Capitolo 3

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La sveglia suona alle 5 del mattino, sono assonnata ma felice.
-"Mhhhh....E così cara sveglia ci risentiamo dopo due settimane. Sai, mi sei mancata, lo devo ammettere. Ora ti devo salutare definitivamente."
Il mio volo è alle 9:00, ma voglio essere decente per Jimin, non voglio che si spaventi.
I miei genitori dormono ancora, vorrà dire che fra un'ora e mezza gli sveglierò io, nel frattempo vado a farmi una doccia....nè troppo calda nè troppo fredda, si sta bene la mattina presto. Esco dalla vasca e mi asciugo i capelli: ce li ho corti fino alle spalle quindi ci metto poco, sistemo la frangettina e una volta asciutti prendo il pettine e col phon li rendo un po' mossi. In genere odio fare la messa in piega perché mi porta via molto tempo, MA JIMIN NON SI DEVE SPAVENTARE!
Mi dirigo nella mia stanza e prendo dalla sedia i vestiti che indosserò: calze, jeans azzurri, una maglia nera a righe bianche e le mie vans nere. Mi vesto e vado davanti allo specchio per truccarmi: eyeliner, mascara, un po' di burrocacao ed è fatta. A me non piace truccarmi molto, ci sono volte in cui non mi trucco per niente.
Oh cavolo, sono le 6:45! Sveglio i miei genitori, fanno colazione, si preparano, carichiamo le mie valigie e partiamo per l' aeroporto.

UN' ORA DOPO...
Siamo arrivati all' aeroporto di Otā, abbiamo fatto bene a partire presto perché c'era molto traffico: a Tokyo è meglio spostarsi col pullman o in metropolitana. Le mie valigie vengono portate insieme ad altre sull' aereo, nel frattempo mi fermo un po' al bar dentro l' aeroporto per un caffè, il viaggio non sarebbe stato lungo quindi meglio non addormentarsi in aereo. Mentre parlavo con i miei, una voce informava che i passeggeri che avrebbero dovuto prendere il volo Tokyo-Seoul sarebbero dovuti salire immediatamente. Era ora di salutare anche i miei genitori.
-"Ci mancherai tanto. Mi raccomando sii prudente e resta sempre con tuo fratello." Dice mia madre.
-"Non vi dovete preoccupare, sono responsabile e me la caverò."
Ci abbracciamo tutti e tre insieme e in quel momento ripenso a due anni fa, quando Jimin ci lasciò in questo stesso aeroporto, quando varcò la porta che tra un po' avrei superato anch'io....mi scende una lacrima. Non volevo staccarmi da quell'abbraccio, ma il volo mi aspettava. Saluto un' ultima volta i miei genitori, attraverso la porta insieme a tanti altri passeggeri, salgo sull' aereo e mi siedo sul posto assegnato.
Sono le 9:00 e i motori si sono accesi, l' aereo si muove, si muove ancora, non sento più il rumore delle ruote, vedo le cime dei palazzi, ancora più su, finché vedo tutta Tokyo: è bellissima. L' aereo va ancora più in alto, finché non sfiora le nuvole; prendo il telefono impostato in modalità aereo e faccio delle fotografie per ricordo: sembra il paesaggio nevoso che si va creando in inverno, oppure dei ciuffi di panna che incontrano il cielo. Ok basta frasi poetiche...o forse sí. Continuo a pensare, pensare e pensare, a cosa farò quando arriverò a Seoul, cosa farò stasera, domani....Finché non mi ritorna in mente la frase di Jimin:
-" Ti presenterò i miei amici."
E inizio a farmi i peggior film mentali sulla mia presentazione e sulle domande che molto probabilmente mi chiederanno:
-" Ma non somigli a Jimin e hai anche gli occhi azzurri. Di dove sei originaria? Siete fratellastri? Raccontaci la tua storia!"
Mi viene l' imbarazzo anche a pensarci, però se Jimin è ancora con loro vorrà dire che sono buoni amici e brave persone.
Man mano vedo le nuvole sparire e il mare che incontra una striscia di terra: sono arrivata! O meglio, quasi arrivata, mancavano altri 15 minuti e avrei messo piede in territorio coreano sana e salva.
L' aereo atterra sulla pista di volo, dopo alcuni minuti si ferma. Mi alzo dal posto su cui sedevo, scendo dalla scala che hanno messo accanto all' aereo e mi dirigo dentro l' aeroporto per riprendere le mie valigie. Uff, sono pesantissime! Chiedo con permesso un carrello, poggio i bagagli, mi danno il via libera e mi dirigo verso l' uscita. Tolgo la modalità aereo e dopo pochi secondi mi arriva un messaggio.
-"Girati."
Mi volto e vedo la persona a cui voglio un bene immenso.
-"Jiminieeeeeeeee!!!!!!" Salto su di lui e lo abbraccio, per non dire che lo stavo stritolando peggio di un antistress.
-"Yubii!!!! Sorellina mia, non ci credo ancora che tu sei qui con me adesso! Mi sei mancata tantissimo."
Io stavo piangendo fra le sue braccia, come il giorno in cui ci siamo salutati per l' ultima volta.
-"Anche tu fratellone. Era brutto stare senza di te, ed ora che sono qui non ti mollerò neanche per un secondo! Voglio visitare Seoul, la tua casa e la compagnia per cui lavori."
-"Ehi ehi calma, calma. Sarai stanca, ti aiuterò a sistemare la tua roba, poi ti ordinerò di riposarti perché stasera ti presenterò i miei amici fuori a cena! Non sei contenta?"
Cosa....oddio.
-"S...sí, non vedo l'ora..!"
-"Sono felice che tu lo sia, dai adesso sali in macchina: andiamo a casa!"
Io dimentico le parole di prima ed esclamo forte:
"Siiiiiiiii!!!! Che bello, che bellooooo!"

A CASA DI JIMIN.....
-"Yubi, questa è la mia dimora. Non è molto grande,ma...."
-"Oddio è bellissima! Non pensavo avessi gusto nella scelta dell' arredamento."
Scoppiamo entrambi a ridere, quando decido di testare il divano.
-"Oooooddioo! È super comodo! Lo userei volentieri come letto."
-"A proposito di letto, ti mostro la tua stanza."
Percorriamo il breve corridoio che separa il soggiorno dalle camere: la mia è a destra, quella di Jimin a sinistra. Appena entro.....
-"Oddio...oddioooooo ma è stupenda! È blu!"
-"Avevo pensato che in futuro ci sarebbero state occasioni in cui saresti venuta in vacanza da me, quindi perché non dipingere la tua stanza con il tuo colore preferito?"
-"Owwww grazie mille Jiminie!" Dico abbracciandolo.
-"Prima di svuotare le valigie devo testare anche il letto!"
-" Sempre la solita.."

ORE 18:30
-" Yubi! Svegliati, alle 20:00 dobbiamo andare al ristorante dove conoscerai i miei amici!"
Oh, sono spacciata.

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Buonasera, nuovo capitolo appena sfornato😂
Spero che vi piaccia, buonanotte❤

Non è un sogno~Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora