Capitolo 45.

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Froy.

<<Sto per parlarti di qualcosa che ti sembrerà assurdo, lo so. Ma è la pura verità e tu...sei la prima persona a cui lo sto raccontando! Per parlarti di questo però, devo un po' partire dal principio...>>
Astrid è seduta sul suo letto e io sono al suo fianco.
Ha uno sguardo incredulo e il respiro irregolare. So che è difficile per lei riuscire a immaginare una cosa simile ma deve capire...
<<Va bene, parla Froy.>> Sussurra.
Faccio un respiro profondo e mi mordo un labbro mentre cerco il modo più semplice per spiegare le cose come stanno.
<<Era una mia cara amica, la migliore. Era la persona più importante per me; mi capiva, mi sopportava, mi completava.>>
Astrid corruga la fronte e mi fissa in silenzio.
<<Non siamo mai stati assieme, ma a lei avevo dato il mio primo bacio. Con lei avevo fatto alcune esperienze...>> Lascio la frase a metà e aspetto che Astrid comprenda cosa intendo.
<<Vuoi dire che...?>>
Annuisco. <<Si. Voglio dire che la mia prima volta è stata con lei.>> Confermo con tranquillità.
Astrid spalanca la bocca e sbatte le palpebre più volte. <<Wow.>> Dice. <<Ehm, come posso credere al fatto che foste solo amici?>> Aggiunge poi con un po' di delusione nella voce e forse gelosia.
<<Perché lo eravamo. Perché quelle cose sono state solo... esperienze. Entrambi eravamo d'accordo sul fatto che niente doveva distruggere il nostro rapporto.>>
<<Froy, è una cazzata bella e buona.>>

