Capitolo 12.

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-Astrid...-
Qualcuno mi sta chiamando, forse sto sognando. Non lo so con precisione.
Mi sento super rilassata.
-Astrid...svegliati.- continua la voce.
No, non voglio svegliarmi, perché dovrei?
Sto cosi bene...
-Astrid! Alzati, dannazione!- grida stavolta quella stessa voce e io sobbalzo.
Lancio un urletto e apro di scatto gli occhi.
-Che succede?- mormoro confusa, e con gli occhi ancora mezzo assonnati.
-Succede che sei sul mio letto da quasi tre ore.- urla Froy, incazzato.
Oh merda!
Mi sono addormentata sul suo letto?
Mi guardo subito intorno e noto che ha ragione.
Dio Santo.
Mi passo la mano sul viso, tra i capelli, ed emetto un rantolio strano.
-Oh cavolo...- borbotto, e solo adesso mi rendo conto del viso di Froy a pochi millimetri dal mio.
-Alzati, oppure ti faccio alzare io!- minaccia.
Lo allontano via da me, spingendo forte con le mani sul suo petto e lui finalmente si scansa, mentre io scendo dal suo letto e barcollo un po', a causa del movimento improvviso.
Rischio di cadere, ma sento Froy acchiapparmi al volo.
-Stai attenta, dannazione.-
Quante volte ha già detto "dannazione"?
-È colpa tua.-
-Mia?-
-Si, tua. Mi hai svegliato male e mi hai fatto alzare bruscamente...- lo incolpo. Lui sgrana gli occhi e mi guarda scettico, poi ride.
-Facile dare colpa agli altri, anziché ammettere di essere semplicemente maldestra.-
Spalanco la bocca, offesa.
-Io non sono maldestra.-
-Lo sei.-
Mi accorgo che le sue mani sono ancora strette attorno alla mia vita e quindi lo intimo con lo sguardo a lasciarmi andare, lui lo fa e io mi sento subito meglio.
-Ho davvero dormito per tre ore?-
Lui annuisce mentre si riappropria e si sdraia sul suo letto che però sembra avere ancora la mia forma.
-Si.- conferma.
-Perché non mi hai svegliato prima?-
-Avrei dovuto farlo?- ribatte sarcastico.
-Mi sembra ovvio.-
-A me no.- dice lui.
-Dovevo studiare e dovevo anche andare ad una lezione.-
Ormai le lezioni sono finite da un pezzo però.
È quasi sera e il sole sta per tramontare.
Accidenti!
-Avresti dovuto pensarci prima di sdraiarti sul mio letto e dormire...- mi riprende lui.
Affilo lo sguardo.
-È solo colpa tua se ho dormito lì, ti sei preso il mio letto ricordi?-
-Ora siamo pari.- risponde.
-Sei uno stronzo.- lo accuso e poi mi ranicchio sul mio letto e prendo un libro fra le mani.
Inizio a leggere le prime righe ma sento la risata del mio coinquilino.
-Leggi davvero Danielle Steel?- mi prende in giro e io gli lancio un'occhiata killer.
-Sì, problemi al riguardo?!-
Lui scuote la testa ma continua a ridere.
-No, nessun problema. È solo che pensavo fossi più un tipo da Nicholas Sparks...- ammette con ironia.
-Mi piacciono anche quelli.- affermo io e a questo punto Froy scoppia a ridere ancora più forte.
Maledizione, devo imparare a stare zitta.
-Ti pareva...-
-Non giudicare un libro dalla copertina, Froy- lo riprendo io, usando una frase fatta, ma vera al cento per cento.
-Cosa vorresti dire?- mi chiede questa volta con serietà; ha perfino smesso di ridere e mi guarda in modo strano.
Per un attimo mi mette a disagio il suo sguardo così profondo e intenso, ma per fortuna mi riprendo subito.
-Quello che ho detto...non puoi giudicarmi, perché non mi conosci...-
Lui sembra riflettere molto su ciò che ho appena detto.
Corruga la fronte e si morde il labbro,  perdendo un po' della sua sfrontatezza.
-Non ti sto giudicando...-
-Si, invece. I libri che leggo non dicono niente su di me.-
-Quindi mi stai dicendo che non sei romantica?- domanda curioso.
-Dovrei essere romantica solo perché leggo libri rosa?-
Lui annuisce.
E adesso sono io quella che scoppia a ridere.
Abbandono il libro sul mio letto e mi metto seduta, rivolgendogli un'occhiata divertita.
-Che libri leggi, Froy?- gli domando all'improvviso.
-Che c'entra?-
-Rispondi.-
Lui sbuffa poi dice: -Thriller e horror.-
Sorrido, lo immaginavo.
"Prevedibile".
-Quindi ti consideri un detective o un assassino solo perché ti piacciono i gialli e ti diverti a leggere cose su persone che muoiono?-
Lui apre la bocca ma la richiude subito, poi abbassa lo sguardo e scuote la testa.
"Fregato!".
-Okay, ho afferrato il concetto.- ammette e mi guarda da sotto le sue lunghe ciglia. -I libri che leggiamo non ci rendono ciò che siamo.-
Annuisco, ha capito davvero.
Wow. Adesso sì che sono stupita.  -Esattamente.- confermo io, felice.
Ci guardiamo per qualche minuto senza dire nulla.
Occhi negli occhi, curiosità e divertimento.
Una strana tensione si fa largo tra di noi e tutto diventa ambiguo.
Mi sento in difficoltà, accaldata...
-Quindi non lo sei?- domanda lui, con la voce roca.
-Non sono cosa?-
-Romantica...?-
Sorrido di nuovo e faccio spallucce.
-Ho un modo tutto mio di vedere il romanticismo. Non sono una persona che crede in tutto ciò che i libri scrivono. Ma mi piace immaginare che là fuori ci sia qualcuno disposto ad aspettarmi, qualcuno che un giorno sarà mio marito e il padre dei miei figli. Mi piace immaginare un futuro in cui non è tutto rose e fiori, un futuro con delle difficoltà e incomprensioni, un futuro in cui io e la persona al mio fianco combatteremo insieme. Non sono romantica Froy ma, voglio ciò che cercano tutti...- dichiaro con sincerità.
-Sarebbe?-
-Un amore sincero. Un amore ricambiato, voluto... E quando parlo di amore non mi riferisco solo all'amore tra uomo e donna ma ad ogni tipo di amore...-
Lui mi osserva con grande attenzione, sembra stia soppesando ogni mia parola, è concentrato e posso vedere le rotelle del suo cervello in movimento.
-Non ti consideri romantica, ma hai detto qualcosa che fa parte di un animo romantico...- mi fa notare.
-No, questa è la realtà. Il romanticismo è ben altro.-
-Se lo dici tu...-
-Si, lo dico io.- confermo e sorrido.
Lui sbadiglia e poi mi lancia un sorriso bellissimo e sincero.
Continuiamo a guardarci e sento di nuovo quella tensione di poco fa...
Qualcosa sul mio stomaco inizia a muoversi e io mi schiarisco la voce.
Froy si lecca le labbra lentamente e sta per dire qualcosa ma viene interrotto dal bussare alla porta di qualcuno.
Entrambi giriamo la testa di scatto e ci riprendiamo da quella strana bolla termica che si stava creando.
Froy si alza dal letto, scompigliandosi i capelli e va ad aprire la porta.
Sento un trambusto e un attimo dopo un ragazzo alto, muscoloso e moro si butta tra le braccia di Froy.
Ha gli occhi a mandorla e una bocca carnosa e grande.
Il suo abbigliamento mi ricorda un hippie, ma mi piace.
-Ehi, Gordon!- esclama il nuovo arrivato mentre assesta pacche leggere e amichevoli sulle spalle del mio coinquilino.
Corrugo la fronte, smarrita.
"Gordon?"
Solo adesso faccio due più due e mi rendo conto che è solamente il cognome di Froy, e mi vergogno, perché non so ancora niente di lui nonostante viviamo assieme ormai da tre giorni.
Froy ricambia l'abbraccio e poi lo lascia entrare.
-Steve, che ci fai qui?- Gli domanda  dopo un secondo, richiudendosi la porta alle spalle.
-Sono venuto a dirti che stanotte Selene organizza una festa a casa sua, quindi se...- il ragazzo si blocca e sembra finalmente accorgersi di me.
Spalanca quei suoi occhi grigi e a mandorla e mi guarda con un sorriso da ebete.
Avvampo, sentendomi subito in imbarazzo e guardo Froy in cerca di aiuto.
Il mio coinquilino sorride, alzando gli occhi al cielo.
-Lei è la mia coinquilina, si chiama Astrid.- mi presenta poi al suo amico che ancora mi guarda con sorpresa, mettendomi sempre più in soggezione.
Faccio un passo avanti, decidendo di rompere l'impiccio assoluto che si è venuto a creare.
-Piacere.- allungo la mano verso Steve che sembra automaticamente riprendersi.
-Piacere mio, bambola.- mormora lui con un tono da rimorchio che, anziché farmi incavolare, mi fa scoppiare a ridere come una stupida.
Froy invece si rabbuia e si mette in mezzo a noi, facendo staccare la mano del suo amico dalla mia.
-Falla finita con i tuoi nomignoli.- lo redarguisce minaccioso, ma Steve lo ignora.
-Sai, se vuoi, puoi diventare la mia coinquilina anziché vivere con questo rompi scatole...- mi propone scherzando e io non riesco a trattenere altre risate.
Questo ragazzo già mi piace, mi sta simpatico.
-Steve!- esclama Froy con disappunto.
Steve alza gli occhi al cielo e mi fa l'occhiolino.
-Bambina.- mi chiama, e poi si gira verso il suo amico che ha tutta l'aria di essersi innervosito.
-Cosa aspettavi a dirmi di lei, amico?- lo accusa con un tono divertito e Froy sbuffa.
-Cosa mi stavi dicendo?- gli chiede invece, cambiando argomento.
Steve ridacchia e poi afferma: -Mi chiedevo se ti andasse di venire con me, ci sarà da divertirsi...- poi si gira nuovamente verso di me e mi guarda con un sorrisetto furbo sulle labbra.
-Non pensarci nemmeno, Steve!- lo riprende Froy con una voce severa.
Steve non demorde, mi viene vicino e guardandomi con un altro sorriso malizioso dice: -Perché non vieni con noi?-
Un'altra festa?
L'ultima non è andata bene... per niente!
-No!- esclama Froy.
-Stai zitto tu.- commenta Steve che non stacca i suoi occhi da me.
Guardo Froy che mi sta praticamente minacciando con lo sguardo e poi guardo Steve che invece mi sta pregando.
"E adesso?!"
Stringo le labbra in una smorfia incerta e alla fine accetto.
-Va bene!-
-Cazzo!-
-Evvai!- esclamano in contemporanea Froy e Steve.
Guardo il mio coinquilino che vorrebbe uccidermi.
-Non ti sei ancora stufata delle feste? Devo ricordarti cosa è successo con...- inizia lui ma io lo interrompo.
-Ci sarai tu stavolta, no? Andrò con voi.-
La sua mascella si indurisce.
-Non mi interessa un cazzo. Le feste a cui partecipo non...-
-Froy, lasciala decidere per conto suo!- interviene Steve, ma Froy lo fulmina con un'occhiataccia.
-Tu stai zitto, coglione.-
Basta, non può mica trattare tutti male.
-Froy, la vita è la mia. Faccio quello che voglio. Steve mi ha invitato e io ci andrò, fine della discussione.-
Lui mi guarda con rabbia, il suo sguardo è peggio di quello di IT ma io non mi faccio intimorire.
Alla fine sembra arrendersi, o forse solo rassegnarsi.
-Starai con lui, non prenderai cocktail da nessuno, e non dovrai mai abbandonare il posto senza noi due, intesi?-
Annuisco.
-Si, papà.- lo prendo in giro.
Ma lui si incazza ancora di più, mi dà una spallata ed esce dalla nostra camera come una furia.
-Muovetevi!- urla a me e Steve che invece rimaniamo fermi come due pilastri in mezzo alla stanza, scossi e turbati da questo suo comportamento così ostile.
-Andiamo dai, prima che si incazzi ancora di più.- mormora Steve qualche minuto più tardi; prende la mia mano e usciamo fuori, raggiungendo Froy.
Saliamo sulla macchina di Steve, profumata e nuova di zecca, ma io non so come mai mi ritrovo nei sedili posteriori con Froy accanto.
Oh oh...
Mi sta fissando, sento il suo sguardo addosso e percepisco il suo nervosismo e la sua irritazione.
Non capisco come mai si stia comportando in questo modo.
Si comporta come se non volesse farmi conoscere la sua vita, come se nascondesse qualcosa...
E forse è davvero così.
Lui nasconde qualcosa.
Qualcosa che lo fa allontanare da chiunque tenti di avvicinarsi a lui.
Compresa me.

⭐I Nostri Oscuri Segreti⭐ (Ex Coinquilini & Segreti) ⭐OLTRE I LIMITI E CONFINI⭐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora