Non è un sogno~Min Yoongi

Capitolo 20

JIMIN.....

-"Allora ragazze, tutto chiaro?"
-"Sissignore!"
-"Non resta altro che aspettare."

YUBI....

-"Ragazzi, che ne dite di andare a mangiare qualcosa?"
Propone Namjoon. Assolutamente sí, ho più fame di Goku e Rubber messi insieme!
-"Per me va bene."
-"Yoongi, tu sei d' accordo?"
Sembra molto stanco, cammina con gli occhi socchiusi e passa più volte le mani sul viso.
-"È indifferente, basta che mi riposo un po'. Sono stanchissimo."
Azzeccato! Però mi sento in colpa, ho paura che per lui sia un disturbo accompagnarmi.
Pare che lui mi abbia letto nel pensiero.
-"Yubi, ci tengo molto ad accompagnarti. Non pensare che tu sia un ostacolo."
Non ho parole, quindi mi limito a sorridere, lui ricambia.
Il rosa dei suoi capelli alla luce del sole sembra zucchero filato, piccoli filamenti mossi qua e là dal leggero venticello di inizio agosto, la frangia mossa gli ricade morbida sui capelli, risaltando gli occhi e il loro taglio felino.
La mascherina copre il viso candido dai raggi del sole che battono forte nonostante il venticello, la pelle scoperta sembra quasi brillare.
No, Yubi, un'altra volta!
-"Tutto bene?"
Namjoon sventola la mano davanti al viso per farmi ritornare in me stessa, sono rimasta affascinata da Yoongi per...ho perso il conto.
Ora devo trovare una scusa.
Sono nei guai..
Trovato!
-"Mi pare di aver visto un bar...da quella parte!"
Indico l' insegna.
-"Oh già, lì il cibo è ottimo! Brava Yubi!"

YOONGI....

Amo quando osserva ogni minimo dettaglio di me.

YUBI....

Ordiniamo qualcosa di dolce da mangiare e tre cappuccini al cioccolato, gli ho consigliati io in base alla mia esperienza a Tokyo.
-"Sicura che sia buono? Sai, caffè e cioccolato non sembrano molto..compatibili."
Namjoon è preoccupato.
-"Bevi, non te ne pentirai. Tutto nella vita può legarsi in qualche modo."
Parole sante!
-"Ok, ma solo perché sei tu!"
Sorseggia chiudendo gli occhi. Silenzio.
-"Avevi ragione. Grazie per avermi fatto provare qualcosa di nuovo!"
Mi bacia la mano come nei romanzi ottocenteschi. Imbarazzo totale.
Bevo il mio cappuccino, alzo lo sguardo verso di loro, Yoongi mi sta guardando. Sorrido e finisco di bere.
-"Ragazzi, vado un attimo in bagno, torno subito."
Namjoon si allontana, lasciandoci soli..completamente soli, l'uno di fronte all'altro.
-"Sai, d' ora in poi mi farò consigliare da te cosa prendere da bere. Te ne intendi!"
-"Nah, non sono un' esperta. Ho frequentato molti bar a Tokyo, ed ho capito chi è il migliore in base ai miei gusti. Quello della mia scuola faceva schifo, nel vero senso della parola."
-"Mi immagino la tua espressione nel momento in cui lo bevevi!"
Scoppio a ridere, ricordando quelle prime volte.
-"Tutti guardavano me infatti!"
Nel ridere rischia di far andare di traverso il cappuccino. Batto diversi colpi sulla sua schiena, mi sento di nuovo in colpa, ho paura di recargli dolore.
-"Grazie."
-"Adesso ti ho salvato io!"
-"Tu stavi morendo di una morte bruttissima quella mattina col succo!"
Scoppia in una risata più fragorosa.
-"Smettila, mi fai vergognare profondamente solo a ripensarci!"
-"Avevi guardato malissimo Tae!"
Ride ancora.
Un momento...lo avevo guardato male??
-"Davvero?!"
-"..No!"
Adesso rido io.
-"Non piangere Yubi, trattieniti!"
-"Ok, sono a posto."
Ci guardiamo per un istante, e niente, ridiamo ancora.
-"Posso farti una domanda?"
-"Sí."
-"Tu..vorresti..."
Ha difficoltà a parlare.
-"Vorrei?"
-"Vorresti u..."

JIMIN...

-"Quando pensano di tornare?"
Domanda Ilary.
-"Non posso aspettare più. Ho bisogno di abbracciarla!"
Interviene anche Hisui.
-"Adesso chiamo Yoongi. Un po' di pazienza, ragazze."
Digito il numero e avvicino il telefono all' orecchio.

YOONGI....

Ok, forse questa è la volta buona.
-"Vorresti u..."
Sento una vibrazione provenire dalla tasca dei miei pantaloni. Diamine, chi sarà mai?
-"È Jimin. Pronto?"
Questa me la paghi, amico.
-"Yoongi, quando pensate di arrivare?!"
-"Tra poco siamo da voi."
Riattacco.
-"Cosa è successo?"
Chiede Yubi interrogativa.
-"Niente di che, Jimin è tornato e ci rivuole indietro."
-"Allora andiamo."
Yubi paga il conto, stiamo per uscire dalla porta, quando...