Londra.
31 dicembre 2016.La notte di capodanno. La fine che apre le porte a un nuovo inizio.
Per me era stata soltanto la fine. La fine di qualcosa che non doveva ancora terminare.
Sarebbe dovuta essere una notte serena e tranquilla. Doveva essere una notte perfetta.
Invece no. Era stata il mio incubo.
Una condanna non voluta. Una decisione non voluta.
Dovevo semplicemente divertirmi, sorridere e scherzare.
Le cose però non erano andate esattamente in questo modo.
Forse era stato il destino, forse un momento sbagliato, forse solo sfortuna..Tuttavia, di quel giorno ricordo solo il dolore: estremo, grosso e dirompente dolore che attraversava ogni mia particella.
Un dolore che mi aveva lacerato.<<Astrid, stanotte ci divertiremo un sacco!>> Aveva esclamato Derek, il mio migliore amico.
<<Non dobbiamo distruggere la casa, i miei genitori mi uccideranno altrimenti!>> Avevo ribattuto.
Avevo dato una piccola festa a casa mia per salutare l'anno in bellezza e accogliere quello nuovo e, ovviamente, Derek era l'addetto all'alcol.
Derek era un bel ragazzo. Alto, occhi verde bosco, capelli castani e ricci e un corpo che di certo non passava inosservato. Si allenava ogni giorno e i suoi muscoli erano ben in evidenza. Ci teneva alla sua forma fisica.
Era il classico amico d'infanzia, quello che sapeva perfino quante volte al giorno andassi in bagno, quello che stava sempre con me qualsiasi cosa dovessi fare. Era l'amico che desideravo avere sempre accanto.
Era il miglior compagno d'avventura. Faceva parte del mio mondo, della mia quotidianità.
<<Non ti preoccupare piccola, se dovessimo rompere qualcosa pagherò io per te. I tuoi genitori mi adorano, lo sai!>> Mi aveva detto, tirandomi contro di sé e adagiando il suo braccio attorno alle mie spalle.
<<Certo, perché sei uno stronzo lecca culo!>>
Lui era scoppiato a ridere e diamine se era bello, ma nonostante fossi consapevole della sua bellezza, non avevo mai avuto una cotta per lui. Era sempre stato come e più di un fratello per me. Gli volevo bene. Gli volevo un gran bene...
<<Sei gelosa?>>
<<Assolutamente sì! Sono i miei genitori non i tuoi!>>
<<Beh, non è colpa mia se ho più fascino di te.>>
Spalancai la bocca, offesa. <<Cretino>>
<<In realtà mi adori!>>
<<No!>>
<<Oh sì!>> Aveva ribattuto per poi schioccare un sonoro bacio nell'angolo delle mie labbra.
Lo spinsi via e lui rise con più forza.
<<Dobbiamo continuare a preparare tutto. Presto questa casa sarà piena di gente!>> Disse.
<<Allora datti da fare!>>
<<Ammira questo culetto che si darà da fare, Astrid!>> Esclamò ridendo.
<<Idiota!>>
Lui rise di nuovo e poi continuò ad addobbare la casa con festoni che riportavano la scritta: "Happy New Year".Dieci ore dopo la mia casa era perfettamente a tema capodanno. Io e i miei amici eravamo pronti e anche gli invitati dal momento che avevano già riempito ogni stanza della mia abitazione.
La musica era alta ma non eccessivamente, una sola luce blu soffusa per rendere il tutto più carino e tanto alcol che Derek si era procurato senza problemi.
<<Balla con me, Astrid>> mormorò Derek venendomi incontro e trascinandomi con lui nel salotto di casa mia.
Mi fece salire nel divano angolare che i miei genitori avevano comprato pochi giorni prima e insieme iniziammo a scatenarci.
Non era la prima volta che ballavamo insieme. Avevamo una certa confidenza, non c'era nessuna vergogna tra noi anche quando lui si divertiva a fare lo scemo fingendo di provarci.
<<Sei bellissima stasera>> aveva confessato mentre mi teneva stretta a sé.
<<E tu sei ubriaco!>>
<<Si, lo sono ma tu sei sul serio bella.>>
Alzai gli occhi al cielo e continuai a ballare con lui. Notai Phoebe dall'altro lato della stanza guardarci con malizia e le lanciai un'occhiataccia.
Tra me e Derek c'era solo una splendida amicizia ma nessuno sembrava capirlo.
Derek aveva le sue mani sulle mie fossette di Venere. Io indossavo un vestito rosso di seta, classico per la fine dell'anno e, un giracollo in velluto. I miei capelli erano sciolti e il mio trucco pesante. La mia schiena restava scoperta e quindi sentivo benissimo la presa di Derek che man mano che la musica continuava, si faceva sempre più intima. Mi stringeva con foga e le sue dita avevano iniziato un viaggio dal basso verso l'alto, sulla mia pelle calda e liscia.
<<Beviamo un po', vieni con me!>> Aveva esclamato il mio migliore amico e prendendo la mia mano mi aveva trasportato in cucina dove si potevano trovare alcolici di ogni tipo.
