Malcom è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale di Manhattan ed attualmente si trova in coma.
I ragazzi,Shanika e la numerosa famiglia di Malcom aspettano novità davanti alla sua stanza: ormai sono rinchiusi in quell'edificio da tre giorni.
La madre continua a piangere ed i fratelli cercano di starle accanto,il padre prova a non perdere la calma ed a rimanere il più razionale possibile,intanto Shanika continua a fare avanti ed indietro per l'ospedale.
Mentre l'intero gruppo sta vicino alla famiglia di Malcom,Chester è ancora all'Accademia vagante fra la sua camera e l'ufficio della preside.
A causa dell'incidente,i suoi genitori sono stati costretti a pagare le cure a Malcom e Chester è stato sospeso dall'Accademia per alcuni giorni e non poteva esserci cosa peggiore: a casa sua la pressione è palpabile. La madre cerca di mantenere la calma e come al solito prova a prendere le parti del figlio,mentre il padre è furioso.
"Ti sei salvato a pelo dall'espulsione solo perchè l'incidente non è avvenuto all'interno della scuola! Ma come ti è venuto in mente?!"
"Alexander,ti prego..."
"Oh,no! Ti prego niente,Natalie! Ti rendi conto di quello che ha fatto?! Ha quasi diciott'anni,non è più un bambino! E non possiamo continuare a giustificarlo tutta la vita,qui ci vuole disciplina!"
Chester non sente nessuna delle parole dette dai suoi: i loro discorsi sono futili e di certo non ha bisogno di loro per capire che ha sbagliato ; inoltre il rumore dei suoi pensieri lo distrae da ogni stimolo esterno.
Improvvisamente il ragazzo decide di uscire di casa,nonostante le resistenza dei genitori ; si reca alla stazione e prende il primo pullman che lo porti in ospedale.
Sa benissimo che sta andando incontro alla morte: i fratelli ed i genitori di Malcom vorrano ucciderlo e di certo il gruppo non vorrà nemmeno più parlargli,ma sente di dovere delle scuse.
Chester arriva in ospedale e cerca il reparto ovunque,finchè non si ritrova al ventesimo piano del palazzo davanti ad una vetrata colma di gente: sono loro.
Si avvicina pian piano finchè i ragazzi lo notano.
"Chester..."
L'intera famiglia di Malcom si volta di scatto ed il fratello più grande,Byron,gli va incontro.
"TU! PEZZO DI MERDA CHE NON SEI ALTRO!"
Le sorelle cercano di trattenerlo e poi viene preso da un paio di infermiere che lo buttano fuori dal reparto in attesa che si calmi.
Dopo un attimo di silenzio,gli altri fratelli e sorelle di Malcom iniziano a scrutarlo ed a parlargli con tono serio.
"Cosa vuoi?"
Chester sospira.
"Io volevo solo chiedere perdono per ciò che ho fatto,non era assolutamente mia intenzione fargli del male."
"Eppure lo hai fatto e nostro fratello è in coma per colpa tua. Cosa credi di fare ?! Non sappiamo nemmeno se si sveglierà! Non accettiamo le tue scuse,la cosa più dignitosa che potresti fare in questo momento è andartene."
"Ma io volevo solo..."
Lara alza la voce urlandogli di andarsene,il piccolo Jay si mette a piangere e Kaitlyn e Aaliyah lo prendono in braccio per farlo calmare.
"Guarda un po' cos'hai fatto...Guarda cosa stai facendo alla nostra famiglia."
Iris si avvicina a Chester,che contro ogni aspettativa,rimane in silenzio ed impassibile.
"Chester,davvero,vattene. La situazione è molto difficile e delicata e non sei la persona più adatta a stare qui."
Ad un tratto gli occhi di Chester iniziano a diventare rossi e lucidi,mentre le sue mani tremano notevolmente.
"E perchè no?! Perchè sono un mostro, vero?!"
I ragazzi si guardano fra loro senza dire nulla e persino Iris non ha niente da dire.
