Londra.
31 dicembre 2016.Il rombo dei tuoni. Un rumore forte e potente che, durante un temporale, invade le orecchie di chiunque. Un rumore che sembra entrare nelle ossa... Il rumore che precede il fulmine; quella scossa elettrostatica capace di illuminare il cielo.
Era quel rumore che stava accompagnando la serata più devastante della mia vita. Quella che mai avrei potuto cancellare.
I tuoni erano complici di quel momento...Testimoni di qualcosa che mi sarei portata dietro per molto tempo...
Normalità, spensieratezza, gioia... Quella notte, lui, aveva portato via quei tre elementi del mio carattere che facevano di me una persona integra.
Non c'erano scuse che potevano giustificare qualcosa del genere, non c'era nulla che potesse restituire ciò che avevo perso.
È quando cerchi di costruirti qualcosa che all'improvviso tutto crolla. È quando ti fidavi della persona sbagliata che capisci di dover riprendere in mano la tua vita...
A quel tempo però, non lo avevo ancora capito...
Non avevo compreso davvero chi avevo davanti. Tutto sembrava perfettamente normale.
Avevo una vita comune, amici comuni e non c'era nulla che non andasse, tranne quel giorno. Quel giorno tutto per me cambiò.
Il bianco non era più bianco. E il nero non era più nero.
C'era solo un grigio, come quello delle nuvole durante una tipica giornata di pioggia londinese. Quel grigio di una nuvola che sembrava volermi soffocare. Quel grigio fumo che si disperdeva nell'aria.
Grigio, grigio e ancora grigio.
Così era diventato il mio mondo dopo ciò che mi fece. Così ero diventato il mio umore dopo quello che avevo passato...Grigio come il temporale.<<Astrid?>>
La voce di Froy mi riscuote.
Sospiro pesantemente, posando gli occhi su di lui. In questo momento farei di tutto pur di non pensare al mio passato. Il tempo sta passando ma la mia mente elabora ancora immagini dolorose che non riesco del tutto a cancellare.
<<Tutto bene?>> Mi chiede ancora il mio coinquilino.
<<Si!>> Rispondo secca e poi riporto lo sguardo sul mio libro.
È soprattutto colpa sua se i miei ricordi affollano il mio cervello. Dopo il litigio di ieri sera non ho smesso di rimuginarci sopra e la mia mente, per peggiorare il tutto, ha aggiunto anche il passato che mi lega a Londra.
<<Sei ancora incazzata?>> Domanda Froy.
Ma dice sul serio? Non capisco se si stia divertendo a prendermi in giro o cosa.
<<Devo studiare...>> Lo liquido semplicemente, e infilo delle cuffiette nelle mie orecchie, almeno non sentirò la sua voce.
Passa all'incirca un minuto e mi ritrovo la faccia di Froy a pochi millimetri dal viso. Mi strappa le cuffiette con una mossa rapida e le butta da qualche parte nella stanza.
<<Vuoi continuare ad ignorarmi?>>
Lo guardo malissimo. <<Non è bello, vero? Ti da fastidio?>> sorrido come una stronza.
Ecco! Gli sto rendendo Pan per focaccia.
<<Si.>> Risponde lui, e si lecca le labbra.
Il suo profumo invade i miei sensi, e i suoi occhi mi scrutano attentamente.
<<Cosa avevi prima?>> Mi chiede in modo dolce. Bipolare del cacchio.
<<Prima quando?>> Fingo di non capire cosa mi stia chiedendo perché non voglio dirgli nulla.
<<Dimmelo, Astrid.>>
<<Non sei nessuno per me, Froy. Non devo raccontarti nulla.>> Commento in modo tagliente e lui sgrana gli occhi.
Ci è rimasto male ma non mi interessa.
Si allontana da me, si passa una mano fra i capelli e poi sbuffa. <<Fai come vuoi!>> Sbotta subito e si sdraia sul suo letto. La sua espressione è furiosa e il suo fastidio palese.
Si merita di stare così.
Ma chissà come mai mi sento una stronza a vederlo in questo stato....<<Ciao, bella.>> Mi dice Pablo due ore dopo.
È venuto a prendermi per andare in biblioteca assieme, e il suo sorriso è contagioso.
<<Ciao, Pablo.>> Mi avvicino a lui e poso un bacio leggero sulla sua guancia.
Alle mie spalle sento un grugnito e so che è Froy ma non mi giro a guardare. Pablo invece guarda di sbieco il mio coinquilino e alzando gli occhi al cielo mi dice: <<Avevi altri impegni per caso?>>
<<No, perché?>> Gli domando confusa.
<<Perché lui non sembra essere felice di questa tua uscita.>>
Mi schiarisco la voce e quando mi giro verso Froy noto il suo viso deformato dalla rabbia. Ma rabbia per cosa?
<<Lui è sempre così.>> Borbotto con voce scocciata quando mi giro di nuovo verso Pablo. So che Froy mi ha sentita.
<<Mi dispiace per te, allora.>> Scherza l'Argentino e io rido.
<<Già!>> Rispondo e sto per chiudere la porta ma Froy la blocca e io mi giro di nuovo a guardarlo.
Indossa una canadese ora e il cappuccio nasconde i suoi capelli. Uno sguardo ammiccante in viso e le sue labbra dischiuse che mi fanno per un attimo avere pensieri impuri. Dannato Froy!
<<Posso unirmi a voi?>> domanda.
Cosa?! Non dice seriamente?!
Giro di scatto lo sguardo su Pablo e noto che anche lui è sorpreso e sconvolto dalla proposta.
Mi guarda per capirci qualcosa, forse, ma io faccio spallucce. Sono stupita quanto lui.
<<Allora?>> Insiste Froy con un sopracciglio alzato.
<<Ehm...>> Inizio incerta ma Pablo mi interrompe.
<<Okay, se vuoi...>>
Spalanco gli occhi e guardo male Pablo. Ma è cretino? Perché mai ha accettato? Dannazione.
Froy sorride soddisfatto e mi lancia uno sguardo pieno di malizia.
<<Perfetto!>> Esclama.
Già, perfetto. Perfetto un corno!
L'ha fatto apposta il bastardo. Lo so. E me lo dimostra quando, nel momento esatto in cui Pablo si allontana da noi per rispondere al telefono, lui mi guarda con divertimento.
<<Contenta, Astrid?>> Mi domanda beffardo.
Figlio di...
<<Non immagini quanto!>> Rispondo con lo stesso tono.
Si morde un labbro, mi fa l'occhiolino e poi sorride come un vero e proprio bastardo.
Maledetto.
<<Andiamo ragazzi..>> ci ordina Pablo cinque minuti dopo e Froy lo segue a ruota mentre io mi mi trattengo dal commettere un omicidio!
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⭐I Nostri Oscuri Segreti⭐ (Ex Coinquilini & Segreti) ⭐OLTRE I LIMITI E CONFINI⭐
Novela JuvenilATTENZIONE: SOSPESA TEMPORANEAMENTE. Vent'anni e una reputazione rovinata. Astrid Rose, stanca di sentirsi giudicata e mal voluta, partirà per una nuova strada. L'università di Harvard diventerà la sua nuova casa. Qualcuno, però, ribalterà il suo...