"Rivalità"

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Il fidanzamento di Shanika e Malcom ha lasciato tutti molto spiazzati,ma allo stesso tempo felici: Malcom finalmente ha smesso di vagare inutilmente alla ricerca dell'amore assoluto,in quanto ha finalmente capito che era proprio accanto a lui e Shanika sta finalmente vivendo un sogno che fino a poco tempo prima riteneva irrealizzabile.
Ormai maggio è arrivato e la stanchezza inizia a farsi sentire sempre di più e non solo a causa dello studio: in pochi mesi i ragazzi hanno vissuto delle esperienze fondamentali e sono notevolmente maturati grazie ad esse.
Il gruppo si ritrova nella hall del penultimo piano,uno dei luoghi più suggestivi dell'Accademia caratterizzato da delle finestre enormi dalle quali si può osservare l'intero panorama newyorkese: i grattacieli,le auto,gli edifici ed il cielo azzurro.
Gli unici a non essere presenti sono Emilijia e Chester,i quali hanno deciso di passare un pomeriggio insieme: lui è determinato e la vuole a tutti costi ed anche lei lo desidera,ma a causa delle sue insicurezze ha bisogno di conferme continue,che fortunatamente,Chester è disposto a darle.
"Dove sono andati quei due?"
"Mi sa che sono al piano di sopra."
I ragazzi sgranano gli occhi.
"Ehm,in piscina?"
"Sì,Emilijia aveva detto che entrambi volevano farsi una nuotata."
Mei Lin sghignazza.
"Secondo me intendeva una scopat..."
"MEI LIN!"
La ragazza abbassa lo sguardo e torna a bere il suo succo.
Mentre il gruppo continua a fare battutine ed ipotizzare il futuro da sposati di Chester ed Emilijia,i due si trovano da soli in piscina e mentre lui si è già catapultato in acqua,Emilijia è ancora avvolta nel suo accappatoio blu.
"Non vieni?"
Emilijia abbassa lo sguardo.
"Ehm,non so,magari dopo."
"Hai freddo?"
"No è che,ecco,non mi piace tanto scoprirmi. Non...Non amo vedere il mio corpo."
Chester accenna un sorriso,esce dalla piscina e si avvicina ad Emilijia.
"Vuoi farmi nuotare tutto solo?"
"No,è che io..."
Prima che finisca la frase,Chester le bagna il volto schizzandole l'acqua con le dita ancora bagnate.
"Dicevi?"
Emilijia sbruffa.
"Che io..."
Chester lo rifà di nuovo a quel punto Emilijia lo rincorre con l'intento di spingerlo in acqua,ma prima che lo potesse far lei,lui si rigetta in piscina e lei rimane sul bordo ancora coperta con l'accappatoio.
"Ora non puoi prendermi!"
Emilijia accenna un ghigno e senza dire nulla,si toglie l'accappatoio lasciando Chester senza fiato,il suo corpicino è meraviglioso: piccolo e aggraziato,con una vita sottile,le gambe magre e la pelle bianca che contrasta con il costume blu.
La ragazza si tuffa in acqua e si avvicina a Chester.
"Dicevi?"
Lui ha un sorriso stampato in faccia,a dir poco incredibile da parte sua.
"Non dicevo nulla."
Lei abbassa lo sguardo e si avvicina al finestrone per osservare il cielo,che ha improvvisamente assunto delle sfumature azzurro-grigie.
"Credo che fra poco pioverà."
"Già,lo penso anch'io."
Emilijia si volta lentamente e si ritrova Chester accanto: i due si guardano intensamente e lei si aggrappa attorno alla sua vita mentre tiene le braccia avvolte al suo collo.
Si sente solo il rumore dell'acqua,il profumo di cloro ed il battito del cuore dei due che rimangono attaccati l'un l'altro per quasi un'ora scambiandosi qualche parola di tanto in tanto.
Dopo un po' Chester nota che ragazza sta iniziando a tremare e che la sua pelle sta assumendo un tono bluastro.
"Stai congelando."
"Ehm,sì,sto iniziando ad avere un po' freddo."
I due escono dall'acqua e vanno nello spogliatoio a sciacquarsi e rivestirsi: nessuno dei due riesce a distogliere il pensiero da quegli interminabili minuti,è stato come vivere un sogno,un meraviglioso sogno.