"È questo che mi considerate anche voi?! DITEMELO!"
Un brivido percorre tutti i presenti,eccetto Emilijia,che fino a quel momento era nascosta dietro la vetrata.
La ragazza,vestita totalmente di nero,con un volto smunto e scavato e gli occhi di chi ha pianto giorno e notte per i sensi di colpa ; si avvicina a Chester,che la guarda fisso negli occhi.
Emilijia parla con un fil di voce.
"Vattene,Chester."
Lui inizia a tremare.
"No..."
"Vattene..."
Chester si avvicina e le prende il volto asciugandole le lacrime.
"Ti prego,almeno tu,sei l'unica cosa che mi è rimasta."
Emilijia non dice nulla,la sua espressione è impassibile,eppure continua a lacrimare.
"Non esisto solo io."
Chester si avvicina ancora di più al suo viso.
"Per me sì,per me esisti solo tu. Non riesci proprio a capire che io ti amo?"
Il cuore di Emilijia batte all'impazzata,eppure si sente così confusa,vuole solo stare sola e gli parla con l'ultimo fil di voce.
"Non ce la faccio più,ti prego,va' via."
Chester si sente incollato al pavimento,anche volendo non riesce a muoversi: sa che se si fosse staccato da Emilijia,sarebbe stato come dirle addio.
Tutti quegli sguardi,quelle gente che lo odia,quella pressione...Non riesce più a reggere tutto ciò.
Emilijia si stacca da lui e si allontana continuando a guardarlo negli occhi,mentre lui rimane fermo per un attimo e poi decide finalmente di andarsene.
Non riesce a fare a meno di piangere,sente troppe cose dentro di se e si sente letteralmente esplodere ; arriva all'atrio dell'ospedale e fa per andare verso la stazione dei pullman,ma ad un tratto sente una voce.
"Ehi!"
Inizialmente Chester non la riconosce,ma poi la guarda bene e sente un colpo al cuore,ma stavolta positivo.
Capelli corti e neri,occhi a mandorla,fisico atletico ed abiti con decorazioni tipicamente giapponesi: Sakura.
Chester corre da lei e la abbraccia.
"Ti ero mancata,cuginetto?
"Non sai quanto."
"Entra in macchina e dopo mi spieghi tutto,okay? So che ora non sei nel mood."
Chester si siede dietro ed appoggia la testa sul finestrino concentrandosi sulle martellanti goccioline di pioggia per non pensare a ciò che è successo,ma è difficile. Prende gli auricolari ed inizia ad ascoltare qualche canzone e la prima che gli capita è proprio Crawling, dei Linkin Park,la preferita di Emilijia.
Una lacrima gli riga il volto: non ce la fa,non riesce a non pensare a lei ed a tutto ciò che è successo.
Se fosse riuscito a controllare le sue emozioni tutto ciò non sarebbe successo ed a quest'ora Emilijia sarebbe fra le sue braccia.
Perchè il destino lo ha portato a vivere così? Cos'ha fatto di male? Inizia a credere che sia tutto frutto di un deprimente scherzo divino.
Chester si trova davanti a casa sua,ma non si sente in soggezione: sa di non essere solo. Sakura è sempre stata il suo angelo,una protezione e se non ci fosse stata lei probabilmente si sarebbe tolto la vita anni fa.
"Aspettami qui,vado a posare un attimo le valigie ad a salutare gli zii,tu non muoverti,okay? Voglio portarti fuori a mangiare,almeno ti distrai."
Chester annuisce e mentre aspetta continua a guardare la pioggia ed ascoltare le parole di quelle canzoni capaci di dar pace al suo animo turbato.
STAI LEGGENDO
Souls
Teen Fiction"Mai giudicare all'apparenza" Manhattan,Harrell Academy. Un gruppo di undici ragazzi,le cui vite si intrecceranno fra loro pian piano,vivono apparentemente la loro vita da studenti normali,ma ognuno di loro nasconde delle storie: alcune celate nel l...