Froy.
<<Spiegami come può essere reale...>> Mi dice lei.
<<Astrid, per alcune cose devi solo avere...fede.>>
Lei si acciglia. <<Sii più chiaro.>>
Afferro le sue mani e le stringo in una presa ferrea. <<Non posso raccontarti questo se tu non hai fede o se...non sei disposta ad averne.>>
<<Okay, allora ne avrò.>> Mi dice. <<Avrò fede, ti crederò.>>
<<Grazie.>> Le dico. Le mie dita stringono ancora le sue e il mio respiro scosta alcune ciocche dei suoi capelli.
Con la mente torno indietro a un momento preciso.
Respiro una grossa quantità di ossigeno e mi faccio coraggio.
<<Melody sapeva che poteva morire da un momento all'altro.>> Sussurro e la mia voce è flebile. <<Sapeva che la sua malattia l'avrebbe allontanata dai suoi affetti più cari. Lei lo sapeva e lo aveva accettato..>>
Astrid mi si avvicina e con una mano accarezza il mio viso.
La sua carezza è leggera, confortante.
<<Dopo la sua morte, avevo trovato una lettera in camera mia.>>
<<Scritta da lei?>> Mi chiede Astrid.
<<Si.>> Mi alzo e raggiungo il mio comodino, con la mano afferro un mio libro e apro la prima pagina dove all'interno c'è la lettera. La prendo e torno a sedermi.
<<La conservi ancora?>>
<<La conserverò per il resto dei miei giorni!>> Rispondo subito e lei arrossisce.
<<Scusa, non fraintendermi. È che...non me l'aspettavo>>
<<Ti capisco...>> Con lei sono la maggior parte del tempo stronzo e arrogante, la capisco se non crede al mio animo che invece non è come lei pensa che sia.
<<Comunque, trovai questa lettera in camera mia e tra le lacrime e il dolore per la sua scomparsa iniziai a leggerla...>> Continuo e le passo la lettera. <<Leggila tu adesso, a voce alta. Io non ne ho le forze e poi la so praticamente a memoria.>>
Astrid sbianca e inizia scuotere la testa. <<No, cioè stai scherzando? Io...>>
<<Astrid, ti prego!>> La imploro e con lo sguardo cerco di rassicurarla.
Lei sospira dopo qualche secondo e si arrende. <<D'accordo.>>
Si rigira la lettera tra le mani, la apre e si morde le labbra prima di iniziare.
<<Ce la posso fare.>> Ripete fra sé e io sorrido. Certo che ce la può fare. Questa ragazza è una guerriera. E voglio che la legga lei per un motivo o forse due...
Mi lancia un'ultima occhiata insicura e poi prende a leggere;"Non partirò con il solito: Caro Froy o cazzate varie. Non ti dirò: Se stai leggendo questo è perché...
Sai già cosa mi succede, sai già che la mia vita ha i giorni contati. Perciò, vorrei iniziare questa lettera nel modo più semplice..." Astrid fa una piccola pausa, cerca il consenso nei miei occhi per continuare e io glielo dò. Lei sorride in modo amaro e riporta lo sguardo su quelle parole."Ciao stronzetto." Ad Astrid scappa una risatina. Si, lei e Melody sarebbero andate più che d'accordo.
"Sono da sola nella mia stanza, oggi è una giornata uggiosa e il mio umore non è al massimo. Ho litigato con mio padre poco fa. Mi sono rifiutata di fare altre visite al mio stupido cuore e lui mi ha urlato contro ma io sono stanca. Sono stanca di vivere in questo modo. Sono stanca di non poter fare quasi nulla per non affaticarmi e rischiare un arresto cardiaco. Sono stanca di avere un'età che dovrei vivermi al cento per cento e che invece non posso nemmeno gestire. Sono stanca di tante cose ma di te...non mi stanco mai. Sei l'unica persona che rende sopportabile la mia vita. Sei la persona che vorrei sempre al mio fianco, ma questo non mi è possibile. O meglio non ci è possibile. So che anche tu vorresti lo stesso, e lo so perché noi due siamo uguali. Tu sei la mia metà. In te ho trovato la mia parte migliore, quella forza che ogni giorno mi sostiene."
Astrid fa un'altra pausa e la vedo che respira profondamente. Cosa sta pensando?
<<Se non te la senti...>> Le dico ma lei scuote la testa.
<<Ci riesco.>> Afferma sicura e poi si prepara per leggere ancora.
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⭐I Nostri Oscuri Segreti⭐ (Ex Coinquilini & Segreti) ⭐OLTRE I LIMITI E CONFINI⭐
Teen FictionATTENZIONE: SOSPESA TEMPORANEAMENTE. Vent'anni e una reputazione rovinata. Astrid Rose, stanca di sentirsi giudicata e mal voluta, partirà per una nuova strada. L'università di Harvard diventerà la sua nuova casa. Qualcuno, però, ribalterà il suo...