-"Yubi...devo dirti una cosa."
Sento freddo appena il suo petto si stacca dalla mia schiena, estrae dalla tasca una scatolina di velluto nera, come la notte che ci sta osservando con le sue stelle, nascoste dalle nuvole.YOONGI...
Mi inginocchio per terra, il cemento è umido e freddo, ma poco mi importa perché ciò che sto per fare ha una fatale importanza per me.
YUBI...
Si inginocchia, apre la scatolina e mi prende la mano sinistra e mi infila all' anulare un anello con un piccolo diamante al centro.
-"Yoongi, perché?"
Con la sciarpa mi copro il viso, troppi regali!
Sorride.
-"Qui in Corea quando una coppia raggiunge i cento giorni di unione, il ragazzo chiede la mano ufficiale alla sua amata. Questo è il nostro centesimo giorno."
Mi schiaffeggio la fronte.
-"Aish, perdonami se non hai ricevuto la reazione che ti aspettavi, non so proprio tutto sulla tradizione coreana."
Si rialza in piedi pulendosi i pantaloni.
-"Non scusarti, piuttosto, c'è un rito particolare in Giappone?"
Annuisco.
-"Da noi non c'è questa cosa del 'fidanzamento ufficiale, ma quando ad un ragazzo piace una ragazza, lui si dichiara a lei e successivamente le porge un mazzo di fiori inchinandosi.
Se la ragazza accetta i fiori sono una coppia ufficiale, se non succede nulla..non succede nulla e basta."
-"Hai mai assistito a questo evento?"
Sorrido, ricordando gli anni che ho passato a scuola.
-"Tante, tante volte."
Non voglio entrare nei dettagli, altrimenti non finisco più, ma ecco che Yoongi mi fa una domanda inaspettata.
-"Qualcuno si è mai dichiarato a te?"
No Yoongi, nessuno, ma ho voglia di scherzare un po'.
-"Sì..."
Lui cambia faccia, è preoccupato.
-"Quanti??"
Conto sulle dita per un tempo lunghissimo, Yoongi spalanca gli occhi sudando freddo e mi guarda malissimo.
-"Sono circa..."
-"IO GLI UCCIDO TUTTI!"
-"Aspetta, fammi finire la frase!"
Sono seria adesso, eheheh l'apparenza inganna.
-"Sono circa...nessuno."
Tira un sospiro di sollievo.
-"Si vede che non hanno gusto, neanche gli occhi secondo me."
La mia serietà svanisce in un millisecondo e rido, nascondendomi ancora di più nella sciarpa.
-"Non ti capirò mai..prima vuoi ucciderli pensando che me lo abbiano chiesto e poi che fai? Dici che non hann..."
Mi prende il viso e mi bacia.
Le sue labbra calde fanno tardare l' arrivo dell' inverno, il freddo di fine novembre fa spazio a quelle mani che io amo, non solo disegnare, ma percepire in prima persona.
Si stacca e il freddo ritorna.
-"Stavi dicendo?"
Tamburello le dita, abbassando lo sguardo sul cemento della strada.
-"Mi sono dimenticata..."
-"Faccio davvero questo effetto?"
Ok non ho più il coraggio di guardarlo, nascondo completamente il viso nella sciarpa, più che 'sciarpa' dovrebbe chiamarsi 'nascondi persone' per quanto è grande.
-"Comunque...basta regali!"
-"Come? Qui a Seoul le ragazze amano essere riempite di regali fino all' orlo, non è mai abbastanza per loro."
-"E io non sono così. Cioè, come dire..non riesco a trovare le parole giuste uffa!"
-"Ho capito ciò che vuoi dire, però ti prego, accetta tutto ciò che farò per te."
Quanto può essere dolce, il mio cuoricino si sta sciogliendo un'altra volta.
-"Ci proverò, ma anche io voglio darti qualcosa."
Si avvicina e mi prende dolcemente per i fianchi, la mia schiena incontra la struttura ferrea su cui prima ero poggiata.
-"Ho te."POCO DOPO...
Torniamo all'hotel e, prima di andare nelle rispettive stanze, ci abbracciamo.
-"Sognami, mi raccomando."
Gli do una leggera botta sul petto.
-"Baka!"
-"Cosa?"
-"Vuol dire 'stupido' in giapponese."
Con la mano mi strofino le tempie.
-"Aish..credo che dovrò darti lezioni più approfondite sulla lingua, le versioni in giapponesi delle vostre canzoni non bastano."
-"Babo!"
-"Ehm..ti sei dimenticato che so parlare e capire perfettamente il coreano, grazie per avermi dato della stupid.."
Niente, blocca il circolo di parole che avevo intenzione di far uscire baciandomi con furore.
-"Non fa bene alle tue labbra parlare per molto."
Mi stacco da lui controvoglia.
-"Notte Suga."
Percorro tutto il corridoio, apro la porta e, prima di entrare, mi giro, è ancora lì che mi guarda.
Con le dita gli faccio il segno della pace, lui sorride.
Ricordo la prima serata a Seoul, mi voltai e i suoi occhi erano su di me, mentre i ragazzi lo richiamavano, a quei tempi potevo soltanto sognarmeli la notte quegli sguardi.ALCUNI GIORNI DOPO....
Dopo che i ragazzi si sono esibiti ad Hong Kong ed aver vissuto la breve permanenza in quella magnifica città, siamo tornati a Seoul, dove terranno un altro concerto; questa volta gli guarderò dal televisore dietro le quinte.
Hobie e Jungkook si avvicinano pericolosamente.
-"Hai con te la lightstick? Dimmi che ce l'hai!"
-"Sì J-Hope, ce l'ho."
La agito ma, non contenta, inizio a ballare la cucaracha agitando a ritmo la lightstick.
Mi fermo e noto Namjoon seguito da Jin e Tae che hanno una strana espressione, per non parlare di Jimin che gode ridendo.
-"Ragazzi, avete avuto l' onore di assistere alle pazzie di Yubi, sono molto rare."
Ok sembra che sto dirigendo un telegiornale, torno a sedermi.
-"Yoongi, Yubi sta impazzendo senza di te! Quanto tempo ti ci vuole per sistemarti?"
-"Stai zitto Jimin! Io ti uccido!"
Il concerto è iniziato e sto cercando di non urlare, mi limito soltanto ad agitare la lightstick e a saltellare sulla sedia.
Dopo le canzoni del nuovo album, si esibiscono con il remix di 'I need u', scatenando ancora di più la felicità dei fan.
Alla fine della canzone sul piccolo schermo vedo qualcosa di inaspettato: Yoongi si inginocchia, nascondendo la testa che poggia sul pavimento, Jimin si avvicina a lui e gli mette una mano sulla spalla.
CHE COSA SUCCEDE?!
Lo staff mi tranquillizza dicendo che alla fine di tutto avrei capito.
Avrei capito cosa?YOONGI...
È un sogno, non può essere..
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Buonasera, finalmente ho aggiornato, perdonate l' attesa ancora una volta.
Cosa sarà successo? Spero vi piaccia❤❤❤❤❤
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Non è un sogno~Min Yoongi
FanfictionYubi è una ragazza tranquilla e molto introversa. I suoi genitori morirono in un incidente stradale quando lei era molto piccola, e fu adottata da una famiglia fantastica. Dopo aver preso il diploma alla miglior scuola d' arte di Tokyo, decide di pr...