Per la prima volta nella sua vita,Mathias arriva in classe in anticipo e si ritrova completamente solo.
Gira in lungo e in largo per la classe aspettando che arrivino i suoi compagni e dopo un po' decide di ripassare per la lezione successiva: lo sapeva che sarebbe stato meglio starsene in camera a dormire ancora un po',ma da quando la professoressa ha iniziato a segnare tutti i ritardi sul registro vive con la perenne ansia di arrivare tardi,anche perchè suo padre potrebbe venirlo a sapere e come minimo gli lancerebbe qualcosa addosso.
Ad un tratto,Mathias viene distratto da qualcosa,o meglio,da qualcuno.
"Scusami."
Mathias alza lo sguardo: è un ragazzo alto e magro,con i capelli di un biondo tendente al rosso,dei piccoli occhi chiari e le guance coperte di lentiggini.
"Ciao,dimmi."
Il ragazzo si fa avanti.
"Mi chiamo Ryan,sono nuovo. È questa la classe di matematica? Ancora non mi so orientare!"
Mathias sorride.
"Sì,è questa!"
"Perfetto. Ehm,posso sedermi vicino a te?"
"Certo!"
Mathias sposta le sue cose e fa accomodare Ryan,con il quale inizia a chiacchierare finchè non arrivano finalmente gli altri compagni,compresa Iris.
"Ehi,ciao! Tu sei...?"
Ryan si alza di scatto.
"Oh,scusami. Sono Ryan,piacere. E tu?'
"Iris. Sei nuovo,giusto?"
Anche Iris e Ryan iniziano a parlare,il che infastidisce leggermente Mathias: ci stava parlando prima lui.
Finita la lezione,Mathias decide di far fare un giro a Ryan per fargli conoscere meglio l'Accademia ; mentre Iris torna in camera sua per sistemare le sue cose e finire i compiti.
Chester ha appena finito la lezione di fisica e si sente estremamente stanco: va sul balcone e si accende una sigaretta per rilassarsi,eppure neanche quella riesce a farlo star meglio ; sente solo una gran voglia di sfogarsi,anche se non c'è un motivo in particolare ; allora decide di provare ad andare in piscina e fare una nuotata.
Tutti gli studenti stanno ancora facendo lezione,ma lui ha finito un'ora prima,quindi la piscina è completamente vuota: meglio così.
Chester entra nella vasca e dopo un po' di allenamento,si immerge completamente in acqua e resta in apnea.
Che sensazione meravigliosa: nessuno parla,c'è silenzio,il corpo fluttua ed inizia ad omologarsi con l'acqua stessa ; puoi urlare e nessuno ti sente e dopo un certo lasso di tempo riesci persino a smettere di pensare al fatto che non stai respirando. Se solo si potesse stare così per sempre.
Dopo un po', Chester si accorge di essere in piscina da più di un'ora e le sue mani sono ormai raggrinzite,allora esce e si dirige verso le docce.
Iris,dopo aver finito di studiare e fare i compiti,ha bisogno di una nuotata liberatoria, allora anche lei si dirige in piscina e va negli spogliatoi per cambiarsi.
Ad un tratto sente un rumore di acqua che scorre,decide di andare a controllare e come al solito,scopre che è qualcuno che ha lasciato la doccia accesa ; ma anche dopo averla chiusa,continua a sentire lo stesso rumore: qualcun'altro non ha chiuso la doccia. Che nervoso! C'è qualcuno qui che ha rispetto per l'acqua?
Iris si avvicina all'altra stanza delle docce e senza pensarci troppo,apre la porta,ma all'interno di essa c'è qualcuno: Chester.
Lui se ne accorge,lei chiude la porta di scatto e diventa paonazza.
"Ehm,Chez. Non che mi dispiaccia il fatto che tu vada in giro nudo,ma questo è lo spogliatoio femminile!"
Chester spegne la doccia,prende un'asciugamano per coprirsi ed esce fuori.
"Non lo sapevo."
"Fuori c'è il cartello."
"Bhe,non l'ho visto."
Iris sospira.
"Per questa volta ti è andata bene dato che la piscina è vuota,ma la prossima volta stai attento."
Chester annuisce e corre subito nell'altro spogliatoio ; intanto Iris,imbarazzata e divertita allo stesso tempo,si cambia velocemente e si tuffa in piscina.
Lei adora l'acqua,sin da quand'era piccola: i suoi genitori la portavano sempre al mare e lei era capace di restare in acqua per ore ed ore,allora avevano iniziato a chiamarla "pesciolina". Cosa darebbe per rivivere anche un solo giorno con loro.
Iris finisce i suoi allenamenti e nota che sta arrivando altra gente,quindi esce dalla vasca,va negli spogliatoi a farsi la doccia e dopo essersi lavata nota qualcosa sul pavimento: Chez ha lasciato il suo costume qui ; allora lei lo prende,lo mette in una busta e dopo aver finito di asciugarsi,si presenta davanti alla sua camera.
Lui esce fuori dalla stanza,stavolta vestito.
"Mh,io ti preferivo in déshabillé."
Chester alza gli occhi al cielo ed accenna un lieve sorriso.
"Hai lasciato il tuo costume nelle docce."
Chester prende la busta,ringrazia Iris e fa per tornarsene in camera,ma lei lo ferma.
"Hai qualche minuto oppure i tuoi videogiochi non possono proprio aspettare?"
Chester la guarda per un attimo e poi decide di farla entrare.
"Wow,non ero mai stata nella tua stanza. È più triste della mia media in matematica."
