Lo studio inizia a diventare sempre più pesante a causa dei corsi di potenziamento in vista delle verifiche di recupero,quindi le lezioni spesso finiscono nel tardo pomeriggio rendendo gli studenti dei sacchi di carne completamente privi di energia.
Emilijia si rifugia perennemente sul balcone del suo piano per ammirare i lievi raggi di sole che squarciano il cielo perennemente azzurro grigiastro,soprattutto ora che il clima sta diventando piacevole (almeno secondo i suoi gelidi canoni).
Chester ha appena finito i corsi di recupero e scorge Emilijia intenta a fumare una sigaretta sul balcone: il suo cuore inizia a battere all'impazzata e cominciano a salirgli mille dubbi. Dovrebbe andare da lei? Avrà voglia di parlargli? Ad un tratto la risposta arriva da Iris,che se ne stava in silenzio dietro di lui ad osservare la situazione.
"Vai da lei."
Chester si volta.
"Stalker."
"Stalker io? Sei tu che stai fissando Emilijia da qualcosa come dieci minuti,sei disturbante,lo sai?"
Chester fa un sospiro ed abbassa lo sguardo.
"Dai,Chez. Stai tranquillo,non ti mangia. Magari ti strappa un occhio,ma nulla di che."
"Non sei d'aiuto."
"Vero,allora anzichè stare qui ad ascoltarmi perchè non la raggiungi?"
Dopo qualche attimo di esitazione,decide di farsi avanti.
Emilijia è girata di spalle,quindi non si accorge della presenza di Chester finchè non spegne la sigaretta e fa per uscire dal balcone.
"Ciao,Emilijia."
La ragazza sente un nodo alla gola ed una strana sensazione nello stomaco: il suo cuore è entusiata di vederlo,mentre la sua ragione prova solo repulsione.
"Ciao."
"È da un po' che non ci si sente."
Emilijia incrocia le braccia e si nasconde fra le spalle.
"L'ultima volta che ci siamo parlati era novembre,ora siamo quasi a marzo,quindi sì,è un po' che non ci si sente."
Chester è intimidito dallo sguardo artico della ragazza,eppure non vuole arrendersi: non ha intenzione di rinunciare alla possibilità di riavere un rapporto con lei.
"Bhe,come stai?"
Emilijia inizia ad irritarsi: "come stai?" tutto quello che ha da dire dopo quattro mesi è "come stai"? Cerca di non perdere la calma e di dimostrarsi totalmente stoica.
"Sto bene."
Chester è consapevole che superare la barriera di ghiaccio di Emilijia è praticamente impossibile,eppure è disposto a fare di tutto,persino a rinunciare al suo orgoglio.
"Mi dispiace,Emilijia. Mi dispiace da morire."
Lei continua a fissarlo senza dire nulla in attesa che lui continui.
"Non ho voluto ascoltare le motivazioni del tuo rifiuto dando per scontato che mi avessi sfruttato e mi sono allontanato sia da te che dagli altri a causa della mia presunzione."
"Bhe,a quanto ho visto ti sei consolato bene."
Chester sospira.
"Beth. Lei non ha mai significato nulla per me."
"E allora perchè stavi con lei?"
Lui evita la domanda continuando a scusarsi per il suo allontanamento ed Emilija pian piano inizia ad ammorbidirsi.
"Non è tutta colpa tua,avrei dovuto dirti subito il motivo della mia insicurezza."
"No,non fa nulla,davvero."
"Non fa nulla? Non ti turba il non sapere?"
"Non più."
Emilijia accenna un sorriso.
"È molto maturo da parte tua."
Chester nota il raddolcimento della ragazza e si permette di avvicinarsi un po' di più.
"Da quando non ci sei più,mi sento vuoto. Sei la prima persona con cui ho legato ed anche l'unica che non mi ha mai giudicato,allontanarmi da te è stato un errore ed ora voglio rimediare,sempre che a te non faccia troppo schifo starmi accanto."
Emilijia si avvicina a Chester,provocando in lui farfalle nello stomaco: quanto gli erano mancati quei grandi occhi neri,quella pelle così bianca ed i capelli azzurri.
"Non mi fa schifo,per niente."
Chester sorride ed è tentato dallo stringerla a sè,ma si trattiene.
"Ed allo stesso tempo credo che tu abbia il diritto di sapere ciò che è successo davvero."
"No,Emilijia,davvero,se non te la senti non ne parlare."
"L'ho detto agli altri,quindi devi saperlo anche tu,anzi,tu saresti dovuto essere il primo a saperlo."
Emilijia gli racconta tutto ciò che le è successo a Woodstock: dal subdolo gioco di cui è stata vittima al coraggioso salvataggio da parte di quella misteriosa ragazza.