Dopo essersi preparati,si rincontrano all'uscita e decidono di raggiungere gli altri,ma mentre fanno per avviarsi,Emilijia si blocca.
"Oddio,io devo ripassare storia. Senti,vai pure dagli altri,io vi raggiungo fra un'oretta va bene?"
Lui ci rimane male per un attimo,ma poi la saluta sorridendo: è impossibile essere triste con lei.
Il gruppo è ancora nella hall e ad un tratto Chester vi entra con i capelli ancora bagnati.
"Ahia,ahia! Che cosa hanno fatto i nostri piccioncini?"
"Nulla..."
Le ragazze sghignazzano.
"Siii,come noo!"
"Ci crediamo!"
Lui abbassa lo sguardo.
"No,davvero. Non abbiamo fatto nulla."
Iris lo scruta.
"È successo qualcosa?"
"No,no,anzi. Sto benissimo,è solo che,ecco...Non so come dirglielo."
Malcom fa un'espressione perplessa.
"Dirle cosa?"
Frida sghignazza e si volta verso di lui.
"Secondo te?! Che è innamorato di lei!"
Malcom rimane con lo sguardo fisso e non dice nulla,poi torna ad usare il telefono.
Le ragazze si accingono a dargli ogni tipo di consiglio e lo spronano a buttarsi e basta.
"Chez,se tu non le piacessi lei non uscirebbe nemmeno con te. Ma Dio,lei è persa tanto quanto lo sei tu! Buttati e basta."
Lui sta in silenzio per un attimo e poi sorprende tutti con un'uscita a dir poco entusiasta.
"Avete ragione,andrò da lei e le dirò tutto,non ho più nulla da perdere!"
"GRANDE CHEZ!"
"VAI COSÌ!"
"A proposito,dov'è Emilijia adesso?"
"È in camera sua,sta studiando."
Avril propone di andare tutti a mangiare al bar accanto all'Accademia e di avvertire Emilijia,in modo tale che possa raggiungerli dopo.
"Va benissimo."
"Okay,noi dobbiamo prepararci,ma qualcuno deve andare al bar a prenotare."
Malcom e Chester si alzano all'unisono.
"Vado io."
I due si squadrano senza dirsi nulla.
"Ehm,andate tutti e due va bene?"
"Certo."
"Perfetto."
La tensione è palpabile: la loro antipatia reciproca non è mai svanita del tutto.
Mentre George e Mathias avvertono Emilijia e le ragazze si preparano,Malcom e Chester percorrono la strada per il bar in silenzio totale: Chester qualche volta gli lancia uno sguardo,mentre Malcom non stacca il volto dal telefono.
"Salve,vorremmo prenotare per stasera."
"Va bene,quanti siete?"
"Undici."
"Ottimo,potete prendere il tavolo lì in fondo. Volete accomodarvi intanto?"
I due si scambiano uno sguardo ed annuiscono.
Chester tenta di fare qualche domanda a Malcom (ma solo perchè è di buon umore),ma come risposta riceve solo monosillabi,finchè quest'ultimo non decide di parlargli chiaramente.
"Senti,Chester. Dovremmo parlare."
Chester lo guarda perplesso.
"Dimmi pure."
Malcom sbuffa.
"Ecco,diciamo che non mi va bene il fatto che tu voglia dichiararti ad Emilijia,tutto qui."
"Scusa,ma non capisco."
"Capisci benissimo invece."
Malcom si alza per prendere da bere,lasciando Chester in preda ai dubbi: la cosa lo sta a dir poco agitando.
"Perdonami,ma davvero non riesco a comprenderti."
Malcom beve un sorso d'acqua e poi fa un sospiro.
"Emilijia è come una sorella piccola per me,si è confidata più volte ed è una persona che ha sofferto tanto nella vita."
"Certo,lo so benissimo. E con questo dove vuoi arrivare?"
"Non sono pochi i momenti in cui l'hai fatta star male allontanandoti senza motivo a causa dei tuoi disturbi e nemmeno state insieme,figuriamoci quanto la faresti soffrire."
Tutta la gioia che Chester provava si trasforma in ira: gli tornano in mente ricordi orribili,che ormai aveva archiviato autoconvincendosi che fosserto stati solo degli incubi. "Mostro" "malato" "non avrai mai nessuno" "rimarrai solo per sempre"
Nonostante ciò,cerca di mantenere la calma.
"Tengo ad Emilijia più della mia stessa vita,come puoi solo pensare che io possa farle del male?"
Anche Malcom inizia ad irritarsi,il che rende la situazione ancora più pesante.
"Credi che far del male significhi solo picchiare? Rispondere male? No. Far del male vuol dire anche ignorare ed abbandonare. Tu cos'hai fatto con lei? Quando ti ha rifiutato non hai nemmeno voluto ascoltarla e te ne sei andato con la prima troia che ti è capitata sotto mano.Emilijia,la ragazza di ghiaccio,veniva tutti i giorni in camera mia a piangere e cercare conforto,finchè non sei tornato ed è caduta di nuovo tra le tue braccia. Dimmi,dopo tutto ciò vorresti farmi credere che non la farai star male di nuovo?"
Chester si alza in piedi e sbatte un pugno sul tavolo attirando l'attenzione di tutti i presenti.
"Ascoltami bene,tu non sai assolutamente un cazzo di me,di ciò che provo,del mio passato e dei miei disturbi,quindi faresti a bene a chiudere quella fogna che ti ritrovi al posto della bocca."
"Certo,ma io ti giuro che alla prima lacrima che vedo sul volto di Emilijia io ti vengo a cercare e ti faccio a pezzi."
Chester alza gli occhi al cielo.
"Sto morendo di paura."
"Sì e fai bene. Dio,non capisco come Emilijia possa star dietro uno come te,avresti fatto bene a rimanertene nel tuo covo,almeno non avresti mai fatto male a nessun..."
Malcom non fa in tempo a finire la frase che Chester lo afferra per la felpa e lo sbatte a terra.
I due iniziano i picchiarsi violentemente fra la folla che cerca invano di fermarli.
Ad un tratto Malcom riesce ad alzarsi in piedi ed a trattenere Chester per qualche attimo,finchè quest'ultimo,con tutta la forza e la rabbia che prova,lo spinge brutalmente contro un tavolo,accanto al quale,dopo aver sbattuto la testa,giace inerme.
In quel momento,tutto il resto del gruppo arriva al bar e si unisce attorno a Malcom.
"NOO! MALCOM! ALZATI!"
I ragazzi cercano di svegliarlo con dei lievi colpetti sul viso,ma dopo vari tentavi andati a vuoto,decidono di chiamare l'ambulanza ; che dopo qualche minuto accorre portando con se' Malcom ancora incosciente sulla barella.
"Dobbiamo andare con lui!"
Uno dei medici li ferma.
"Siete deglu studenti della Harrell Academy?"
I ragazzi annuiscono.
"Quanti anni avete?"
Avril si fa avanti fra la folla.
"Abbiamo tutti fra i quindici e i diciasette anni. Io sono la più grande."
"Siete tutti minorenni,non potete venire. Avvertiremo sia la scuola che la famiglia,voi cercate di mantenere la calma."
Appena il dottore va via,la folla inizia a sparire e rimane solo il gruppo,con Chester in disparte.
Iris,inizialmente tranquilla,si volta verso di lui e comincia ad inveire.
"PERCHÈ LO HAI FATTO?!"
Lui mantiene lo sguardo basso e da sotto i capelli si possono intravedere le lacrime che gli rigano il volto.
"Io non volevo."
"Eppure lo hai fatto! E tutto questo per cosa?! Eh?! Per cosa?!"
Emilijia ha intuito tutto,guarda per un attimo Chester negli occhi e solo grazie al suo sguardo ottiene la conferma: tutto ciò è successo per causa sua.
Emilijia scoppia in lacrime e se ne va.
"Scusatemi."
L'intero gruppo la segue,mentre Iris rimane per qualche attimo con Chester.
"Ha scatenato qualcosa in me,non ho saputo resistere."
"Devi capire che noi non siamo degli animali,okay?! Abbiamo un'etica ed un'educazione e non puoi comportarti come una belva solo perchè uno ti ha provocato. Ti conviene redimerti al più presto,l'hai fatta grossa."
Anche Iris si allontana e Chester rimane da solo e con la consapevolezza di essere ciò che tutti gli altri avevano già pensato: un mostro.

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