Lui fa un'espressione perplessa.
"Scherzo,tranquillo! Nulla è triste come la mia media in matematica."
Chester continua a non dire nulla.
"Senti,ma cos'hai? Sei arrabbiato con me per caso?"
"No."
Iris sospira: odia quando fa il vago.
"Ascolta,Chez,è un po' che volevo parlarti e spero francamente che tu mi ascolti."
"Se non parli non posso ascoltarti."
Iris alza gli occhi al cielo e si trattiene dal dargli una sberla.
"Il fatto è che tu ti sei allontanato da tutti,sembri quasi evitarci. Perchè?"
Non è la prima volta che Chester si sente dire una cosa del genere: molti lo hanno accusato di allontanarsi o a volte anche il contrario,ovvero di essere troppo appiccicoso, eppure lui non se ne rende conto.
"Non mi sembra."
Iris stringe le labbra.
"Ma vuoi un pugno in culo?"
Chester non ha mai sopportato la volgarità o le parolacce in generale, ma Iris è capace di dire anche le cose peggiori ed essere divertente e lui spesso si costringe a non ridere.
"No...Grazie."
Iris sorride,ma in un attimo ritorna seria.
"Dai,su. A parte gli scherzi,magari a te non sembra,ma è evidente,ci manchi molto,o meglio, LE manchi molto."
"LE? A chi ti riferisci?"
"Sai a chi mi riferisco."
Chester abbassa lo sguardo e si volta verso la finestra.
"Emilijia..."
Iris annuisce,lui si siede sul letto e lei gli va accanto.
"Qual é il tuo problema? A me puoi dirlo,lo sai."
Chester non la guarda mai in faccia,continua a fissare il pavimento.
"Non ho nulla."
Iris abbassa lo sguardo.
"Sai,dicevo lo stesso quando circa cinque anni fa passavo tutti i giorni in camera a piangere."
Chester fa un sorrisino credendo che lei piangesse per qualche delusione amorosa da preadolescente.
"E sentiamo,perchè piangevi?"
Iris è seria da far paura e mantiene lo sguardo basso.
"Per la morte dei miei genitori."
Chester torna ad avere un'espressione seria e prova un grandissimo senso di vergogna.
"Non lo sapevo,perdonami. Come...È successo?"
Iris sospira.
"Era il mio undicesimo compleanno ed erano andati a comprarmi un regalo,quando un pazzo li ha travolti sotto una macchina proprio sotto casa nostra,io ho visto tutto."
Chester non dice nulla e stranamente inizia a farsi un'esame di coscienza: vale davvero la pena tener nascosto il proprio problema ed essere triste per esso,quando c'è gente che ha seriamente vissuto cose del genere e nonostante ciò continua a sorridere?
Lui si alza,prende le due scatolette di farmaci che assume e le da ad Iris.
"Non sarà sicuramente come perdere i genitori,ma il mio problema è questo."
Iris fa un'espressione perplessa.
"Abilify e Carbolithium? Cosa sono?"
Chester sospira.
"L'Abilify lo uso per trattare gli episodi maniacali,mentre il Carbolithium è per stabilizzare il mio umore."
Iris continua a non capire,ma prova ad andare ad ipotesi.
"Quindi tu...Hai qualche disturbo in testa,diciamo."
Chester annuisce.
"Disturbo bipolare di tipo I."
Iris non dice nulla per evitare di dire cavolate,non sa nulla a riguardo ; mentre Chester sta ancora cercando di capire se abbia fatto bene a rivelarlo o meno.
"Quindi è per questo che a volte hai gli scatti di rabbia improvvisi,ti allontani da tutti e poi due secondi dopo sei una persona adorabile?"
Chester fa un segno di approvazione.
"Ed è a questo che Christian si riferiva con "la tua altra mente" ?"
Chester alza gli occhi al cielo e fa un'altro segno di approvazione.
Iris si avvicina un po' di più e gli mette una mano sulla spalla.
"Non ti preoccupare,io non ti giudico e non lo farebbero neanche gli altri,se ti serve aiuto noi ci siamo."
Chester annuisce,accenna un sorriso e bisbiglia un lieve "grazie".
Dopo qualche secondo di silenzio,Iris controlla l'orologio e si ricorda che ha un appuntamento con le ragazze a breve.
Chester la accompagna alla porta,lei lo saluta e fa per andarsene,finchè lui non la ferma di nuovo.
"Mi va bene che tu lo dica agli altri,non c'è problema,tanto sarebbe venuto fuori lo stesso ; ma perfavore,fa che Emilijia non sappia nulla,a lei lo vorrei dire io di persona."
Iris sorride ed annuisce.
"Certo,come vuoi. Domani starai con noi,vero?"
Lui fa un'espressione indecisa.
"Chissà..."
Iris sorride forzatamente.
"La proposta del pugno in culo è ancora valida."
Chester sorride.
"Ed il responso è sempre lo stesso: no,grazie."
Iris fa una risatina e Chester alza finalmente lo sguardo.
"Comunque va bene,ci sarò."
"Perfetto."
I due si salutano e mentre Iris va dalle altre,Chester torna in camera: finalmente si sente libero da un peso.
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Souls
Teen Fiction"Mai giudicare all'apparenza" Manhattan,Harrell Academy. Un gruppo di undici ragazzi,le cui vite si intrecceranno fra loro pian piano,vivono apparentemente la loro vita da studenti normali,ma ognuno di loro nasconde delle storie: alcune celate nel l...