"Ritorno"

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Non c'è niente di più bello che essere a stretto contatto con la persona che si ama: le labbra che si sfiorano,la pelle che si tocca e la consapevolezza che ci siete solo voi e nessun altro.
La pelle di Emilijia è così morbida e candida e Chester non fa altro che accarezzarla,mentre lei si perde nei suoi occhi così neri e profondi.
I due si tengono abbracciati ancora avvolti nelle coperte celesti e si perdono l'uno nell'altra.
"Sei bellissima."
Le gote di Emilijia arrossiscono e gli da un bacio sul naso.
"Tu non sei da meno,Philips"
Lui alza gli occhi al cielo.
"Uno splendore."
Emilijia sorride,ma la sua espressione cambia repentinamente e si solleva.
"Cosa c'è?"
*DIN DON*
Emilijia sgrana gli occhi.
"CAZZO! È mia nonna!"
I due si alzano in maniera fulminea rivestendosi in un batter d'occhio e sistemando il letto meticolosamente.
"Arrivo,nonna!"
Chester si sistema i capelli,mentre Emilijia corre ad aprire la porta.
"Ce ne hai messo di tempo."
Emilijia ha il fiatone e gli occhi sgranati.
"Sì,scusami ero in bagno."
La nonna entra in casa e vedendo Chester sorride.
"Ecco il nostro giovine,allora,come ti sembra la nostra cittadina?"
Emilijia fa un'espressione perplessa.
"Cos...? Voi...Voi vi conoscete? Come? Non capisco."
La signora ridacchia.
"Non sono nata ieri nipotina,ho riconosciuto subito questo baldo giovane e gli ho detto di venire da te."
Emilijia è senza parole,prova troppe emozioni nello stesso momento. Chester le sta dietro senza dire nulla e roteando gli occhi qua e là,mentre la nonna li guarda in attesa di sentirsi dire qualcosa.
"Allora,Chester?"
"Cosa?"
"Hai convinto Emilijia?"
La ragazza si volta confusa.
"Convinta a fare cosa?"
Chester le si pone davanti sospirando.
"La mia speranza,era quella di convincerti a tornare a Manhattan,all'Accademia,dagli altri."
Emilijia abbassa lo sguardo e fa un giro attorno la stanza.
"Io...Io non lo so,non credo di...Di essere in grado. Io...Sono un tale casino."
La nonna la prende per le mani e la guarda dritto negli occhi.
"Emilijia ascolta,alla tua età io ero insicura come te,lo eravamo tutte. Ma tu hai tanto da dare: sei una grande artista,sei intelligentissima e sei tanto buona e sensibile ; hai tantissime qualità devi solo rendertene conto ed affrontare la vita a testa alta,perchè ne sei in grado eccome. E poi,non sei sola."
Emilijia si volta lanciando uno sguardo a Chester che ricambia con un lieve sorriso.
"E poi sai,ricordati che io ero una professoressa ai tempi. Ci tengo che tu studi!"
Emilijia sorride.
"Dì la verità,mi vuoi solo fuori dalle scatole."
La nonna alza gli occhi al cielo e le da un bacio sulla fronte.
"Questo mai. Però devi vivere la tua vita,Emilijia."
La ragazza sospira,si guarda attorno e dopo qualche secondo di silenzio sposta lo sguardo su sua nonna e sorride.
"Hai ragione."
Si volta verso Chester.
"Torno con te."
Lui sorride come non aveva mai fatto prima.
"Quando si parte?"
Chester spiega di essere venuto lì con sua cugina e che ne avrebbero parlato insieme.
"Va bene,intanto preparo le mie cose."
Emilijia va in camera sua a fare le valigie e a salutare quel luogo che l'ha protetta durante tutto quel periodo buio.
Il pianoforte,le pareti azzurre,la finestra che affaccia sulla spiaggia e quella splendida distesa turchese che ha accompagnato i suoi pensieri quotidianamente.
Dopo essersi cambiata,prende con se la valigia,uno zaino ed il suo album da disegno e raggiunge Chester in salotto.
"Sono qui."
La nonna sospira e non nasconde le lacrime.
"Mi mancherai tanto nipotina,torna presto,ma ricorda: prima pensa a te stessa."
"Lo farò."
Emilijia esce di casa accompagnata da Chester e davanti ad essa si presenta Sakura.
"Salve signora Sullivan!"
La donna fa un cenno di saluto sorridendo,mentre Emilijia osserva la ragazza perplessa: ha un volto familiare.
Sakura si avvicina e le stringe la mano.
"Io sono Sakura,la cugina di Chester."
"Io Emilijia."
La stretta di mano fra le due dura a lungo ed intanto si fissano l'un l'altra,finchè entrambe non capiscono.
"Oh mio dio..."
"Tu..."
Emilijia guarda il braccio di Sakura: un tatuaggio in kanji.
Gli occhi di Emilijia si gonfiano di lacrime.
"Tu sei la ragazza che mi ha salvata."
Sakura guarda la ragazza incredula.
"Sono così felice di vedere che stai bene."
Emilijia sorride fra le lacrime.
"Grazie,non finirò mai di esserti riconoscente."
Sakura fa un inchino con il capo.
Chester le guarda confuso.
"Voi due come fate a...?"
Le due sospirano.
"È una lunga storia."
Durante il pomeriggio,i tre vengono accompagnati in stazione dalla nonna,dove prendono
Il pullman che li condurrà in aeroporto e da lì,l'aereo per Manhattan.
Si torna a casa.

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