Oggi Manhattan pullula di gente,forse ancora più del solito: le vie sono piene di ragazzi con gli zaini in spalla e pronti per affrontare un nuovo anno.
Il cielo è limpido,il clima è fresco ed i raggi del sole vengono riflessi dalle finestre dei numerosi grattacieli della zona.
Fra tutti gli edifici,uno di questi è circondato da numerosi giovani che non vedono l'ora di entrare: la Harrell Academy.
La Harrell Academy è uno dei college più conosciuti della zona,la sua struttura è enorme e comprende ben due edifici: uno che fa da scuola ed un'altro che fa da dormitorio per gli studenti.
Davanti all'entrata principale ci saranno almeno un migliaio di ragazzi e ragazze che continuano a spintonarsi in attesa che li facciano entrare all'interno dell'edificio.
"Ma quando ci faranno entrare?!"
"Dai,ragazzi! Manca poco!"
Alcuni professori stanno davanti all'entrata dell'edificio in attesa che gli studenti entrino.
"Non ho mai visto così tanti ragazzi vogliosi di studiare!"
Due dei professori si scambiano un'occhiata rassegnata a causa di questa assurda affermazione del loro collega,troppo ingenuo per capire che la maggior parte dei ragazzi cerca di entrare al più presto possibile solo per levarsi il peso delle valigie dalle e spalle e per ingozzarsi alla mensa.
Ad un tratto le porte dell'edificio si aprono e l'intera folla si precipita all'interno: chi si dirige subito verso i dormitori,chi va a salutare i propri amici,chi va direttamente in mensa e chi corre ai bagni.
I corridoi della scuola sono tutti ricoperti di graffiti colorati che rendono il posto molto più allegro e per nulla simile ad una scuola.
Dopo che tutti si sono diretti verso la mensa o ai dormitori,i corridoioi sono completamente vuoti,anzi,quasi vuoti: c'è soltanto una ragazza dai capelli rossi lunghi fin sotto la schiena e dai grandi occhi azzurri intenta a colorare un graffito sulla parete.
Ad un tratto entra un'altra ragazza con dei lunghi capelli ricci e scuri e dai lineamenti latino-americani.
"Che meraviglia!"
La ragazza con i capelli rossi si volta verso di lei.
"Grazie mille!"
"Ma l'hai fatto proprio tutto tu?"
"Certo! Tutti i graffiti che vedi qui all'ingresso dell'accademia sono stati fatti da me."
La ragazza con i capelli ricci sgrana gli occhi.
"Davvero?! Ed hai il cosenso? Cioè...I professori non ti dicono nulla? Insomma,non...Oh,scusami. Non sono abituata a scuole così..."moderne"."
La ragazza con i capelli rossi sorride.
"Come ti chiami?"
"Frida,tu?"
"Piacere,Avril."
Le due si stringono le mano e poi Avril si prende una pausa dal suo lavoro per parlare un po' con Frida.
"Quindi tu sei nuova qui?"
"Sì,prima abitavo nel Wisconsin,ma i miei genitori si sono trasferiti a New York per lavoro da poco."
"Wow! E ti piace qui?"
"Sì,New York è stupenda,soprattutto Manhattan ed anche questa scuola sembra molto bella,è solo un po' troppo grande."
Avril sorride.
"Ci farai l'abitudine! Dov'è la tua camera?"
"Mi hanno detto che è la numero 509,ma non ho la più pallida idea di dove sia."
Avril ripone gli attrezzi da pittura nella sua borsa e se la mette su una spalla.
"Ti accompagno io!"
Le due ragazze si dirigono verso l'ascensore.
"A che piano è la mia camera?"
"Al decimo."
Frida sgrana gli occhi.
"Al decimo?!"
Avril la guarda perplessa.
"Non sei abituata ad un dormitorio con così tanti piani,eh? Pensa che ce ne sono quindici!"
L'ascensore arriva dopo quasi due minuti,probabilmente perchè si trovava nel punto più alto dell'edificio ; una volta arrivate al decimo piano Avril conduce Frida davanti alla sua stanza,dalla quale proviene della musica pop ad alto volume.
Le due si guardano perplesse ed aprono la porta della camera.
La stanza è abbastanza grande e vi sono due letti: uno vuoto ed un altro occupato quasi interamente da un enorme peluche a forma di panda e da alcuni vestiti sparsi.
Nel bel mezzo della stanza c'è una ragazza intenta a cantare a squarciagola e ad esibirsi in una danza improvvisata.
"...CAN YOU KEEP UP,BABY BOY,I LOSE MY BREATH! BRING THE NOISE,MAKE ME LOSE MY BREATH...!"
Frida sgrana gli occhi,mentre Avril osserva la scena con un'espressione perplessa.
"Ma che cazz..."
Ad un tratto la musica si interrompe e la ragazza si volta.
"Oh mio Dio! Scusate! Non vi ho sentite entrare. Ehm. Fate finta di non aver visto nulla,okay? Comunque io sono Mei Lin,piacere."
Mei Lin è piuttosto minuta e caratterizzata da delicati lineamenti orientali,completamente contrastanti con la sua personalità.
"Io sono Avril."
"Ed io Frida."
"Frida? Frida Hernandez,giusto?"
Frida annuisce con un'espressione ancora confusa.
"Allora sei la mia compagna di stanza!"
"Ah."
Ad Avril sfugge una risatina,mentre Frida sistema le sue cose sul suo letto.
Avril fa per andarsene,ma poco prima di uscire dalla camera si ferma.
"Ragazze,dopo vi va di mangiare qualcosa insieme al bar? Così,tanto per conoscerci meglio."
"Per me va bene!"
"Certo."
"Okay,allora ci vediamo dopo."
Mei Lin inizia a mettere in ordine le sue cose e Frida cerca un po' di conversazione.
"Sei molto brava a ballare!"
"Vero?! Mi sono allenata!"
Mei Lin improvvisa un altro balletto e Frida la guarda cercando di trattenere le risate (non riuscendoci).
"Credo che ci divertiremo molto."
"Lo credo anch'io."
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Souls
Teen Fiction"Mai giudicare all'apparenza" Manhattan,Harrell Academy. Un gruppo di undici ragazzi,le cui vite si intrecceranno fra loro pian piano,vivono apparentemente la loro vita da studenti normali,ma ognuno di loro nasconde delle storie: alcune celate nel l...