice che sta facendo molti progressi.
Mi sposto dalla porta per farla entrare e lei procede reggendosi a quelle stampelle, fino ad arrivare vicino al letto.
Si siede su quel letto ed io mi siedo vicino a lei. Le stampelle cadono e Carlotta si arrampica sul letto e mi stringe forte a sé. Il suo abbraccio è il mio porto sicuro e non potrei mai farne a meno, sul serio!
"Piccola... mi dici che cosa ti prende?" chiede la bionda guardandomi negli occhi.
"L'ho denunciata..." biascico, cercando di non scoppiare a piangere di nuovo. Inutilmente, s'intende.
"Finalmente!" dice Carlotta, capendo a chi alludo.
"Ce ne dobbiamo andare, Carlotta! Lei è pericolosa e finché non troveranno tutte le prove che la incastrano non saremo al sicuro qui! Capisci?"
"Beh, vorrà dire che ce ne andremo, allora! Parleremo con tua madre e ce ne andremo via."
"Ti prego, non lasciarmi! Sei l'unico che ha portato un po' di luce nella mia vita da quando mio padre se n'è andato!"
"Anche tu ne hai portata nella mia. Ho scoperto che mia madre era tutto tranne che una madre, lei mi ha quasi tolto la possibilità di camminare e sono rimasta sola... tu mi hai salvata dal baratro, Asia!"
Si avvicina di più ed inizia a sussurrarmi all'orecchio le parole di una canzone.
"Tu non lasciarmi mai, lo sai che non potrei da quando sei la cosa più importante che ora ho..."
Mi accarezza delicatamente i capelli e il suo tocco mi calma, tanto da farmi addormentare tra le sue braccia.
Francesca's Pov
Quando mi risveglio credo che il Sole sia già alto. Sto continuando a studiare, ma a distanza, infatti dopo un bicchiere di latte mi metto in attività. Dopo un paio d'ore, però, sento che la mia testa sta iniziando a dare di matto, mollo tutto e torno al pianterreno.
"Tesoro, tutto bene?" mi chiede la signora Rosa.
"Sì, grazie, va tutto bene. Le serve una mano per qualcosa?"
"Tesoro, qui c'è un carrello. In soffitta ho molti libri e se li mettessi qui dentro mi faresti un grande favore."
"Allora vado." dico prendendo il carrellino e spingendolo fino alle scale per poi raddoppiare il "lavoro" per spingerlo su per le scale. Arrivo in soffitta, posiziono il carrello accanto alla porta e inizio a raccattare dei libri per poi metterli là dentro. Mentre lo faccio, però, mi viene in mente il brano: "La cosa più importante" di Arisa, e dato che non ho più il controllo su di me inizio ad intonarla sottovoce, perché la timidezza un po' di potere lo esercita ancora.
"Dimmi che è un viaggio che rimane la nostra storia insieme, è un'onda in mezzo al Mare che va sempre più in là, che siamo ancora in volo, in un viaggio a senso solo e che abbiamo tutto il tempo, anche se il tempo è una bugia, e che ti avrò fra le mie mani e sarai qui anche domani... negli spazi senza fine, finché il mondo girerà. Dammi forza sul sentiero e luce sul cammino, prima che sia tutto buio, perché il buio tarderà..."
Sento la porta aprirsi improvvisamente, mi blocco e i libri che stavo per riporre mi cadono di mano.
"Se avessi saputo che avresti smesso e ti sarebbe venuto un colpo non sarei entrato" mi dice Giorgio con un tono molto gentile. "Ti manca il tuo lavoro al bar, non è vero?"
"Non sai quanto... eppure io non sono una cantante... non sono Arisa o Annalisa Minetti... però mi divertivo tantissimo e mi sfogavo. Per quello che ne so i clienti del bar un minimo di bene me ne volevano, perché spesso facevano delle cose senza che io dicessi niente!"
"Immagino! Tu ti fai voler bene proprio perché sei dolcissima. Aspetta, ti aiuto a raccogliere i libri." mi dice.
"No, lascia, ce la faccio..." gli dico timida.
"Come si chiamava quella canzone, Fra?" mi chiede prendendomi la mano destra.
""La cosa più importante"." gli rispondo con un leggero sorriso.
"Puoi continuare? So che non si fa, ma ti stavo spiando e quando riuscivo a vederti dalla fessura della porta... sembravi tanto assorta in quello che facevi e dicevi. Sembrava che ti trovassi in un castello incantato, non so spiegartelo."
"Ti confesso che un po' mi vergogno." dico.
"Non potrei prenderti in giro... anche perché il motivo dove lo trovo?"
"Tu sei matto!"
"Ovvio, altrimenti come lo faccio il mio lavoro, scusa?"
"Mi sembra giusto, MrBean!" dico.
"Ti ricordi ancora come mi chiamavi due anni fa?" chiede con una risata.
"Eccome!" rispondo.
"Allora me lo fai questo favore?" chiede.
"Non so come pagarti i vetri delle finestre!"
"Perché, Fra?"
"Perché potrei rompertele."
"Certo, come no!"
"Va bene, ma non farmi causa dopo! Io ti ho avvertito e ti ripeto che non ho i soldi per pagare i vetri!"
"Miss Autostima Sottoterra, ci terrei a ricordarle che portare Cover è il suo lavoro!"
"MrBean, questa gliela do vinta..." dico.
"Brava bimba!"
Gli prendo la mano, iniziando a tremare.
"Fai finta di essere sola, come prima!"
"Non c'è bisogno. Sei una presenza confortante."
Prendo un respiro profondo e vado avanti.
"E non lasciarmi mai, lo sai che non potrei da quando sei la cosa più importante che ora ho. Tu non tradirmi mai ed io proteggerò per sempre la cosa più importante che ora ho. Dimmi che resteremo insieme e tutto ci appartiene, e il tempo che rimane durerà un'eternità... e che gireremo il mondo, e che andremo fino in fondo io e te nel vento, oltre i sogni e la realtà. E non lasciarmi mai, lo sai che non potrei da quando sei la cosa più importante che ora ho. Tu non tradirmi mai ed io proteggerò per sempre la cosa più importante che ora ho..."
"Finisce qui?" chiede Giorgio.
"Poi ci sono giochi vocali, la ripetizione della frase: "La cosa più importante che ora ho" e di nuovo il ritornello con la stessa frase di prima."
"Immagino qual è il motivo per cui hai scelto proprio quella!"
"Già. Il motivo è lui..."
"Però vi siete fatti una promessa, ricordi? A luglio prova ad andare a trovarlo, possibilmente di nascosto se non si risolve qualcosa, Fra."
"Sai... quella frase sul buio è vera, perché io quando sono con lui non mi sento come se... beh... ecco..."
"Vieni qui, Francy!" mi dice tirandomi in un abbraccio.
Lui è molto sensibile a certi argomenti.
"Ehi! Tu meriti di essere felice, di stare bene, e se lui è tanto importante vedrai che il vento soffierà a tuo favore. Io ci credo, ma se non lo fai tu le cose si complicheranno."
"Allora farò di tutto per crederci! Di tutto, Giorgio" gli dico, anche se forse lo sto promettendo più a me che a lui.
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Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")
TienerfictieFrancesca ha ancora molte avventure da vivere, a partire dallo stato di Asia per concludere con le cattiverie di Natasha. Sembra che lei e i suoi amici non riescano ad avere un attimo di pace, ma lei, dopo aver attraversato il dolore, ha le cosiddet...