Chester rimane immobile ad ascoltare quell'incredibile storia che pare essere stata presa da un film d'azione.
"...E questo è tutto."
Stavolta non resiste: si avvicina a lei e la abbraccia.
"Mi dispiace,Emilijia,mi dispiace da morire. Non avevo la minima idea che tu avessi vissuto tutto questo ; mi sento uno schifo,non posso credere di essere stato così insensibile."
Emilijia percepisce finalmente quella protezione che le era tanto mancata e quel piacevole calore che tempo fa era riuscito a scongelare il suo cuore.
"Non è colpa tua. L'importante è che sia tutto passato,no?"
Chester annuisce e le passa una mano fra i capelli scoprendole finalmente l'altra metà del viso.
Ad un tratto quel silenzio viene interrotto da Skyler ed Alene,che terrorizzate piombano sul balcone.
"Emilijia,presto! Devi venire subito!"
"Che succede?!"
"Non c'è tempo,corri! Mei Lin ha bisogno d'aiuto!"
Emilijia segue Skyler ed Alene e Chester le sta alle calcagna a sua volta.
I ragazzi arrivano davanti alla camera di Christian,da dove provengono delle urla.
"RIPETI QUELLO CHE HAI DETTO,PUTTANA! COS'È CHE VORRESTI FARE CON ME,EH? COS'È CHE VORRESTI FARE?!"
Le ragazze cercano di costringere Christian ad aprire la porta,mentre Chester prova invano a sfondarla.
Ad un tratto arriva anche il resto del gruppo.
"BASTARDO! APRI LA PORTA!"
I ragazzi cercano uno stratagemma alternativo per entrare nella stanza,mentre Avril,dopo qualche tentavo di aprire la porta,corre verso il piano inferiore.
"Dove vai?!"
"Torno subito!"
Fra il tumulto generale,Emilijia cerca di rimanere tranquilla e con aria seria chiede una forcina per i capelli.
"Ti sembra il momento?!"
"Sono seria,chi ha una forcina per i capelli?"
Frida si slega i capelli e gliene porge una ed Emilijia la usa per scassinare la serratura.
"Accidenti."
Appena entrati in camera,Mei Lin si aggrappa terrorrizzata a Ryan,che la porta fuori dalla camera.
"Va tutto bene,è tutto finito,tranquilla."
Sul pavimento ci sono tracce di sangue: Christian l'ha colpita in maniera brutale.
I ragazzi si schierano per impedirgli di uscire fuori dalla camera.
"LASCIATEMI PASSARE,STRONZI! LASCIATEMI!"
Emilijia lo spinge indietro.
"Tu non vai da nessuna parte!"
"LEVATI DI MEZZO!"
Christian le tira uno schiaffo e la ragazza cade sbattendo violentemente a terra.
A quel punto Chester lo prende per il collo e lo spinge verso la porta.
"Tu non la tocchi,hai capito?!"
Chester stringe le mani attorno al suo collo sempre più forte,ma Christian riesce a liberarsi e ad atterrarlo.
"NO! FERMI! STATE FERMI!"
"CHIAMATE QUALCUNO!"
Malcom e George cercano invano di fermarlo,ma invano.
Improvvisamente Avril torna,accompagnata dalla preside e da due insegnanti,che riescono a fermare la foga di Christian portandolo via dalla camera.
Molte persone,attirate dalle urla si avvicinano curiose cercando di capire cosa fosse successo,ma vengono allontanate.
Mei Lin viene portata immediatamente in infermeria,mentre la preside rimane sul posto a parlare con i ragazzi.
"Voi state bene?"
Chester annuisce nonostante abbia un tampone nel naso per bloccare il sangue e lo stesso Emilijia,anche se ancora un po' stordita a causa della caduta.
"Signora preside,dirà tutto ai genitori di Mei Lin?"
"Assolutamente sì,sono obbligata. Questa situazione è rimasta nascosta per troppo tempo e quando la vostra amica starà meglio,ne parlerò anche con lei."
"E Christian?"
La preside sospira.
"Per l'incolumità di tutti,verrà espulso dall'Accademia,ma allo stesso tempo sarà seguito psicologicamente,prima che possa far del male a qualcun'altro."
I ragazzi ascoltano in silenzio e dopo aver risposto a qualche altra domanda della preside,decidono di andare a trovare Mei Lin in infermeria: finalmente questo incubo si è concluso.
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Souls
Teen Fiction"Mai giudicare all'apparenza" Manhattan,Harrell Academy. Un gruppo di undici ragazzi,le cui vite si intrecceranno fra loro pian piano,vivono apparentemente la loro vita da studenti normali,ma ognuno di loro nasconde delle storie: alcune celate nel l...