"Ribellione"

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Tornare a casa normalmente dovrebbe essere piacevole: è sempre bello rivedere i propri cari dopo tanto tempo; eppure ciò non vale per tutti.
Frida sente un nodo alla gola ed un enorme macigno composto da ansia e frustrazione sulla schiena. Non ha più intenzione di vivere in questo modo: tutte quelle costrizioni,quegli impedimenti,la mancata possibilità di poter vivere come una normale adolescente. Questa non è vita.
"Eccoti,finalmente."
Il padre si avvicina e le da una pacca sulla spalla,mentre la madre a mala pena la guarda.
"Cosa aspetti? Hai lezione di danza,va a prepararti? E cos'è quel cappello ridicolo? Toglitelo subito!"
Ormai è da un po' di tempo che Frida pensava di cambiare: ha voluto letteralmente dare un taglio a tutta quell'apatia che la circondava. Ora è lei e solo lei la padrona della sua vita.
Frida si toglie il capello mostrando il suo nuovo taglio: i ricci lunghissimi sono totalmente spariti ed è rimasto solo un ciuffo sbarazzino che le cade delicatamente sulla fronte.
La madre sgrana gli occhi: sembra in preda ad un infarto.
"SCIAGURATA! COS'HAI COMBINATO?!"
Il padre,debole,osserva la scena ammutolito ; mentre Frida guarda la madre con totale menefreghismo.
"Ero stanca,mamma. E sono stanca."
Gli occhi della donna sono scarlatti per l'ira ed una piccola vena le pulsa sulla fronte.
"E sentiamo! Di cosa saresti stanca?!"
Frida inspira profondamente: finalmente sta per dire tutto ciò che si è tenuta dentro per quindici anni.
"Sono stanca di non poter vivere,okay?! Di non poter fare nulla senza il vostro consenso ; non posso mangiare,camminare,parlare ed esprimermi come voglio e tutto ciò solo perchè volete rendermi perfetta. Bhe,mi duole dirvi che io non sono perfetta e mai lo sarò. Non ho più intenzione di essere solo una pedina: se voi non siete mai riusciti a realizzare i vostri sogni,non vuol dire che debba farlo io al posto vostro ; anche perchè questo non è il mio sogno. E sì,ho tagliato i capelli perchè...Perchè mi andava,va bene? Mi dispiace di non essere la figlia che avete sempre voluto avere,davvero,ma credo di avere il diritto di vivere la mia vita come credo."
Il padre guarda la figlia impassibile,mentre l'espressione rabbiosa della madre non è minimamente mutata.
"Vuoi fare ciò che vuoi? Va bene,ma fuori da questa casa!"
La donna lancia violentemente le borse di Frida con dentro le sue cose.
"Vattene."
Lei rimane paralizzata: non avrebbe mai creduto che un genitore potesse arrivare al punto di cacciare fuori di casa un figlio.
"VATTENE!"
Frida esce fuori di casa repentinamente e mentre girovaga per la città,le lacrime le bagnano il viso: è stato giusto ribellarsi oppure è stata la sua condanna? Cosa farà ora? Cerca di pensare al suo futuro,ma non ci riesce: non sa nemmeno se stanotte dormirà nel suo letto.
Ad un tratto,sente qualcuno chiamarla.
"Frida!"
La ragazza si volta di scatto.
"George?!"
Lui le viene incontro e lei lo abbraccia forte: ora sa di non essere sola.
"Cosa ci fai qui? Ma...Sei da solo?! Ed i tuoi genitori?!"
George sospira.
"Ho solo deciso di liberarmi di un peso,ecco tutto."
Frida lo guarda perplessa per un attimo,ma poi capisce tutto: anche lui a deciso di liberarsi da quelle catene diventate ormai insostenibili.
"Io sono qui,non ti lascerò solo."
"Nemmeno io,Frida."
I due si guardano sorridendo,finchè non notano che una macchina li sta seguendo.
"George! Siamo noi!"
Alla guida dell'auto c'è Winston,mentre nei posti dietro ci sono le giovani governanti,Betty,Lotty e Dotty; che una volta scese,corrono subito da lui.
"Piccolo,ci siamo spaventate!"
"Eravamo così in pensiero!"
"La prossima volta corri da noi,okay? E non scappare più."
Anche Winston raggiunge George e lo stringe a se'.
"Figliolo..."
Il ragazzo ha le lacrime agli occhi: non era sua intenzione far preoccupare le uniche persone che lo amano davvero.
"Scusatemi."
Winston sorride e si rivolge sia a George che a Frida.
"Gli ultimi giorni di vacanza non sono stati il massimo,eh?"
I due ridacchiano e si scambiano uno sguardo.
"Proprio no."
"Ti portiamo all'Accademia,lì sarai al sicuro."
"Ma Winston,mia madre e mio padre cosa diranno quando non mi vedranno tornare a casa? Non voglio che diano la colpa a voi."
"Non preoccuparti per noi,figliolo."
Il volto buono e comprensivo di Winston lo rassicura immediatamente e decide di seguirlo in auto.
"Frida,vieni con noi giusto?"
La ragazza rimane spaesata per un attimo e dopo qualche momento di esitazione accetta.
Finalmente si torna a casa.

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