<<Questa è tutta per noi!>> Prese in mano una bottiglia di vodka alla fragola e mi guardò con gli occhi luminosi.
<<Ma sei pazzo? Lo sai come reagisco all'alcol!>>
Mi si avvicinò, le sue labbra si alzarono in un sorriso sensuale. <<È capodanno. Dobbiamo festeggiare e poi.. ci sono io con te!>>
Affilai lo sguardo, guardandolo male.
<<D'accordo!>> mi feci convincere.
<<Siii!!>> Urlò lui e mandò giù due lunghi sorsi. <<Ora tocca a te!>> Mi passò la bottiglia, invitandomi a fare altrettanto.
Tre sorsi bastarono a bruciarmi la gola e farmi strizzare gli occhi.
<<Dio santo!!>> Mi feci scappare un'imprecazione e Derek iniziò a ridere come un idiota.
<<È solo l'inizio!>> Gridò al mio orecchio e poi mi prese in braccio portandomi di nuovo a ballare.Tre bottiglie. Non più una ma tre. Ormai eravamo ubriachi fradici. Io più di lui forse, o lui più di me. Non lo sapevo.
Barcollavamo per tutta la mia casa e ridevamo come perfetti cretini.
<<S-siamo stati stupigi a bere tutto quell'alcol>> biascicai io che ormai ero andata. Mi sentivo la bocca strana, arida e impastata. La testa sembrava martellare. E il mio cuore andava a un ritmo strano. Inoltre stavo sudando da morire e c'era freddo dannazione ma, io sudavo a causa dell'alcol che stava intossicando le mie vene.
<<Stupigi o stupidi?>> Mi chiese Derek. Corrugai la fronte senza capire nulla.
<<Eh?>>
Derek rise, dopo pochi secondi i nostri visi erano vicinissimi, la sua bocca dischiusa e i suoi occhi che mi guardavano in modo strano.
Ci trovavamo nel mio divano e le sue mani erano sui miei fianchi. I nostri amici ballavano e nessuno sembrava far caso a noi.
<<Astrid, ti ho già detto quanto sei bella?>>
Deglutii. <<S-si...>>
Un sua mano che mi accarezzava i capelli, i suoi occhi che continuavano a fissare il mio viso, focalizzarsi sulla mia bocca. Il suo alito che si mischiava al mio, entrambi puzzavamo di vodka.
<<Astrid... Mi piaci>> confessò all'improvviso e nonostante l'alcol in circolo spalancai gli occhi.
<<Siamo amici...>> Mormorai.
Le sue dita si fermarono sulla mia bocca.
<<Si, lo siamo. Ma tu mi piaci>>
Il mio cuore palpitò in quel momento, guardavo il mio amico senza sapere cosa dire o fare. Forse stava delirando, d'altronde con tutto quell'alcol nei nostri corpi....
<<Derek...>>
<<Lo so, tu non provi lo stesso>>
Già! E in quel momento mi stava venendo da vomitare.
Mi alzai di scatto e iniziai a correre verso il bagno.
<<Ehi, Astrid dove vai?>> Mi rincorse lui.
<<I-in b-bagno...>> Ma non feci in tempo a finire di parlare perché vomitai nel mio andito come una perfetta stupida.
<<Cazzo!>> Esclamò Derek mentre io ancora vomitavo ogni goccia di alcol inghiottita.
<<Astrid, hai fatto un casino!>> Esclamò ma stava ridendo con divertimento mentre io cercavo di non rovinarmi il vestito anche se ormai, l'avevo macchiato.
<<Cazzo cazzo!>> Esclamai arrabbiata quando notai che anche le mie scarpe erano sporche. <<Devo cambiarmi>> mormorai.
Non potevo tenere quel vestito ormai puzzava di vomito.
<<Dove vai?>> Domandò Derek seguendomi.
<<In camera... devo mettermi qualcos'altro>>
<<Va bene, vengo anche io!>>
<<Okay!>> Gli dissi.
<<Manca solo mezz'ora al conto alla rovescia!>> Urlò qualcuno dal mio salotto e scoppiò un boato tra gli invitati. Tutti aspettavano il magico momento...
Derek e io ci guardammo e un sorriso divertito spuntò sulle nostre labbra.
<<Diamoci una mossa!>> Esclamammo in coro entrando veloci in camera mia.
Mancava poco alla mezzanotte, mancava poco al nuovo anno, mancava poco alla mia vita distrutta...
Mezz'ora era tutto ciò che mi restava..
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⭐I Nostri Oscuri Segreti⭐ (Ex Coinquilini & Segreti) ⭐OLTRE I LIMITI E CONFINI⭐
Teen FictionATTENZIONE: SOSPESA TEMPORANEAMENTE. Vent'anni e una reputazione rovinata. Astrid Rose, stanca di sentirsi giudicata e mal voluta, partirà per una nuova strada. L'università di Harvard diventerà la sua nuova casa. Qualcuno, però, ribalterà il suo...