<<Non lo è. Te lo assicuro Astrid. Non era una cazzata.>> Borbotto.
<<Quindi non vi siete mai fidanzati? Non vi siete mai amati?>>
La guardo un attimo senza proferire parola. Lei aspetta la mia risposta con uno sguardo irritato.
Devo ammettere che vederla infastidita mi causa un piacere inaspettato..
<<L'amavo certo, ma come si amano gli amici.>>
<<Gli amici non si amano, Froy.>> E quando mi dice questo il suo sguardo cambia; ora è triste e sconsolata.
Automaticamente penso a quel pezzo di merda del suo migliore amico, a colui che ha abusato di lei. Provava qualcosa per lei? Perché è arrivato a compiere un atto del genere?
Figlio di puttana. Vorrei ammazzarlo.
<<Froy...>> Mi richiama lei.
Serro le mascelle e scuoto la testa.
<<Si, scusa...>> Mi giustifico. <<L'amicizia è un po' come l'amore. Conosci una persona, scopri di avere cose in comune, ci parli e ti diverti, passano gli anni e le avventure insieme aumentano, crescono e diventano sempre più importanti, ti affezioni, si crea un sentimento, ti senti protettivo e un po' possessivo per qualcosa che vorresti non finisse mai.>> Spiego poi e lei abbassa lo sguardo mentre con la mano si accarezza il collo. Le sto sicuramente ricordando cose del suo passato e forse le sto facendo del male involontariamente ma deve sapere ...
<<A un certo punto ti accorgi di voler bene quella persona in un modo smisurato. Ti chiedi se quel bene sia anche amore e ti rendi conto che, si, è amore. Ma non quell'amore classico. È un amore diverso dal solito. Un amore coronato dal rispetto, dai momenti condivisi, dalle risate e a volte dalle lacrime. È un amore unico nel suo genere che nasce dal momento in cui ti accorgi che quella... è la tua anima gemella. È un amore che nasce quando pensi che al mondo non potrai più camminare se al tuo fianco non ci sarà lei. Un amore dove non vuoi lasciare, non puoi lasciare. Perché lasciare significherebbe rinunciare e tu...non vuoi rinunciare a nulla di ciò che avete creato!>>
Astrid alza di nuovo il suo sguardo verso il mio e mi sorride.
<<Vai avanti>> mi incita.
<<La mia risposta quindi è si...l'ho amata. L'ho amata nel modo in cui ti ho spiegato e continuo tutt'ora ad amarla.>>
Astrid non dice una parola, si limita a guardarmi con attenzione.
<<Avevo dieci anni quando l'ho conosciuta. Un giorno mentre ero al parco, come uno stupido, scivolai dall'altalena e la sua risata squillante mi perforò i timpani. Rideva di me.>> Mi fermo un attimo e sorrido a quel tenero ricordo infantile. Melody era una piccola vipera. <<Mi rialzai subito e per vendicarmi le tirai i capelli. Lei cercò di difendersi e cadde, smettendo di ridere. Ci guardammo in cagnesco quando si rialzò e poi, come due idioti, iniziammo a ridere forte.>> Faccio un'altra pausa e Astrid, con sorpresa, prende la mia mano e la stringe tra la sua.
Non dice nulla, mi guarda come per incoraggiarmi e mi sorride leggermente.
<<Da lì nacque tutto. Si chiamava Melody e da quel giorno, avevamo siglato la nostra amicizia. All'inizio eravamo solo noi due. Poi lei mi ha fatto conoscere la sua famiglia...>> A questo punto mi fermo, fisso per alcuni secondi Astrid e sento il mio cuore battere come un tamburo perché lei sta accarezzando il dorso della mia mano con lentezza. Cerco di tornare, con difficoltà, a concentrarmi sul racconto anziché sul suo tocco..
<<Melody era...la sorella adottiva di Jimmy e di Selene.>> biascico dopo alcuni minuti.
<<Cosa?!>> Esclama Astrid che stavolta si alza dal letto e mi guarda con aria sconvolta. <<Sorella adottiva? Vuoi dire che...oddio! Era sua sorella...>>
Annuisco e mi alzo per raggiungerla e cercare di calmarla. <<Si, erano fratelli. Melody è stata adottata quando aveva un anno. I suoi genitori l'avevano abbandonata.>>
Astrid strabuzza gli occhi e scuote la testa. <<Ma...come hanno potuto. Insomma, era una bambina..>>
<<Alcune persone sono dei mostri.>> Dichiaro.
<<Froy, quindi tu e Jimmy vi conoscete fin da piccoli?>> mi chiede.
Faccio segno di sì con la testa. <<Si. Jimmy e tutti gli altri. Ci conosciamo da tanto. Per un periodo eravamo tutti inseparabili, poi Melody è morta e con lei è morto tutto ciò che si era creato.>> Ammetto, con una voce triste.
<<Non capisco!>> Esclama Astrid, con frustrazione.
<<Come è morta? Jimmy le ha...fatto del male? È per colpa sua?>>
Si prende la testa fra le mani e sospira, disperata. La sto sovraccaricando di informazioni, ne sono consapevole.
<<No... Jimmy non c'entra. Nella sua morte non c'entra. Melody era malata.>> Confesso e deglutisco per far scivolare il groppo formatosi nella mia gola.
<<Una malattia?>> Ripete Astrid con shock.
<<Si, una malattia patologica. Un problema al cuore; un tipo di cardiomiopatia che le causava delle disfunzioni che a loro volta causavano altri danni, provocandole spesso scompensi cardiaci. A quanto pare era genetica; ha ereditato dai suoi genitori biologici. Le hanno diagnosticato tutto all'età di quattordici anni.>>
<<Oddio...>>
Emetto una risata sarcastica e mi mordo le labbra. Devo essere forte e non piangere come un ragazzino, ma è tremendamente difficile.
<<All'inizio pensavamo fosse una cosa da nulla. Una specie di soffio al cuore, o un problema che poteva risolversi facilmente. Col tempo però...lei è peggiorata. Si sentiva male molto spesso e alla fine le hanno proposto di fare il trapianto.. era l'unico modo per evitare il peggio...>> Mi blocco, chiudo gli occhi e stringo le mani in due pugni. Fa male. Fa male ritornare indietro a quei momenti. Fa male rivedere quelle scene...
<<Froy, ehi...>> Sussurra Astrid con dolcezza e gentilezza, mi accarezza il viso con le mani e porta il mio viso alla sua altezza. <<Respira. Respira Froy. Ci sono io con te.>>
Ha ragione. C'è lei. C'è lei e questo basta per farmi ritrovare il coraggio. La guardo dritta nelle sue pupille e lì riesco a trovare la forza necessaria.
<<Il peggio però era arrivato comunque. Un giorno mi ero svegliato... ero andato a casa sua e lei...lei era morta. Il suo corpo disteso sul suo letto e al suo posto solo un grande, enorme dolore che mai sarebbe passato. Melody aveva 17 anni. Quel giorno, credo di essere morto con lei. Mi sono spento. Mi sono perso. Mi sono smarrito e ancora oggi non so dove sono finito.>>
Astrid prende la mia mano. Trascina i nostri corpi sul suo letto e mi ci fa sedere sopra. Con le sue mani calde e quelle sue dita lunghe e affusolate fa affondare il mio viso sul suo petto. <<Froy, mi dispiace. Dio, mi dispiace così tanto...>> Cantilena e tira su con il naso.
Sta piangendo? Sta provando compassione?
<<Astrid...>>
<<Come riesci a vederla? Io non capisco. Lei è morta. E...e tu la vedi. Come puoi farlo?>>
La domanda più giusta sarebbe: perché solo io posso vederla?
<<Nemmeno io lo credevo possibile, credevo di aver perso del tutto la testa. Invece è reale...>>
È ancora reale. Melody è reale. Così come ora è reale Astrid che, mi sta fissando, con lo sguardo lacrimoso, corrucciato e ancora tanto confuso. Anche io lo ero la prima volta che avevo visto Melody dopo la sua morte...

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Ho dovuto dividere il capitolo. Non l'ho fatto di proposito, sarebbe diventato troppo lungo e non volevo annoiare. Nel prossimo sarà svelato il mistero di Froy e Melody. Abbiate ancora un po' di pazienza e lo saprete.
Notte ⭐❤❄

⭐I Nostri Oscuri Segreti⭐ (Ex Coinquilini & Segreti) ⭐OLTRE I LIMITI E CONFINI⭐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora